Borse: dopo i cali di Wall Street e in Europa, i mercati asiatici chiudono in ribasso

- di: Redazione
 
Le scelte della Federal Reserve e di altre banche centrali per contrastare l'inflazione con un nuovo aumento dei tassi di interesse ha colpito duramente le borse: oltre Wall Street e quelli europei, anche i mercati asiatici (ad eccezione di Hong Kong) hanno perso terreno nelle contrattazioni odierne. A questo ha inciso anche l'incertezza della situazione sanitaria in Cina dove l'allentamento delle restrizioni sta cozzando contro un forte aumento dei contagi ha sollevato l'incertezza, con alcuni allarmati sulla possibilità che la pandemia continui a trascinare l'economia.

Borse: i mercati asiatici chiudono in ribasso

Per quanto riguarda le borse asiatiche, ad eccezione di Hong Kong (l'Hang Seng ha guadagnato lo 0,1% a 19.395,84), hanno tutte chiuso con il segno rosso: il Nikkei 225 di Tokyo ha perso il 2% a 27.498; il Kospi di Seul è arretrato dello 0,4% a 2.349,92, mentre lo S &P/ASX 200 australiano è calato dello 0,8% a 7.148,70. Le azioni di Taiwan sono scese dell'1,4% e il SET di Bangkok ha perso lo 0,4%. Mumbai è scesa dell'1,4%.
Quanto accaduto sui mercati asiatici segue la forte contrazione di ieri di Wall Street, con l'S &P 500 che è sceso del 2,5% a 3.895,75, spazzando in una seduta i guadagni della settimana. Il Nasdaq, ad alto contenuto tecnologico, ha perso il 3,2% a 10.810,53 e il Dow ha ceduto il 2,2% a 33.202,22. L'indice Russell 2000 è sceso del 2,5% a 1.774,61.

Ieri le borse europee hanno chiuso in ribasso: il DAX tedesco in calo del 3,3%; Londa dello 0,93 %; Parigi del 2,97; Milano - la peggiore - del 3,45%.
Mercoledì la Fed ha alzato il tasso di interesse a breve termine di mezzo punto percentuale, il settimo aumento quest'anno. Ieri lo stesso hanno fatto le banche centrali in Europa, con la Bce, la Banca d'Inghilterra e la Banca nazionale svizzera che hanno alzato ciascuna il loro tasso di prestito principale di mezzo punto giovedì.

Ieri un rapporto dell'Amministrazione americana ha riferito che la scorsa settimana il numero di americani che hanno presentato domanda di indennità di disoccupazione è diminuito, segno che il mercato del lavoro rimane forte. Nel frattempo, un altro rapporto ha mostrato che le vendite al dettaglio sono diminuite a novembre.
Il greggio statunitense di riferimento ha perso 25 centesimi a 75,86 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, la base dei prezzi per il commercio internazionale, è sceso di 24 centesimi a 80,97 dollari al barile.
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