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Alberto Galassi, Ad di Ferretti Group: "La ripartizione prevista dei fondi europei fa gelare il sangue"

 
Alberto Galassi, Ad di Ferretti Group: 'La ripartizione prevista dei fondi europei fa gelare il sangue'
Alberto Galassi, amministratore delegato di Ferretti Group, è un manager di successo, uno di quelli che nel suo settore (quello della nautica e della cantieristica), è quel che si definisce un punto di riferimento, come raccontano i risultati che ha raggiunto. Ed è anche, andando sempre per definizioni, un uomo dal pensiero libero. Per questo non hanno certo sorpreso le dichiarazioni, fatte nel corso di una trasmissione televisiva, Quarta repubblica, condotta da Nicola Porro, con le quali ha anche mosso degli appunti alla composizione della struttura che dovrebbe nascere di qui a poco per gestire i fondi europei, la cui ripartizione non lo convince affatto.

Fondi che, ha detto Galassi, costituiscono per l'Italia una grande opportunità, "unica ed irripetibile", che può segnare il futuro del Paese per i prossimi 50 anni. Galassi ha fatto parte della task force costituita da Nicola Colao, che sembra non avere lasciato grandi tracce del proprio operato. Su questo, l'Ad di Ferretti ha detto che "la task force, nonostante lo sforzo di molti, non ha portato grandi risultati: purtroppo non è stato recepito tanto di quanto è stato proposto".

A buon intenditore...
Per chiarire il suo pensiero sulla necessità di gestire al meglio i fondi europei, Galassi ha ricordato il precedente del Piano Marshall che, alla fine della seconda Guerra mondiale, costituì la base per la rinascita anche dell'Italia, insieme ad altri Paesi usciti in macerie dal conflitto.

Parlando del settore della nautica ("privilegiato" così lo ha definito, essendo l'Italia il Paese leader), Alberto Galassi ha detto che ha superato brillantemente la crisi. Sui fondi europei ha spiegato che occorre investire bene perché questo determini un ritorno. Ed è qui che Galassi ha mosso dure critiche a quanto il governo si starebbe accingendo ad approvare e che, ha detto dopo avere letto delle anticipazioni della ripartizione dei fondi, "mi hanno fatto gelare il sangue".

In proposito ha portato l'esempio del turismo. Secondo gli ultimi dati, la crisi in Italia ha comportato un mancato arrivo di turisti pari a 57 milioni persone e, quindi, mancati introiti, per 70 miliardi di euro. Se leggiamo che per il turismo e la cultura si stanzierebbero, in via previsionale, 3,9 miliardi, mi chiedo, ha detto Galassi, "se c'è qualcuno che è consapevole che siamo seduti sul Paese più bello del mondo e con la cultura più bella del mondo e che queste sono 'risorse che generano risorse' per lo Stato".

L'amministratore delegato di Ferretti Group ha quindi aggiunto di non avere visto molto, in termini di fondi previsti, per imprese e infrastrutture ed ha citato in proposito il settore dell'automotive, "si parla di elettrico, si parla di infrastrutture, ma" - ha sottolineato - "non abbiamo una visione a breve. Nel frattempo, 120 mila persone rischiano il posto di lavoro".

L'Ad di Ferretti Group, rispondendo alle domande postegli da Porro, ha voluto dire la sua anche sulla struttura che dovrebbe gestire i fondi europei - alla base di un piano strategico per i prossimi 50 anni - chiedendosi il perché non ne siano state chiamate a fare parte la "teste migliori" del nostro Paese e facendo, in proposito, anche dei nomi (Armani, Dolce, Elkann, Bono, Bombassei, Della Valle), e si pensi invece a sei supermanager che dovrebbero gestire una task force di 300 persone.
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