Mps stringe sulle nomine di Mediobanca: Vittorio Grilli è in pole per la presidenza e Alessandro Melzi d’Eril (foto) il favorito per la carica di amministratore delegato. La lista verrà definita in Cda entro venerdì, in vista dell’assemblea del 28 ottobre che rinnoverà il board.
Le mosse di Mps
I vertici di Mediobanca hanno avviato un confronto operativo a Siena per impostare l’integrazione con Mps e allineare i cantieri industriali che si apriranno con il nuovo assetto. Il calendario prevede il deposito della lista entro venerdì e la nomina del nuovo Cda il 28 ottobre.
Chi è Grilli e perché convince
Vittorio Grilli unisce profilo istituzionale e credibilità sui mercati: una combinazione adatta a una presidenza forte, capace di gestire la transizione post-Opa e il dialogo con regolatori e investitori internazionali.
Perché Melzi d’Eril al timone
Alessandro Melzi d’Eril porta un solido track record in asset management e un’esperienza trasversale tra private equity e corporate finance, centrata sul Dna di Mediobanca: ricavi ricorrenti e piattaforme di gestione del risparmio. In shortlist era presente anche Riccardo Mulone, ma la convergenza si è spostata su Melzi d’Eril per aderenza industriale e governance.
Generali, il tassello strategico
Nel nuovo schema, Generali resta un asset cruciale. L’operazione con Bpce/Natixis sul risparmio gestito procede con la clausola di approvazione dei Consigli e un orizzonte negoziale fino a fine 2025. “La joint venture offrirebbe un’occasione unica per creare un leader europeo”, ha ribadito Philippe Donnet in recenti interventi.
L’altro fronte: Crédit Agricole–Banco Bpm
Crédit Agricole ha sondato il governo italiano sulle condizioni per un’eventuale integrazione con Banco Bpm. Roma ha ricordato l’uso dei poteri speciali a tutela dell’interesse nazionale. Il dossier resta prioritario nel disegno di consolidamento.
Le prossime scadenze
- Entro venerdì: deposito della lista Mps per il Cda Mediobanca.
- Inizio ottobre: formalizzazione dei top name.
- 28 ottobre: assemblea e nomina del nuovo board.
In sintesi: la coppia Grilli–Melzi d’Eril garantirebbe una discontinuità controllata: presidenza ad alta interlocuzione e gestione orientata a scala europea nel risparmio gestito. In parallelo, il possibile asse Crédit Agricole–Banco Bpm potrebbe ridisegnare il “terzo polo”.