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Cinema, il ministro Giuli: “Nessun taglio, confermati 696 milioni nel 2025”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Cinema, il ministro Giuli: “Nessun taglio, confermati 696 milioni nel 2025”

Il cinema italiano tira un sospiro di sollievo. I fondi destinati al comparto nel 2025 non subiranno alcun taglio: lo ha annunciato il ministro della Cultura Giuli, confermando che il governo garantirà 696 milioni di euro per sostenere il settore audiovisivo. Una cifra che rassicura produttori, registi, maestranze e l’intera filiera, in un momento di profonda trasformazione e competizione internazionale.

Cinema, il ministro Giuli: “Nessun taglio, confermati 696 milioni nel 2025”

Giuli ha sottolineato che le voci circolate nei giorni scorsi su possibili ridimensionamenti non trovano riscontro nella realtà. “Nessun taglio, il sostegno allo spettacolo e all’audiovisivo resta una priorità del governo”, ha dichiarato. Il ministro ha spiegato che l’impegno dell’esecutivo punta a favorire non solo le grandi produzioni, ma anche le realtà indipendenti, i giovani registi e le opere prime, considerate fondamentali per il rinnovamento del cinema italiano.

Il caso Cinecittà
Particolare attenzione è stata riservata a Cinecittà, che Giuli ha definito “una scatola vuota” al momento del suo arrivo al ministero, con un passivo di 22 milioni di euro e strutture che necessitavano di un piano straordinario di rilancio. Negli ultimi mesi, grazie a un lavoro di risanamento e di pianificazione, gli studi romani hanno iniziato a ritrovare centralità, ospitando grandi produzioni internazionali e rafforzando la loro posizione come hub europeo del cinema. “Cinecittà deve tornare a essere il cuore pulsante dell’industria creativa italiana”, ha aggiunto il ministro.

Le sfide del settore
Il cinema, come altri comparti culturali, si trova ad affrontare sfide inedite. La rivoluzione digitale, il peso crescente delle piattaforme di streaming, i mutamenti nelle abitudini del pubblico e la concorrenza globale impongono nuove strategie. Il sostegno pubblico rimane un pilastro, ma la sostenibilità futura richiede anche una maggiore capacità di attrarre investimenti privati e di favorire coproduzioni internazionali.

L’impatto sociale e culturale
Giuli ha ricordato che il cinema non è solo industria, ma anche strumento di identità, memoria e coesione. “Dietro ogni film c’è un pezzo di Italia che si racconta al mondo. Difendere questo settore significa investire sul futuro culturale del Paese”, ha detto. Le associazioni di categoria hanno accolto con favore l’annuncio, pur sottolineando la necessità di una distribuzione equa delle risorse e di un dialogo costante tra istituzioni e operatori.

Un orizzonte di rilancio
Il 2025 si apre dunque con la certezza di fondi confermati e con l’ambizione di trasformare le difficoltà in un’occasione di rinnovamento. Per il cinema italiano la sfida sarà quella di rafforzare le proprie radici, senza rinunciare a una dimensione internazionale. Con Cinecittà che torna al centro e il sostegno pubblico garantito, il settore si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia.

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