Auto elettriche: doccia fredda dalle regole della Brexit per i produttori europei

- di: Redazione
 
Le nuove regole commerciali della Brexit sui veicoli elettrici (che hanno lo scopo di garantire che i veicoli di questo tipo, prodotti nell'Ue, siano in gran parte realizzate con componenti di provenienza locale) si potrebbero tradurre, per i produttori europei, in costi aggiuntivi per oltre quattro miliardi e 200 milioni di euro nel prossimo triennio.
Una normativa alla quale i produttori britannici ed europei dicono di non essere pronti.

Auto elettriche: doccia fredda dalle regole della Brexit per i produttori europei

Anche l’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA) ha avvertito che le misure potrebbero ridurre la produzione delle fabbriche dell’UE di 480.000 veicoli, con ricadute negative per i clienti
Le nuove ''regole di origine'', questa la loro denominazione ufficiale, entreranno in vigore a gennaio, per garantire che i veicoli elettrici abbiano batterie prodotte nel Regno Unito o nell’UE.
Le auto che non soddisfano i criteri dovranno affrontare tariffe - o tasse - del 10% se trasportate attraverso la Manica, in entrambe le direzioni. Le norme sono state progettate per proteggere l’industria europea dalle importazioni a basso costo. Ma poiché la produzione di batterie in Europa non è aumentata così rapidamente come previsto, le case automobilistiche hanno difficoltà ad adeguarsi ai nuovi criteri.
È un problema serio per i produttori europei. Il Regno Unito è di gran lunga il loro più grande mercato di esportazione, con 1,2 milioni di veicoli lo scorso anno. Allo stesso modo vengono trasportate nell’UE più auto costruite nel Regno Unito che in qualsiasi altra regione.

Tariffe elevate potrebbero rendere le auto elettriche più costose da produrre e potenzialmente far salire i prezzi. L’ACEA vuole che le nuove regole vengano ritardate di tre anni e lancia un appello alla Commissione Europea affinché agisca. "Aumentare i prezzi al consumo dei veicoli elettrici europei, proprio nel momento in cui dobbiamo lottare per quote di mercato a fronte di una forte concorrenza internazionale, non è la mossa giusta", ha affermato Luca de Meo, amministratore delegato della Renault, che funge anche da presidente dell'Acea.
"Consegneremo effettivamente una fetta del mercato ai produttori globali", ha aggiunto.
Per neutralizzare le regole, sarebbe necessario raggiungere un accordo tra il Regno Unito e l’UE e su questa possibilità il ministro degli affari del Regno Unito, Kemi Badenoch, la scorsa settimana ha dichiarato di essere "ottimista". Meno lo è è dimostrato il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton, secondo il quale sarebbe sbagliato riaprire l’accordo sulla Brexit per soddisfare l’industria automobilistica.
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