Un violento incendio ha devastato un hotel nel centro di Calcutta, causando almeno 15 morti e numerosi feriti, secondo il bilancio ancora provvisorio fornito dalla polizia indiana. Il rogo è scoppiato nelle prime ore del mattino in una struttura alberghiera a più piani situata in un quartiere densamente popolato della capitale del Bengala Occidentale. Le cause del disastro sono ancora in fase di accertamento, ma le prime ricostruzioni parlano di un cortocircuito nei piani inferiori, da cui le fiamme si sarebbero propagate rapidamente verso l’alto, intrappolando decine di persone.
Tragedia a Calcutta, incendio in un hotel: almeno 15 morti e decine di feriti
La scena descritta dai testimoni è apocalittica: urla, fumo nero, corridoi invasi dal fuoco. Alcuni ospiti, per sfuggire alle fiamme, si sono arrampicati sulle finestre e hanno cercato rifugio sul tetto dell’edificio. “Non c’era via di fuga, le scale erano già in fiamme”, ha raccontato uno dei sopravvissuti alla stampa locale. I vigili del fuoco sono intervenuti con oltre dieci autobotti e hanno lavorato per ore per domare l’incendio e raggiungere i piani superiori, dove sono stati ritrovati la maggior parte dei corpi.
La denuncia delle autorità: “Sistemi di sicurezza assenti”
Le prime indagini condotte dalle autorità locali rivelano che l’hotel era sprovvisto di adeguati sistemi antincendio: nessun impianto sprinkler, rilevatori di fumo non funzionanti e uscite di emergenza bloccate o inaccessibili. Una situazione definita “gravissima” dal sindaco di Calcutta Firhad Hakim, che ha annunciato l’avvio immediato di un’inchiesta amministrativa e l’arresto del proprietario della struttura, accusato di negligenza e omicidio colposo.
Secondo la polizia, l’hotel operava con regolari licenze, ma le verifiche tecniche non venivano effettuate da oltre tre anni. La tragedia riapre il dibattito sull’effettiva efficacia dei controlli in un settore in rapida espansione, dove il boom del turismo interno e i bassi standard edilizi spesso generano un mix esplosivo. “Non possiamo più tollerare che edifici aperti al pubblico non rispettino le minime norme di sicurezza”, ha detto il commissario della polizia municipale.
La risposta del governo del Bengala Occidentale: risarcimenti alle famiglie
Il capo del governo del Bengala Occidentale, Mamata Banerjee, ha espresso cordoglio per le vittime e ha annunciato un risarcimento di 500.000 rupie (circa 5.500 euro) per ciascuna delle famiglie colpite. “È un giorno di lutto per tutto lo Stato – ha dichiarato – e non lasceremo nulla di intentato per fare giustizia”. Banerjee ha anche ordinato ispezioni straordinarie su tutte le strutture alberghiere della regione, con particolare attenzione a quelle a basso costo e in aree ad alta densità.
Nel frattempo, le operazioni di soccorso e di messa in sicurezza dell’edificio proseguono. I vigili del fuoco hanno riferito che potrebbero esserci ancora persone intrappolate nei vani scala e nei locali tecnici dell’hotel. Squadre cinofile e droni sono stati impiegati per individuare eventuali superstiti tra le macerie annerite dal fumo.
Scene di disperazione all’obitorio, mentre si cerca di identificare le vittime
All’obitorio del principale ospedale cittadino, scene di dolore e rabbia. Decine di familiari sono accorsi per identificare i corpi, molti dei quali completamente carbonizzati. Alcune delle vittime erano turisti interni, provenienti da altri Stati indiani, giunti a Calcutta per motivi di lavoro o vacanza. Altri erano dipendenti della struttura, sorpresi dalle fiamme durante il turno di notte. “Mia sorella lavorava lì come receptionist da sei mesi – racconta una donna in lacrime – ci aveva detto che l’edificio era vecchio e che aveva paura di restarci da sola la sera”.
Le autorità hanno predisposto un team di psicologi e assistenti sociali per offrire supporto ai familiari delle vittime e ai sopravvissuti, molti dei quali in stato di shock. Le forze dell’ordine hanno diffuso un numero verde per raccogliere informazioni da parte di eventuali dispersi e segnalazioni sulle condizioni di sicurezza di altri edifici.
Il dramma della sicurezza urbana in India: una piaga ricorrente
L’incendio di Calcutta riporta l’attenzione su un problema cronico dell’urbanizzazione indiana: la fragilità delle infrastrutture e l’inadeguatezza dei controlli. Solo nel 2023, secondo dati ufficiali, oltre 17.000 persone in India hanno perso la vita in incendi, la maggior parte dei quali avvenuti in ambienti domestici o commerciali privi di misure antincendio. L’elevata densità abitativa, l’abusivismo edilizio e la scarsa manutenzione fanno sì che tragedie come quella del “Hotel Sudarshan” (così si chiamava la struttura colpita) si ripetano con drammatica regolarità.
Il governo federale ha promesso un piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici ad uso pubblico, ma ad oggi le risorse stanziate risultano insufficienti rispetto all’entità del problema. L’incendio di Calcutta, con la sua scia di morte e dolore, rischia di diventare un nuovo simbolo di questo fallimento.