• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Jamie Dimon: “La manovra di Trump può stabilizzare, ma il deficit resta fuori controllo”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Jamie Dimon: “La manovra di Trump può stabilizzare, ma il deficit resta fuori controllo”

Jamie Dimon, amministratore delegato di JPMorgan Chase, non è tipo da dichiarazioni leggere. E quando parla della politica economica americana, ogni parola pesa. In una recente intervista, ha definito il maxi piano fiscale e di spesa del presidente Trump come “un potenziale fattore di stabilizzazione”, ma ha subito messo in guardia: “Non è affatto una misura utile alla riduzione del deficit”. Tradotto: bene sul breve termine, male sulle prospettive di sostenibilità. L’economia può trarne beneficio nell’immediato, ma i conti pubblici americani rischiano di deragliare.

Jamie Dimon: “La manovra di Trump può stabilizzare, ma il deficit resta fuori controllo”

La lettura di Dimon si inserisce nel dibattito su una manovra che, da mesi, agita mercati e istituzioni. Da un lato, tagli fiscali massicci e spese pubbliche in settori chiave (energia, difesa, infrastrutture) possono dare fiato all’economia reale. Dall’altro, l’espansione senza coperture adeguate rischia di alimentare un debito già elevatissimo. “Dobbiamo essere onesti – ha detto il CEO – questa politica non ha un impianto coerente di riduzione del disavanzo. Serve un piano più articolato per tenere sotto controllo la spesa nel lungo periodo”.

Un messaggio al mercato (e al Congresso)
Le parole di Dimon suonano come un monito al mondo finanziario, ma anche – e soprattutto – alla politica americana. Il Congresso resta diviso: da una parte i sostenitori della dottrina espansiva voluta da Trump, dall’altra i fautori di un rigore selettivo che guarda al medio-lungo periodo. Dimon, da leader di una delle più grandi banche del pianeta, fa capire che la fiducia degli investitori dipenderà anche dalla capacità di rientrare nei parametri di sostenibilità. Per ora i mercati tengono, ma nessuno può ignorare i numeri: il deficit federale è proiettato ben oltre i mille miliardi di dollari annui.

Un equilibrio instabile che può pesare sul 2025

La prospettiva di un nuovo mandato per Trump rende ancora più delicata l’analisi. Per Dimon, la stabilizzazione a cui fa riferimento è legata a un contesto di minori incertezze, soprattutto sul piano fiscale. Ma allo stesso tempo lancia un segnale: la solidità del sistema non può reggersi solo sulla crescita del Pil e sul rimbalzo occupazionale. “Serve una visione di lungo respiro, non solo una spinta adrenalinica”, ha detto senza giri di parole. È la finanza che, ancora una volta, ricorda alla politica che i conti prima o poi tornano. Anche se per ora il conto lo pagano solo i numeri.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 91 record
Pagina
15
01/12/2025
PIL Svizzero in lieve flessione: la “resilienza elvetica” vacilla
L’economia svizzera rallenta nel terzo trimestre 2025: PIL -0,5%, flessione di chimico-far...
01/12/2025
Cuba apre le porte al capitale straniero, via a un maxi provvedimento
Cuba lancia riforme per rendere l’economia più moderna e competitiva: nuove regole per inv...
01/12/2025
Borse europee in calo, Piazza Affari frena con Mps e bitcoin
Le Borse europee aprono dicembre in calo. A Piazza Affari pesa Mps, scivola il bitcoin olt...
01/12/2025
Orcel frena su Generali: “Possiamo cooperare anche senza quota”
Andrea Orcel ridisegna il rapporto tra UniCredit e Generali: dalla salita al 6,7% del capi...
01/12/2025
Prelievi contanti: cosa cambia da oggi 1° dicembre 2025
Dal 1° dicembre 2025 dovrebbe arrivare un nuovo controllo automatico sui prelievi in conta...
01/12/2025
Draghi scuote l’Europa: senza AI sarà stagnazione
Dal Politecnico di Milano Draghi avverte: senza una rapida adozione dell’intelligenza arti...
Trovati 91 record
Pagina
15
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720