Settembre ha segnato un nuovo, seppur lieve, aumento del costo dei mutui per l’acquisto della casa. Secondo i dati diffusi da Banca d’Italia, il Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG) sui nuovi prestiti alle famiglie per l’abitazione è salito al 3,71%, rispetto al 3,67% registrato ad agosto.
Casa, mutui più cari: a settembre il tasso medio sale al 3,71%
Un incremento contenuto, ma che conferma una tendenza di stabilizzazione su livelli più alti rispetto al biennio precedente. Si riduce, nel frattempo, la quota dei mutui a tasso variabile o con periodo iniziale di determinazione fino a un anno: 11,5% contro il 16,4% del mese precedente.
Credito al consumo sopra il 10%
Il credito al consumo resta su valori a doppia cifra, con un TAEG medio del 10,24%, in lieve calo dal 10,29% di agosto. Il rallentamento dei tassi in questo segmento, seppur minimo, segnala un parziale allentamento delle condizioni di costo, ma il livello rimane elevato rispetto alla media storica, riflettendo la prudenza del sistema bancario e la persistente incertezza macroeconomica.
Prestiti alle imprese: stabilità con sfumature
Sul fronte produttivo, i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie si attestano al 3,38%, sostanzialmente invariati rispetto al 3,39% del mese precedente.
Per le imprese più piccole, che richiedono importi fino a 1 milione di euro, il costo medio del credito resta più alto, al 4,01%, mentre per i finanziamenti superiori a tale soglia scende al 3,04%.
Il dato conferma un divario strutturale tra piccole e grandi aziende, con le prime più esposte al costo del denaro e a condizioni di accesso al credito più rigide.
Depositi stabili, tassi fermi allo 0,63%
Sul versante opposto, i tassi passivi riconosciuti sui depositi bancari restano fermi allo 0,63%, invariati da agosto. Una stabilità che riflette la lentezza con cui l’aumento dei tassi ufficiali si trasferisce alla remunerazione dei risparmiatori.
Il quadro di fondo
Nel complesso, i dati di Bankitalia descrivono un mercato del credito in equilibrio precario: il costo dei mutui continua a salire lentamente, i prestiti alle imprese restano stabili ma differenziati per dimensione aziendale, mentre la remunerazione del risparmio non mostra ancora segnali di miglioramento.
Un quadro che lascia intuire la cautela del sistema bancario in un contesto di politiche monetarie ancora restrittive e di ripresa economica disomogenea, in attesa che le decisioni della Banca Centrale Europea definiscano la traiettoria dei tassi nei prossimi mesi.