Coldiretti: "Migranti, servono 40.000 lavoratori salva frutta"

- di: Daniele Minuti
 
Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, ha rilasciato delle dichiarazioni in occasione della giornata nazionale della frutta italiana nel villaggio della biodiversità contadina a Cosenza, durante la quale molti giovani agricoltori hanno scelto di scendere in piazza per salvare il settore.

Coldiretti: "Migranti, servono 40.000 lavoratori salva frutta"

Con le sue parole, Prandini ha voluto sottolineare come nei frutteti italiani, con l’arrivo dell’estate, servano almeno 40.000 lavoratori anche per colmare la mancanza di manodopera che ha duramente colpito le campagne lo scorso anno con la perdita rilevante dei raccolti agricoli nazionali. Un settore che dà all'Italia 440.000 posti di lavoro (oltre il 40% dell'agricoltura), con un fatturato da 15 miliardi di euro annui fra fresco e trasformato, con attività difficilmente meccanizzabili e quindi bisogno continuo di personale.

Coldiretti stima che "un frutto su quattro venga raccolto da mani straniere nei molti “distretti agricoli” dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso  della raccolta delle fragole nel Veronese, delle mele in Trentino, delle pesche e delle pere in Emilia Romagna, degli agrumi nel meridione. Settori che lo scorso anno sono andati in difficoltà con la perdita rilevante dei raccolti agricoli nazionali anche per le difficoltà agli spostamenti dei lavoratori alle frontiere per effetto della pandemia.
Si tratta soprattutto di lavoro stagionale con picchi di domanda nei periodi della raccolta che sono sempre stati garantiti grazie a lavoratori provenienti da altri paesi che si fermano in Italia per qualche mese, tornando anno dopo anno con reciproca soddisfazione. La pandemia e la guerra hanno complicato la situazione, determinando una carenza di manodopera che ha provocato situazioni di difficoltà con le imprese che, negli ultimi anni, hanno avuto problemi a trovare i collaboratori necessari per potatura e raccolte, dovendo spesso rinunciare a parte della produzione che deve essere assolutamente raccolta quando matura"
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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