Banca Ifis: bene il bilancio 2019 e ora la sfida del nuovo Piano Industriale

 
Ernesto Fürstenberg Fassio, Vice Presidente


Bilancio 2019 di Banca Ifis in salute, che getta le basi per il triennio 2020-2022, caratterizzato dal Piano Industriale presentato lo scorso gennaio e che ha delineato un percorso imprenditoriale sfidante che procederà parallelamente a un forte presidio dei rischi e a un adeguato e consapevole presidio del capitale regolamentare.
In sintesi, il bilancio 2019 di Banca Ifis - player primario attivo nello specialty finance, con le principali attività di business che riguardano servizi e soluzioni di credito alle imprese e acquisizione/gestione di portafogli di crediti deteriorati - vede l’utile netto d’esercizio consolidato a 123,1 milioni di euro, Cet1 ratio in aumento a 10,96% a dimostrazione della solidità patrimoniale dell’Istituto e quindi della sua capacità di autofinanziamento, la raccolta retail che raggiunge i 48 miliardi di euro (+8,3% rispetto al 2018).
Per quanto riguarda la proposta di dividendo, il Consiglio di Amministrazione della Banca, dando seguito alla raccomandazione di Banca d’Italia del 27 marzo 2020 in merito alla politica dei dividendi nel contesto della pandemia da COVID-19, ha deciso di attenersi responsabilmente alle indicazioni delle Autorità di Vigilanza, proponendo il rinvio della distribuzione dei dividendi per l’esercizio 2019 almeno fino al 1° ottobre 2020. Nel rispetto delle disposizioni applicabili e fermo il fondamentale presidio della solidità patrimoniale dell’istituto, Banca IFIS è fiduciosa di poter dare esecuzione alla distribuzione dei dividendi non appena, dopo il 1° ottobre 2020, le condizioni lo consentano.

A livello di utile, che nel 2018 era stato di 146,7 milioni di euro, la Banca sconta la diminuzione del ‘reversal PPA’, ossia lo smontamento temporale del differenziale tra il valore di ‘fair value’ determinato in sede di ‘business combination’ e il valore contabile di bilancio dei crediti dell’ex Gruppo GE Capital Interbanca, acquisito il 30 novembre 2016. “Nel 2019 - afferma a questo proposito l’Amministratore delegato del Gruppo, Luciano Colombini - un anno che ha visto la Banca impegnata in importanti cambiamenti, abbiamo realizzato un utile di 123,1 milioni di euro: un risultato questo che risente della diminuzione fisiologica del ‘reversal PPA’ che, al netto delle imposte, scende dai 61 milioni di fine 2018 ai 47 milioni di fine 2019”.

Guardando al contributo dei singoli settori alla formazione dei risultati economico-patrimoniali al 31 dicembre 2019, Il margine di intermediazione del Settore Imprese, che contribuisce per il 55,8% al totale, si attesta a 311,5 milioni di euro, con un decremento del 7,2% rispetto ai 335,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018; ai buoni risultati in crescita nelle Aree di business Leasing e Crediti fiscali si contrappone appunto il minor contributo del ‘reversal PPA’ dell’Area di business Corporate banking e la sostanziale tenuta dell’Area crediti commerciali. Il totale dei crediti del Settore Imprese al 31 dicembre 2019 è pari a 5.924 miliardi di di euro, sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente. In crescita invece il margine di intermediazione del Settore Npl, che ammonta a 252,4 milioni di euro, in aumento del 3,4% rispetto ai 244,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018.

Sul fronte del totale dei crediti verso la clientela valutati al costo ammortizzato, l’ammontare al 31 dicembre 2019 è pari a quasi 7,7 miliardi di euro, in aumento del 4,6% rispetto al 31 dicembre 2018. In quest’ambito, sostanzialmente invariato il Settore Imprese (+0,1% rispetto al saldo del 31 dicembre 2018), mentre cresce del 17,2% il Settore Npl, anche grazie al contributo del Gruppo Fbs e al Settore Governance & Servizi (+47,8% rispetto al saldo del 31 dicembre 2018).

Si rafforza il patrimonio netto consolidato del Gruppo che, al 31 dicembre 2019, sale a 1.539 miliardi di euro rispetto ai 1,459 miliardi del 31 dicembre 2018, con un incremento del 5,5%. I coefficienti del solo Gruppo Banca Ifis, senza considerare gli effetti del consolidamento nella controllante ‘La Scogliera’, al 31 dicembre 2019 si attestano per il Cet1 al 14,28% (rispetto al 13,74% al 31 dicembre 2018), per il Tier1 a 14,28% (13,74% al 31 dicembre 2018) e per il Total capital ratio al 18,64% (rispetto al 18,2% del dato al 31 dicembre 2018).

Tra i fatti di rilievo avvenuti nell’esercizio 2019 va segnalato il perfezionamento dell’acquisto di Fbs S.p.A., il quarto operatore nazionale specializzato nella gestione di Npl ipotecari e corporate. L’operazione, finanziata interamente grazie alla liquidità di cui Banca Ifis dispone, ha riguardato il 90% del capitale di Fbs per un controvalore di 58,5 milioni di euro pagato in denaro.

Ed è anche da segnalare il recente successo del collocamento di un’emissione obbligazionaria di tipo ‘Senior Preferred’ destinata a investitori professionali per un ammontare pari a 400 milioni di euro. La transazione ha riscontrato una forte domanda con ordini finali, provenienti per oltre il 60% da investitori esteri, superiori di quasi tre volte l’importo allocato. Un’operazione, anche questa, che s’inserisce a pieno titolo nell’ottica del Piano industriale 2020-2020: “Il riconoscimento con il quale il mercato, non solo domestico, ha accolto questa operazione - afferma sull’argomento l’Ad Colombini - è un’importante conferma della solidità della Banca e della strategia di crescita sostenibile su cui puntiamo con il Piano industriale triennale. Banca Ifis - continua Colombini - torna in modo strutturale sul mercato istituzionale, a circa due anni dall’ultima emissione, con l’obiettivo di diversificare le proprie fonti di finanziamento, rendendo il mercato del debito una scelta strategica consolidata. Questa emissione sigla dunque un positivo ritorno al dialogo con gli investitori istituzionali, oltre a rappresentare i il primo step del nostro piano di funding che, come da business plan, è funzionale alla crescita profittevole del business e in particolare dei due segmenti industriali ‘core’: Non performing loans e Commercial banking”.
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