Gruppo BCC Iccrea: nel primo trimestre 2023, margine di intermediazione a 1,3 miliardi (+4,5%)

- di: Daniele Minuti
 
Nella foto, Mauro Pastore, Direttore Generale di Iccrea Banca

Il Consiglio di Amministrazione di Iccrea Banca ha esaminato i risultati consolidati del Gruppo BCC al 31 marzo 2023: durante il periodo analizzato, il Gruppo bancario ha registrato una dinamica positiva nelle voci di conto economico oltre nei più importanti indicatori patrimoniali, finanziari e di liquidità (stabili su base trimestrale il valore dei volumi intermediati con la clientela e in termini di credito erogato e di raccolta).

Gruppo BCC Iccrea: nel primo trimestre 2023, margine di intermediazione a 1,3 miliardi (+4,5%)

I finanziamenti netti a clientela si attesta a 90,3 miliardi di euro, in lievissima discesa su base trimestrale, mantenendo un livello di qualità creditizia rispetto a quella della fine del 2022, con un NPL ratio lordo del 4,5% e un NPL ratio netto dell’1,5%.

Sale leggermente il coverage ratio sui crediti deteriorati pari al 68,9%, un dato rilevante se si tiene conto dell'alta componente di crediti non performing assistiti da garanzie reali, oltre alla sempre minore quota di sofferenze in portafoglio (1/3 del totale delle NPE).

La nota recita: "In linea con le azioni previste dal Piano 2023-2025, nel trimestre sono proseguite le attività propedeutiche all’esecuzione di iniziative di de-risking che si concretizzeranno in corso d’anno. Si confermano ampiamente al di sopra dei requisiti di vigilanza e tra i più alti di sistema, i principali indicatori di liquidità con il NSFR al 145%, sostanzialmente invariato rispetto a fine anno 2022 e LCR al 250% in crescita di circa 20 punti percentuali rispetto al 31 dicembre 2022. La raccolta diretta da clientela si attesta a 129,4 miliardi di euro (128,3 miliardi di euro a dicembre 2022)".

Per quanto riguarda i ricavi, il margine di intermediazione del Gruppo nel primo trimestre dell'anno ammonta a 1.326 milioni di euro, in salita di 4,5 punti percentuali su base annua, grazie specialmente alla positiva dinamica del margine di interesse, cresciuto del 16 sul primo trimestre 2022, fino a 957 milioni di euro (grazie alla dinamica sui tassi di interesse). Positivo il dato anche delle commissioni nette, salite del 6% fino a 338 milioni di euro, con costi operativi in discesa di 2 punti percentuali, a 711 milioni di euro, con un cost/income al 53,6% (in calo dal 57,2% del primo trimestre 2022).

Le rettifiche nette per il rischio credito si attestano a 20,9 milioni di euro, per un patrimonio netto consolidato salito da 11,9 miliardi di euro a 12,3 miliardi di euro (fondi propri a 12,9 miliardi di euro). Le attività ponderate per il rischio si sono attestate a 63,4 miliardi di euro, in lieve discesa rispetto al trimestre precedente, quando il valore ammontava a 63,9 miliardi di euro. In ultimo, la nosta specifica che, "nonostante il sostanziale completamento del percorso di assorbimento dei benefici connessi con le disposizioni transitorie regolamentari, restano invariati il CET1 ratio, pari al 19,3% e il TC ratio pari al 20,4%, largamente al di sopra dei requisiti".
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