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Bonomi: "Contro lo stop al gas russo il governo agisca subito, a rischio un quinto dell'industria"

- di: Redazione
 
Bonomi: 'Contro lo stop al gas russo il governo agisca subito, a rischio un quinto dell'industria'
Mentre da oggi e per tre giorni (nello scenario migliore, perché c'é chi teme che quella odierna sia solo l'avvisaglia di quel che di peggio potrebbe accadere se il Cremlino decidesse di scatenare una guerra energetica totale all'Europa) dalla Russia non arriva gas per manutenzione dell'impianto di distribuzione dell'impianto Nord Stream, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, chiede con forza che il governo adotti immediatamente delle misure a sostegno della macchina industriale del Paese.

Bonomi: "Contro lo stop al gas russo il governo agisca subito"

Intervistato da RTL 102.5, Bonomi, nell'ipotesi che la Russia chiudesse completamente il gasdotto che serve l'Europa, ha parlato di un ''buco di 4 miliardi di metri cubi", che nemmeno gli stoccaggi nazionali al 90% riuscirebbero a coprire. Una situazione che, laddove i quattro miliardi dovessero essere tutti destinati alla macchina produttiva italiana, ''vorrebbe dire spegnere quasi un quinto dell'industria italiana".
Bonomi ha spiegato che ''dei 75 miliardi di metri cubi di gas che consumiamo all'anno circa 20 miliardi sono relativi all'utilizzo industriale, 25 miliardi relativi all'utilizzo civile e la restante parte, circa 30 miliardi, per produrre energia elettrica. Se dovessero mancare 4 miliardi vuol dire spegnere quasi un quinto dell'industria italiana".

Per questo, sollecitando una azione immediata del governo (quindi non rimandando la decisione a quello che uscirà dalle urne dopo il 25 settembre), il presidente di Confindustria si spinge a ipotizzare ''una strategia di razionamento", con "una scelta politica su cui chiediamo grande responsabilità perché spegnere il sistema industriale significa mettere a rischio migliaia di imprese e posti".
Per Bonomi quello che "stiamo affrontando è un terremoto economico'' davanti al quale dal governo è lecito aspettarsi un intervento immediato perché ''non possiamo aspettare due mesi per l'arrivo del nuovo'': una situazione come quella che stiamo vivendo mette a rischio ''il sistema industriale italiano'', ''il reddito e l'occupazione delle famiglie".
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