Tra clima prefestivo e sorprese “controllate”, l’Europa chiude in positivo: la stretta di Tokyo muove i rendimenti, lo spread resta calmo e Wall Street a metà seduta torna a sorridere grazie alla tecnologia.
Europa in modalità sprint leggero
Seduta dal tono brillante ma senza eccessi per le Borse europee, che si sono congedate con il segno più in un venerdì già proiettato verso la settimana natalizia (più corta e tradizionalmente meno “rumorosa” sul fronte dei dati).
Il copione è quello tipico del pre-festivo: volumi non travolgenti, ma abbastanza energia per tenere i listini in spinta, mentre i mercati mettono in fila i temi caldi di fine anno: banche centrali, rendimenti e geopolitica.
Chiusure di giornata: tutte le piazze in un colpo d’occhio
- Francoforte (Dax) +0,41%
- Londra (Ftse 100) +0,64%
- Parigi (Cac 40) +0,01%
- Euro Stoxx 50 +0,29%
- Amsterdam (Aex) +0,48%
- Madrid (Ibex 35) +0,25%
- Milano (Ftse Mib) +0,56%
- Zurigo (Smi) +0,25%
- Lisbona (Psi) +1,03%
- Bruxelles (Bel 20) +0,56%
- Vienna (Atx) -0,01%
- Stoccolma (Omxs30) +0,47%
- Copenaghen (Omxc25) +0,91%
La scintilla del giorno arriva da Tokyo
La notizia più “globale” della seduta è arrivata dall’Asia: la Bank of Japan ha alzato i tassi di 25 punti base, portandoli allo 0,75%.
È un livello che riporta il Giappone su territori che non si vedevano da decenni e, soprattutto, manda un messaggio chiaro ai mercati: il tempo dell’ultra-accomodante a prescindere è sempre più alle spalle.
La mossa era ampiamente attesa, ma resta pesante per la psicologia degli investitori: in genere, quando Tokyo cambia passo, l’effetto si sente anche in Europa sui flussi obbligazionari e sulle scelte di portafoglio.
Rendimenti in salita: l’obbligazionario torna protagonista
Con l’onda lunga della stretta giapponese e un mercato che continua a ricalibrare le aspettative sui tagli futuri delle banche centrali, i rendimenti dei titoli di Stato europei si sono mossi verso l’alto.
Il Bund decennale tedesco è stato indicato in area 2,89% nei passaggi più significativi della seduta, segnalando una fase in cui il “prezzo” della prudenza risale.
Macro e geopolitica: pochi fuochi, ma ben visibili
Italia: fiducia consumatori in recupero
Sul fronte domestico, l’Italia ha offerto un segnale incoraggiante: a dicembre la fiducia dei consumatori è risalita, con un miglioramento legato soprattutto alle valutazioni sulla situazione personale e a timori sulla disoccupazione più contenuti.
Eurozona: conti esteri più robusti
Dall’Eurozona, attenzione ai flussi esterni: a ottobre l’avanzo delle partite correnti è migliorato, un dato che i mercati leggono come tassello di stabilità in un contesto ancora “sensibile” a energia e scambi globali.
Ucraina: nuovo sostegno Ue, ma resta il nodo degli asset russi
Sullo sfondo, la geopolitica continua a dettare ritmo e cautela: i leader europei hanno concordato un pacchetto di prestiti da 90 miliardi di euro a favore dell’Ucraina, con fondi raccolti sul mercato e garanzie legate al bilancio comune.
Il confronto sull’uso diretto dei beni russi congelati, invece, resta complesso sul piano legale e politico.
Valute, materie prime e oro: il “termometro” non va in vacanza
Cambi: euro/dollaro stabile
Sul mercato valutario, l’euro/dollaro ha mostrato un andamento sostanzialmente stabile, in area 1,17 nei riferimenti di giornata, con oscillazioni contenute tipiche di una seduta pre-festiva.
Energia: petrolio sotto i 60 dollari, gas europeo in area 28 euro/MWh
Il petrolio resta uno dei barometri più sensibili: il Brent si è mantenuto sotto quota 60 dollari al barile nelle indicazioni internazionali, mentre il WTI si è mosso poco sopra metà dei 50 dollari.
