Borse: la chiusura di Wall Street condiziona i mercati asiatici

- di: Redazione
 
Le borse dell'area Asia-Pacifica hanno risentito della brutta chiusura di ieri di Wall Strett, che ha registrato la peggiore seduta delle ultime tre settimane, determinata dalla performance negativa dei titoli dei giganti tecnologici. L'indice giapponese Nikkei 225 ha chiuso praticamente piatto a 40.090,78, mentre il benchmark di Hong Kong ha messo a segno un robusto +1,4% a 16.385,90, nella previsione che le linee economiche che stanno emergendo dalla sessione annuale dell'assemblea nazionale cinese abbiano una effettiva incidenza. L'indice Shanghai Composite, da parte sua, è sceso dello 0,2% a 3.040,82.

Borse: la chiusura di Wall Street condiziona i mercati asiatici

A Seul il Kospi, a fine giornata, è arretrato dello 0,3% a 2.641,49, mentre i dati dell'ufficio statistico nazionale indicavano l'indice dei prezzi al consumo in aumento del 3,1% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.La Banca di Corea ha mantenuto i tassi di interesse stabili per la nona riunione consecutiva il mese scorso, mentre il tasso di inflazione rimane superiore all’obiettivo annuale del 2%.
L'indice S & P/ASX 200 australiano è salito dello 0,1% a 7.733,50 dopo che l’Ufficio australiano di statistica ha dichiarato che l’economia è cresciuta ad un ritmo dello 0,2% nell’ultimo trimestre.
Mentre il Sensex indiano ha lasciato lo 0,4%, il SET di Bangkok ha guadagnato l'1%.

Ieri, in chiusura di contrattazioni, l'S & P 500 ha perso '1% a 5.078,65. Il Dow Jones Industrial Average è sceso dell'1% a 38.585,19, e il Nasdaq composite ha avuto un calo dell'1,7% a 15.939,59.
Tra i titoli di Big Tech che hanno avuto una giornata pesante spicca quello di Apple, che ha perso il 2,8%, sulla scorta del rallentamento delle vendite di iPhone in Cina.
Le speranze di prossimi tagli ai tassi di interesse da parte della Fed sono aumentate dopo che un rapporto ha mostrato che la crescita per l’edilizia, la sanità e altri settori dei servizi negli Stati Uniti ha rallentato lo scorso mese più di quanto previsto dagli economisti.

Per oggi è in calendario l'audizione del presidente della Fed Jerome Powell davanti al Congresso, il che potrebbe influenzare ulteriormente le aspettative su quando potrebbero iniziare i tagli ai tassi.
Negli altri scambi, il petrolio greggio di riferimento statunitense ha aggiunto 29 centesimi a 78,44 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è aumentato di 23 centesimi a 82,27 dollari al barile.
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