A novembre 2025 il commercio estero dell’Italia con i Paesi extra UE mostra un quadro contrastato: esportazioni stazionarie su base mensile e importazioni in forte riduzione. È quanto emerge dagli ultimi dati diffusi dall’ISTAT, che fotografano un rallentamento della dinamica tendenziale dell’export e un miglioramento del saldo commerciale.
Export extra UE fermo a novembre, import in forte calo
La stazionarietà dell’export extra UE a novembre è il risultato di andamenti settoriali divergenti. Da un lato crescono le vendite di beni strumentali (+4,2%) e di beni intermedi (+0,7%); dall’altro si riducono le esportazioni di energia (-9,2%), beni di consumo non durevoli (-3,5%) e beni di consumo durevoli (-1,1%). Sul fronte delle importazioni, a eccezione dei beni intermedi (+1,6%), si registrano cali congiunturali diffusi, con una contrazione particolarmente marcata per i beni di consumo non durevoli (-21,0%).
Nel trimestre settembre–novembre 2025, rispetto al trimestre precedente, l’export diminuisce dello 0,4%. A pesare sono soprattutto le minori vendite di energia (-18,3%), di beni di consumo durevoli (-4,0%) e di beni strumentali (-3,7%); in controtendenza crescono le esportazioni di beni intermedi (+5,0%) e di beni di consumo non durevoli (+1,1%). Nello stesso periodo, l’import si riduce dello 0,9%, penalizzato dal calo degli acquisti di energia (-14,0%) e beni strumentali (-5,0%).
Su base annua, a novembre 2025 l’export verso i mercati extra UE flette del 3,3%, dopo il +4,1% registrato a ottobre. La contrazione è spiegata in larga parte dalla diminuzione delle esportazioni di energia (-37,8%), beni di consumo durevoli (-27,2%), beni strumentali (-6,3%) e beni di consumo non durevoli (-1,2%). In controtendenza, aumentano le vendite di beni intermedi (+11,9%). Più ampia la flessione tendenziale dell’import (-11,3%), che riguarda tutti i raggruppamenti ad eccezione dei beni intermedi (+0,9%).
Il saldo commerciale extra UE torna a rafforzarsi: a novembre l’avanzo è pari a 6.918 milioni di euro, in aumento rispetto ai 5.358 milioni dello stesso mese del 2024. Il deficit energetico si riduce a -3.152 milioni, contro i -4.177 milioni di un anno prima, mentre l’avanzo dei prodotti non energetici sale a 10.070 milioni, dai 9.536 milioni di novembre 2024.
Sul piano geografico, si osservano forti riduzioni tendenziali dell’export verso Turchia (-41,1%), Paesi ASEAN (-21,6%) e Regno Unito (-18,0%); calano anche le vendite verso MERCOSUR (-5,8%) e Stati Uniti (-3,0%). Crescono invece le esportazioni verso i Paesi OPEC (+18,8%) e la Svizzera (+12,2%). Dal lato delle importazioni, la contrazione più ampia riguarda i Paesi OPEC (-34,6%); diminuiscono anche gli acquisti da Svizzera (-14,1%), Regno Unito (-12,6%), Stati Uniti (-8,2%), Turchia (-6,8%) e Cina (-4,2%), mentre aumentano quelli da Paesi ASEAN (+19,4%), India (+2,7%) e MERCOSUR (+2,6%).
Nel periodo gennaio–novembre 2025, la dinamica tendenziale dell’export extra UE resta positiva (+2,0%; +2,5% al netto dell’energia), mentre l’import cresce del 3,8%. L’avanzo commerciale cumulato si attesta a 47,6 miliardi di euro, in lieve riduzione rispetto ai 50,6 miliardi dello stesso periodo del 2024.