Il mercato, secondo le letture più diffuse, continua a pesare l’idea di un quadro di offerta abbondante e le notizie geopolitiche legate ai principali produttori.
Sul fronte europeo, il gas TTF è rimasto in area 28 euro/MWh, con variazioni giornaliere che riflettono più il posizionamento degli operatori che scossoni strutturali di domanda e offerta in pieno inverno.
Metalli preziosi: oro vicino ai massimi, ma con il dollaro “che pesa”
L’oro ha oscillato poco: le indicazioni lo collocano in area 4.325-4.336 dollari l’oncia.
A livello di narrativa, la combinazione di inflazione USA più morbida e dollaro più tonico tende a frenare gli scatti, ma il metallo resta appoggiato da un anno dominato da diversificazione e domanda istituzionale.
Spread e tassi: l’Italia resta “composta”
Sul fronte del rischio sovrano, lo spread Btp-Bund è rimasto sostanzialmente stabile in area 71 punti base, con il rendimento del Btp decennale indicato attorno al 3,53%.
Un quadro da “mercato in equilibrio”: non c’è fuga dal rischio, ma nemmeno quella corsa all’ottimismo che strappa i rendimenti verso il basso.
Wall Street a metà seduta: tecnologia in regia
Oltreoceano, a metà seduta la Borsa americana ha mostrato un tono positivo, sostenuta dal rimbalzo dei tecnologici e dal filone legato all’AI.
Le indicazioni riportavano Dow Jones +0,54%, S&P 500 +0,55% e Nasdaq +0,69%.
Tra i singoli casi, ha fatto rumore il tonfo di Nike dopo indicazioni considerate deludenti sulla Cina, mentre alcuni titoli “tech” hanno riacceso la voglia di rischio.
È il classico equilibrio di fine anno: la volatilità può riaffacciarsi (anche per scadenze tecniche), ma la ricerca di performance di chiusura stagione resta un motore potente.
Piazza Affari: Milano in scia, con rotazioni ben visibili
A Milano, il Ftse Mib ha chiuso in progresso, mantenendo un passo coerente con l’Europa. La seduta ha evidenziato rotazioni tra industriali, difesa e alcuni finanziari, mentre sul lato opposto si sono viste prese di beneficio su nomi “premium” e consumer.
Ftse Mib: i migliori e i peggiori
In testa (maggiori rialzi):
- Leonardo +2,11%
- Generali +1,93%
- Telecom Italia +1,93%
- Finecobank +1,92%
- Saipem +1,76%
In coda (maggiori ribassi):
- Brunello Cucinelli -1,76%
- Tenaris -1,73%
- Campari -1,60%
- Amplifon -0,91%
- Stellantis -0,86%
Ftse Italia Mid Cap: scatto Juventus, frena Ariston
In testa (maggiori rialzi):
- Juventus +7,25%
- Sesa +4,48%
- Fincantieri +2,37%
- Ovs +1,88%
- Maire +1,75%
In coda (maggiori ribassi):
- Ariston Holding -4,25%
- D'Amico -2,65%
- Reply -1,97%
- Mfe A -1,93%
- Luve -1,90%
Ftse Italia Small Cap: difesa e microcap in movimento
In testa (maggiori rialzi):
- Cy4gate +5,76%
- Met.Extra Group +5,42%
- Seco +5,18%
- Landi Renzo +4,36%
- Tessellis +4,21%
In coda (maggiori ribassi):
- E.P.H. -6,98%
- Aeffe -6,60%
- Centrale del Latte d'Italia -3,78%
- Cellularline -2,72%
- Netweek -2,50%
Il filo rosso: mercati “allegri”, ma con cintura allacciata
Il messaggio complessivo della giornata è chiaro: Europa in progresso e umore buono, ma senza perdere la bussola.
La stretta della Bank of Japan ricorda che il ciclo monetario globale resta vivo e capace di spostare rendimenti e strategie; intanto lo spread italiano non dà segnali di stress, le materie prime restano un sorvegliato speciale e Wall Street a metà seduta riaccende l’appetito per il rischio con la tecnologia.
In altre parole: il mercato entra nel rettilineo natalizio con un sorriso, ma è un sorriso da professionisti. Luci accese, musica alta, e un occhio sempre sul cruscotto.