Il governo italiano ha adottato un disegno di legge per reintrodurre l’energia nucleare, suscitando reazioni contrastanti tra sostenitori e oppositori.
(nella foto un reattore nucleare)
Un passo verso l’indipendenza energetica
Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi un disegno di legge delega che mira a riportare l’energia nucleare in Italia, quasi quattro decenni dopo il suo abbandono a seguito di un referendum. L’obiettivo dichiarato è garantire la sicurezza energetica e l’autosufficienza del Paese. Il governo avrà 12 mesi dall’approvazione parlamentare per emanare i decreti attuativi necessari.
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sottolineato l’importanza di questa decisione: “Il governo ha approvato un importante provvedimento per garantire energia sicura, pulita e a basso costo, capace di assicurare sicurezza energetica e indipendenza strategica all’Italia.”
Dettagli del disegno di legge
Il disegno di legge prevede l’adozione di un Programma Nazionale sul Nucleare, che disciplinerà la localizzazione, la costruzione e l’esercizio delle centrali nucleari. Saranno stabilite norme per la produzione del combustibile, lo smaltimento delle scorie radioattive e lo smantellamento delle vecchie centrali. Inoltre, sono previsti incentivi per la costruzione degli impianti, la ricerca e il supporto ai territori ospitanti. Sarà istituita un’autorità indipendente per la sicurezza nucleare e saranno promosse misure per la formazione del personale e l’informazione pubblica.
Reazioni politiche e sociali
Il vicepremier Matteo Salvini ha espresso entusiasmo: “Avanti con una battaglia storica della Lega! L’Italia non può più aspettare.” Anche il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha definito la giornata come “storica per l’Italia”. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha aggiunto: “Alle future generazioni dobbiamo garantire energia più pulita, economica e sicura, per un’Italia che vuole crescere ed essere più competitiva.”
Tuttavia, le opposizioni e le organizzazioni ambientaliste hanno sollevato critiche. Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha dichiarato: “La premier mente quando afferma che il nucleare garantirà energia a basso costo. Oggi il nucleare costa 170 euro al megawattora, molto più di quanto paghiamo attualmente per l’energia elettrica e molto più delle rinnovabili.”
Le principali ONG ambientaliste, riunite nel 100% Rinnovabili Network, hanno affermato: “Le centrali nucleari a fissione sono vecchie e in declino, perché molto costose e perché generano rifiuti altamente radioattivi e pericolosi per molte migliaia di anni. È possibile, più ecologico ed economicamente conveniente decarbonizzare l’elettricità puntando solo sulle rinnovabili.”
Sfide e prospettive future
Nonostante l’approvazione del disegno di legge, permangono diverse incognite. La scelta dei siti per le nuove centrali rappresenta una sfida significativa, considerando che il 95% del territorio italiano è a rischio idrogeologico, sismico o paesaggistico. Inoltre, le tecnologie avanzate come i reattori modulari sono ancora in fase di sviluppo e potrebbero non essere disponibili nel breve termine.
Il governo prevede di collaborare con partner internazionali, tra cui Westinghouse ed EDF, per la costruzione di reattori nucleari avanzati. Queste partnership mirano a integrare l’energia nucleare nel mix energetico italiano, con l’obiettivo di risparmiare fino a 17 miliardi di euro nei costi di decarbonizzazione entro il 2050, se il nucleare rappresenterà almeno l’11% del mix energetico nazionale.
Mentre il governo procede con i suoi piani, il dibattito pubblico sul ritorno al nucleare in Italia rimane acceso, riflettendo una società divisa tra la ricerca di sicurezza energetica e le preoccupazioni ambientali.