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Borse europee in rialzo, Milano spinge con Nexi e Buzzi

- di: Matteo Borrelli
 
Borse europee in rialzo, Milano spinge con Nexi e Buzzi
Borse europee in rialzo, Milano spinge con Nexi e Buzzi

Piazza Affari accelera mentre l’Europa archivia una seduta tonica. Brillano Nexi, Buzzi e i finanziari, mentre gli energetici cedono terreno. Focus anche su spread, valute e Wall Street nel pomeriggio.

Milano archivia una giornata di rialzi convinti, agganciandosi al clima più fiducioso che ha attraversato l’intero continente. Piazza Affari termina in progresso vicino all’1%, un risultato che la posiziona tra le piazze più dinamiche d’Europa, mentre i mercati provano a interpretare segnali di tregua dalla geopolitica e qualche spiraglio su future decisioni della Federal Reserve. La giornata del 25 novembre ha mostrato un’Europa in ordine sparso ma positiva: secondo dati raccolti da elaborazioni su chiusure ufficiali di Borse europee dello stesso giorno, Francoforte ha superato l’1%, mentre Parigi, Madrid e Londra hanno viaggiato attorno allo 0,8%.

Il motore finanziario di Piazza Affari

A spingere il Ftse Mib è stato soprattutto il blocco bancario, che ha ritrovato slancio grazie all’idea — condivisa da diversi analisti internazionali nella giornata del 25 novembre — che la Fed possa adottare una postura meno rigida nei prossimi mesi. In questa cornice, Milano ha visto accelerare Mps, UniCredit, Mediobanca e Banco Bpm, tutte in rialzo deciso. Bene anche FinecoBank e Generali, trascinando un comparto abituato a reagire velocemente agli spostamenti delle curve dei rendimenti.

Alla guida del listino, però, si è imposta Buzzi, con un balzo vicino al 7%, sostenuta dai riflettori accesi sul settore del cemento in vista della possibile ricostruzione ucraina. Stime circolate nella stessa giornata su documenti recenti delle Nazioni Unite parlano di un fabbisogno superiore ai 500 miliardi di dollari in dieci anni: un numero enorme che sta catalizzando l’attenzione degli operatori sul settore europeo dei materiali.

Difesa e industria: Leonardo tra volatilità e nuove risorse

La seduta ha raccontato anche la nervosità su Leonardo, che ha attraversato una giornata altalenante. Il titolo ha beneficiato soltanto in parte del quadro delineato dalla nuova Legge di Bilancio italiana, dove — secondo un documento di sintesi che il Ministero competente ha messo in consultazione pubblica negli ultimi giorni — alla difesa saranno destinati oltre il 40% dei fondi industriali del triennio 2026-2028, con risorse per programmi navali, elicotteri, sistemi missilistici e piattaforme avanzate.

Un analista di Intermonte, raggiunto il 25 novembre, ha spiegato in corsivo chiaro: “Il quadro conferma un rafforzamento strutturale degli investimenti italiani nella difesa, con benefici estesi a tutta la filiera”. Tra i nomi citati dagli esperti figura anche Fincantieri, oggi in lieve calo ma indicata tra gli attori che potrebbero trarre vantaggio dai programmi navali di nuova generazione.

Nexi corre con l’ombra lunga di Cdp

Il titolo più discusso della giornata è stato senza dubbio Nexi, che ha registrato un progresso vicino al 5% dopo le indiscrezioni su un possibile ampliamento della quota detenuta da Cassa depositi e prestiti. Secondo informazioni circolate il 25 novembre su ricostruzioni giornalistiche, l’ingresso della Cassa oltre il 19% avrebbe come possibile effetto quello di consolidarne la posizione tra gli azionisti chiave del gruppo.

Gli analisti di Intermonte hanno commentato in corsivo chiaro: “L’eventuale incremento avrebbe un effetto stabilizzante sull’azionariato e segnalerebbe la volontà di sostenere un’infrastruttura strategica per i pagamenti digitali italiani”. Dalla sponda di Equita, invece, si osserva che un rafforzamento di Cdp ridurrebbe il rischio di overhang e migliorerebbe la visibilità sul percorso di medio periodo.

Energia in affanno

Sul lato opposto del listino si sono mossi gli energetici, compressi da prese di profitto e da un quadro delle materie prime poco favorevole. Enel, Italgas, Hera e Terna hanno chiuso in calo, risentendo anche del progressivo indebolimento del petrolio. Nella stessa giornata, infatti, il WTI si è attestato attorno ai 57,5 dollari al barile, con una perdita superiore al 2%, secondo i dati delle rilevazioni internazionali sul mercato del greggio.

Mid e small cap: brillano pharmanutra ed El.En

La vitalità di Milano è passata anche dai segmenti Mid Cap e Star. Nella prima fascia spicca Pharmanutra, con un progresso superiore al 5%, seguita da Comer Industries ed El.En. Vendite pesanti invece su Juventus, in calo sopra il 3%, mentre Intercos e SOL hanno segnato variazioni negative di rilievo.

Valute, oro, petrolio e spread

L’euro ha recuperato terreno sul dollaro, riportandosi su livelli più alti nella seconda parte della giornata. L’oro è rimasto sostanzialmente invariato, mentre il petrolio — come detto — ha sofferto. Segnale importante dallo spread, sceso attorno ai 77 punti base grazie al rendimento del decennale italiano scivolato al 3,40%, secondo i dati delle piattaforme obbligazionarie europee del 25 novembre.

Wall Street: chiusura europea con New York in lieve rialzo

Quando l’Europa ha chiuso i battenti, l’S&P 500 viaggiava leggermente sopra la parità, mentre il Nasdaq mostrava una pausa dopo settimane di corsa intensa. Il mercato americano sembra vivere una fase di assestamento in cui il focus resta sui dati macro in arrivo e sulle prossime mosse della Fed.

Milano, intanto, ha confermato una volta di più la sua capacità di reagire alle incertezze internazionali: un equilibrio fragile, ma che in questa seduta ha premiato i titoli più esposti al ciclo e alla trasformazione industriale del Paese.

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