Concessioni balneari, Sib e Fiba: "Accolte alcune richieste ma non siamo soddisfatti"

- di: Daniele Minuti
 
Il Governo ha fatto il primo passo per la riforma delle concessioni balneari bloccando la proroga delle concessioni demaniali turistiche che dal 2024 saranno assegnate con gare che promuovano concorrenza a fruibilità delle coste e tengano conto degli investimenti previsti.

Sib e Fiba commentano le decisioni del Governo in merito alle concessioni balneari

Il Cdm ha infatti approvato un emendamento al Ddl concorrenza che va a rimandare a fine 2023 le concessioni in essere oltre che un disegno delega che regolerà i concorsi: in questo modo le procedure che assicureranno parità di trattamento, partecipazione, trasparenza e pubblicità. L'esecutivo ha poi fissato paletti e criteri a cui le gare si dovranno adeguare con tutele per lavoratori, piccole imprese e gestori che dalle concessioni traggono reddito della famiglia.

I criteri di selezione dovranno anche dare un peso all'esperienza tecnica e professionale già acquisita senza però precludere l'accesso a nuovi operatori. Cambiano anche i canoni demaniali che dovranno calcolare pregio naturale e redditività delle aree, mentre i concessionari dovranno assicurare ai clienti un rapporto adatto fra tariffe proposte e qualità del servizio (la durata delle concessioni non avranno durata superiore a quanto strettamente necessaria).

Le associazioni dei balneari di Confcommercio e Confesercenti hanno commentato la notizia. Il presidente del Sib, Antonio Capacchione e il presidente della Fiba, Maurizio Rostignoli, hanno rilasciato una nota congiunta: "L'emendamento approvato in Consiglio dei ministri sulle concessioni balneari ha accolto alcune nostre richieste come la tutela del valore delle aziende in sede di gara, la professionalità, la salvaguardia delle piccole e medie imprese, la tutela per coloro che hanno gestito direttamente la concessione negli ultimi cinque anni o l'eliminazione del canone quale elemento di valutazione. E si potrebbe continuare. È altresì importante precisare che non si tratta di una norma già in vigore ma solo di una proposta che il governo farà in Parlamento. Certamente un lavoro impegnativo da parte dei ministri coinvolti in questo percorso complesso, ma ribadiamo con fermezza che non siamo soddisfatti: si tratta di un provvedimento che necessariamente dovrà trovare il giusto equilibrio nel passaggio parlamentare. Auspichiamo che tutte le forze politiche che, da tempo con responsabilità, sono vicine alla categoria degli imprenditori balneari possano lavorare in sinergia con le Regioni e le Associazioni di categoria affinché il provvedimento trovi la stabilità conclusiva necessaria per garantire, innanzitutto, gli investimenti futuri e la salvaguardia delle imprese del settore. Per il sistema turistico balneare il lavoro, a nostro avviso, comincia adesso: da parte nostra, siamo pronti ad offrire tutta la disponibilità ed il contributo indispensabili nel confronto con regioni e parlamento. Inizieremo perciò da subito un confronto con le forze politiche affinchè la misura sia integrata e rafforzata, per trovare quel giusto punto di equilibrio che non è assolutamente l'interesse della categoria dei balneari ma che, a nostro avviso, rappresenta innanzitutto l'interesse del sistema turistico e balneare italiano nel complesso ed, ancora di più, l'interesse pubblico, un principio cardine quando si coinvolge il demanio marittimo".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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