Preview BCE: tassi invariati e pochi indizi sulle tempistiche del prossimo taglio dei tassi

- di: Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia
 

Domani si riunirà il Consiglio Direttivo della BCE a Francoforte per discutere di politica monetaria dell’Eurozona. Le nostre aspettative sono fissate su:

- Tassi di interesse invariati sui livelli attuali (tasso sui depositi al 4%, tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale al 4,50%, tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75%);

- Poche informazioni relative alle tempistiche su un prossimo taglio del costo del denaro ma alcuni dettagli sulle possibili condizioni che potrebbero portare a un cambio di politica monetaria (fondamentali saranno le stime degli esperti della BCE su inflazione, disoccupazione e PIL che saranno pubblicate a marzo);

- Mantenimento di un atteggiamento “data-dependant”, ovvero legato all’andamento delle variabili macroeconomiche. Nessuna forward guidance.

 

Crediamo che la decisione di non impegnarsi su un prossimo taglio del denaro sia legata al fatto dei rischi al rialzo sulle pressioni inflazionistiche sia per un potenziale aumento dei prezzi energetici per le tensioni geopolitiche in Medio Oriente sia per i prossimi accordi sindacali sui salari dei lavoratori in alcuni paesi dell’Eurozona. Il Governing Council della BCE cercherà di usare una comunicazione con l’obiettivo di cambiare le aspettative del mercato fissate su un taglio del costo del denaro da parte dell’istituto di Francoforte già a marzo/aprile (tentativo di allontanare le aspettative del mercato verso un taglio dei tassi di interesse in estate).

 

Nonostante la debolezza dei dati macroeconomici sull’andamento delle attività economiche e l’attuale processo di disinflazione, i banchieri centrali europei sono interessati a valutare altri dati macroeconomici prima di prendere una decisione così significativa.

 

La nostra view è che la BCE non abbia interesse ad alimentare ulteriormente le aspettative di un imminente taglio dei tassi di interesse. A nostro avviso è corretto avere un atteggiamento di cautela, tuttavia, tenendo in considerazione che il ritardo degli effetti della politica monetaria sull’economia reale è solitamente compreso tra i 12 e i 24 mesi, esiste un significativo rischio che il livello attuale dei tassi di interesse possa pesare notevolmente sull’andamento delle attività economiche in Europa.

Riteniamo che le prossime stime degli esperti della BCE a marzo possano essere decisive per capire se il taglio possa essere effettuato in aprile o giugno o debba essere rinviato ulteriormente.

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