Bonomi: "Governo in stato confusionale, manca la fiducia"

- di: Daniele Minuti
 
Con l'avvicinarsi della fine dell'anno, crescono gli interrogativi sulle prossime mosse del Governo per fronteggiare la pandemia da Covid-19 in corso. Il prossimo passo dell'esecutivo sarà quello di regolare di fatto gli ultimi giorni di dicembre che coincidono con le festività di Natale e Capodanno a seconda della situazione epidemiologica del paese, nel tentativo di equilibrare i bisogni economici dei cittadini e l'eventuale stop dei consumi in un periodo cruciale con la prudenza necessaria in un'emergenza sanitaria.

Carlo Bonomi è intervenuto a Zapping per dire la sua e non ha risparmiato critiche, attaccando senza giri di parole: "Il punto principale ora è quello della fiducia: gli italiani nel lockdown hanno mostrato grande senso civico, gli è stato detto cosa fare e quali sarebbero state le conseguenze ma in estate la fiducia è stata dissipata, ora non c'è più. Mancano pochi giorni all'apertura della stagione sciistica e manca la chiarezza a riguardo. Ogni settimana cambiano idea".



Il presidente di Confindustria punta il dito sui messaggi contraddittori che arrivano dal Governo e sulle differenze di risposte date sul territorio: "Le scuole aprono, poi chiudono, poi aprono a pezzi: questo fa pensare a uno stato confusionale e sarebbe la cosa peggiore. Che la fiducia sia venuta meno lo dicono i depositi bancari dei cittadini, è aumentato il risparmio privato e nessuno consuma più, come ai tempi della crisi del petrolio".

Ma secondo Bonomi il problema non è unicamente quello della comunicazione coi cittadini, dato che l'esecutivo ha avuto un approccio a lui non gradito anche su Recovery Plan e manovra: "Siamo rimasti senza parole quando abbiamo visto la Task force, che ci sembra una soluzione bizantina: un comitato di 3 ministri fa capire che si punta a una mediazione politica per gestire l'emergenza nella maggioranza ma soprattutto dimostra che ministeri e Pubblica Amministrazione non riescono a usare i fondi del Next Generation Ue. Spero che i 6 manager proposti non siano di Stato, porterebbe a una statalizzazione dell'intervento europeo. I 300 esperti poi...l'apoteosi, non è questa la strada di una struttura che gestisce fondi rapidamente ed efficacemente: non c'è chiarezza e non vogliamo la politica degli annunci. La manovra? Il ddl di Bilancio dà l'idea di una mancata visione che non guarda alla ripartenza, il problema non sono blocco dei licenziamenti o cassa Covid ma che i provvedimenti della manovra siano slegati fra loro, il Paese non riparte solo coi sussidi. È giusto intervenire nell'emergenza ma bisogna creare le condizioni per la ripartenza".
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