Edufin Index: nel 2024 niente passi avanti sull’educazione finanziaria

- di: Redazione
 

Resta insufficiente livello di alfabetizzazione finanziaria e assicurativa degli italiani, e anzi nel 2024 si registra qualche passo indietro; restano significativi anche gap di genere e d’età, mentre sull’introduzione dell’educazione finanziaria a scuola più di due insegnanti su 3 sono favorevoli. E ancora di più lo sono i genitori.

È emerso questa mattina dalla presentazione dei risultati 3ª edizione Edufin Index, l’indice che valuta la consapevolezza e il comportamento degli italiani in ambito finanziario e assicurativo in base al progetto nel 2022 grazie ad Alleanza Assicurazioni, Fondazione Mario Gasbarri con la collaborazione scientifica di SDA Bocconi School of Management, con l’obiettivo di rilevare il livello attuale di alfabetizzazione finanziaria e assicurativa degli italiani, in particolare approfondendo i comportamenti, le attitudini e gli atteggiamenti e le emozioni relative a decisioni finanziarie e assicurative.

La presentazione è avvenuta presso il Senato della Repubblica. L’evento è stato patrocinato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

Nonostante gli sforzi, resta insufficiente livello di educazione finanziaria e assicurativa degli italiani. Anzi, si registrano passi indietro

I dati del 2024 mettono in luce la necessità di migliorare il livello di educazione finanziaria e assicurativa degli italiani, ancora insufficiente. Anche quest’anno la ricerca ha indagato le conoscenze finanziarie e assicurative della popolazione italiana, basandosi su un campione di 4mila intervistati, con un focus particolare sulla situazione di donne e giovani. Il livello di Edufin Index1 nel 2024 si attesta a 56, dove il massimo è 100: non riesce quindi a raggiungere la sufficienza (60 su 100). Negli ultimi dodici mesi, in particolare, è aumentato di due punti percentuali il numero di persone che vivono una condizione di analfabetismo finanziario e assicurativo, salendo al 12% della popolazione e tornando ai livelli registrati nel 2022. Dopo il significativo incremento di chi raggiungeva la sufficienza (+7%) registrato nel 2023, l'alfabetizzazione finanziaria e assicurativa degli italiani si è stabilizzata nell'ultimo anno: oggi solo il 40% della popolazione raggiunge la sufficienza, rispetto al 41% del 2023. In particolare, l’Osservatorio certifica che nel 2024 c’è stata una fisiologica stabilizzazione dopo la crescita del 2023 e, contestualmente, un lieve peggioramento del dato che valuta il comportamento nell’ambito di investimenti e scelte finanziarie.

L’eccezionalità del contesto macroeconomico dello scorso anno – è emerso durante la presentazione di questa mattina - con tassi e mutui in costante aumento, aveva spostato l’attenzione dei media su questo tema e reso prioritario per i cittadini rimanere informati e occuparsi delle proprie finanze per evitare il rischio di trovarsi in situazioni di incertezza, se non addirittura di imprevista fragilità economica.

Nel dettaglio, secondo la ricerca i risultati migliori si registrano tra gli uomini, tra chi ha 45-64 anni e tra i residenti al Nord-Est. Nel 2024 si conferma un gender gap intorno a cinque punti (uomini 58% versus donne 53%) e un gap geografico tra nord e sud intorno a quattro punti; aumenta invece il generation gap che vede i giovanissimi (18-24) con punteggi di circa sette punti inferiori a quelli degli adulti (35-64).

Gender gap più alto per le donne in coppia che per quelle single

Per le donne, secondo il report, il ridotto interesse verso l’argomento e la bassa propensione a informarsi rimangono fattori chiave che contribuiscono alla loro minore alfabetizzazione finanziaria e assicurativa rispetto agli uomini. Tuttavia, il gender gap è influenzato anche dalla bassa autonomia decisionale delle donne che trova origine nel contesto e nelle dinamiche familiari. Secondo l’Osservatorio, la donna continua a essere percepita come la principale responsabile della cura domestica, il che riduce il tempo che può dedicare alla propria autonomia finanziaria. La ricerca 2024 ha voluto mettere in relazione il dato dell’alfabetizzazione proprio con status (single o in coppia) e rilevanza economica delle donne all’interno del proprio nucleo familiare.

Il Rapporto riporta che, quando le donne sono single e si trovano in una condizione di necessaria autonomia nella gestione delle proprie finanze, raggiungono i medesimi risultati Edufin degli uomini. Al contrario, le donne in coppia tendono a perdere autonomia decisionale. Anche quando sono le principali percettrici di reddito all’interno della coppia e possiedono un alto livello di alfabetizzazione finanziaria, sono portate a condividere le principali scelte economiche con il partner. Analizzando l’attribuzione delle responsabilità e delle incombenze familiari, emerge un quadro sempre sfavorevole per le donne italiane. La ricerca conferma che anche quando le donne guadagnano più del partner, nel 60% dei casi si occupano comunque completamente della gestione domestica. In questo contesto, il Rapporto mette in luce il contributo delle consulenti per avvicinare le donne ai temi finanziari e assicurativi, promuovendo così l’empowerment finanziario femminile. Le consulenti donne sono infatti considerate da tutti almeno pari o meglio dei colleghi uomini sia per preparazione tecnico-finanziaria sia per approccio relazionale.

Anche i giovani soffrono un gap, ma la generazione Z molto meno. Bassa la percentuale di coloro che ricevono la ‘paghetta’ in modo regolare

Anche i giovani (18-24 anni) rimangono tra i gruppi di popolazione che non raggiungono ancora la sufficienza (livello Edufin Index 50), ma rispetto alle precedenti generazioni la Generazione Z ha un più alto livello di socializzazione finanziaria. Oggi, in confronto al passato, i genitori dedicano più tempo all’insegnamento finanziario verso i figli. Rispetto alle precedenti generazioni i giovani d’oggi cominciano a gestire prima il denaro, nonostante la maggior parte lo riceva solo nel momento del bisogno. Nella Generazione Z si riduce il gender gap rispetto alle precedenti generazioni, ma rimane ancora bassa la percentuale di ragazze che riceve la ‘paghetta’ regolarmente (20% ragazze Gen Z vs 16% ragazze Baby Boomers).

Insegnanti e genitori favorevoli all’introduzione finanziaria e assicurativa nelle scuole

Alleanza Assicurazioni, in collaborazione con BVA Doxa, ha condotto un’indagine che ha coinvolto circa 600 genitori e 400 insegnanti per conoscere la loro opinione sulla novità della Legge Capitali, che prevede l’introduzione dell’educazione finanziaria nei programmi scolastici di ogni ordine e grado all’interno del programma di educazione civica, a partire dall’anno scolastico in corso. La maggior parte di insegnanti e genitori è molto favorevole a questa novità: 8 genitori su 10 ritengono che l’educazione finanziaria a scuola possa influire positivamente sull’educazione dei propri figli, indipendentemente dall’età. I genitori, inoltre, valutano il livello di preparazione dei docenti nell’insegnamento di queste materie in modo più positivo rispetto agli insegnanti stessi e ritengono che i temi chiave dell'educazione finanziaria a scuola siano la gestione della paghetta, la protezione dalle truffe e la comprensione del sistema economico.

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