Dalla tecnologia che frena ai timori sui tassi: mercati in modalità prudenza.
Una seduta asiatica dal passo pesante e dall’umore “risk-off”: vendite diffuse, soprattutto sui tecnologici, mentre gli operatori stringono i ranghi in attesa
dei dati sul lavoro statunitense e di una settimana di banche centrali che promette scintille. Da Singapore, 16 dicembre, le cronache di mercato
raccontano un clima in cui “nessuno vuole restare troppo esposto” prima dei numeri chiave, con l’azionario asiatico in calo e l’Europa indicata in avvio debole.
Chiusure delle Borse asiatiche
Queste le chiusure (variazioni percentuali):
- Giappone: Nikkei 225 -1,45%
- Australia: S&P/ASX 200 -0,42%
- Nuova Zelanda: DJ New Zealand +0,02%
- Cina: Shanghai -1,11%; SZSE Component -1,47%; China A50 -1,07%; DJ Shanghai -1,27%
- Hong Kong: Hang Seng -1,49%
- Taiwan: Taiwan Weighted +0,62%
- Thailandia: SET -1,06%
- Corea del Sud: KOSPI -2,24%
- Indonesia: IDX Composite -0,10%
- India: Nifty 50 -0,50%; BSE Sensex -0,49%
- Filippine: PSEi Composite -0,04%
- Pakistan: Karachi 100 +0,41%
- Vietnam: VN 30 +2,39%
Il filo rosso della giornata: tecnologia sotto pressione e “pausa” prima dei dati Usa
Il mercato ha scelto la prudenza: gli indici asiatici arretrano, con i titoli tech tra i più colpiti e un contesto dominato dall’attesa
per i dati statunitensi su occupazione e inflazione, cruciali per capire la traiettoria dei tassi nel 2026.
In questa cornice, la stratega Charu Chanana (Saxo) riassume così il clima:
“con i dati sul lavoro in arrivo, gli investitori non vogliono restare lunghi su posizioni affollate e sensibili ai tassi; ecco perché la tecnologia è la prima a cadere”.
Sullo sfondo, l’agenda delle banche centrali: attese di taglio da parte della Bank of England, stabilità per l’ECB e
una Bank of Japan osservata speciale dal mercato, con toni potenzialmente più “hawkish”.
Secondo Gregor Hirt (Allianz Global Investors) la reazione dipenderà dalle sfumature della comunicazione e dalla
capacità del governatore Kazuo Ueda di trasmettere un’impostazione più restrittiva senza “blindare” un percorso di rialzi già scritto.
Valute: euro tonico, yen più forte, dollaro in equilibrio fragile
Sul fronte cambi, il dollaro resta vicino ai minimi delle ultime settimane e l’euro si muove in area 1,175,
dopo un allungo che lo ha riportato sui massimi da inizio autunno. Lo yen si rafforza in vista della Bank of Japan, con il dollaro
scambiato attorno a 155 yen.
In Asia, lo yuan offshore si mantiene stabile poco sopra quota 7,04 per dollaro: un segnale di mercato ordinato,
nonostante la debolezza vista su alcuni listini cinesi.
Materie prime: petrolio in calo su Ucraina e dati cinesi, oro si raffredda ma resta stellare
Petrolio in discesa: il mercato pesa possibili sviluppi sul fronte Russia-Ucraina e al tempo stesso incorpora
dati macro cinesi giudicati poco convincenti. I riferimenti di prezzo indicano Brent attorno a 60,2 dollari al barile
e WTI in area 56,5 dollari.
Oro in lieve arretramento, ma su livelli ancora molto elevati: gli operatori tirano il fiato prima dei dati Usa.
L’attenzione resta su un’area tecnica chiave, dove il mercato deve decidere se rilanciare o consolidare.
Gas: il benchmark europeo TTF resta osservato speciale. Le ultime indicazioni di mercato lo mostrano in area
27 euro/MWh, con volatilità ridotta ma sensibilità alta alle notizie su domanda e stoccaggi.
Tra i derivati, cresce l’interesse per i contratti sul gas europeo, con volumi sostenuti e un’attenzione crescente agli orari di negoziazione
per allinearsi ai flussi di Stati Uniti e Asia.
Altre materie prime: il rame si muove con prudenza, riflettendo un mix di attese macro e segnali non univoci dalla domanda industriale.
Futures Europa: apertura vista debole, con eccezioni e “micro-storie” nazionali
Il termometro pre-mercato segnala cautela: i futures europei indicano un avvio in calo, con un arretramento nell’ordine di mezzo punto percentuale
per il paniere continentale, in una seduta che parte già “appesa” ai dati e alle banche centrali.
Indicazioni principali disponibili sui derivati:
- Euro Stoxx 50 futures: in flessione (ordine di grandezza -0,5%).
- DAX futures: area 24.259.
- CAC 40 futures: circa 8.119.
- FTSE 100 futures: area 9.791.
- FTSE MIB futures: contratto dicembre visto in lieve calo (ordine di grandezza -0,2%).
Cosa guardano ora gli operatori
Primo, i dati Usa: il mercato cerca conferme sulla crescita senza riaccendere pressioni sui rendimenti.
Secondo, la Bank of Japan: qui pesano toni e dettagli, più ancora della decisione in sé. Terzo, l’Europa:
tra attese su ECB e Bank of England, l’azionario arriva alla campanella con i futures che suggeriscono un avvio in difesa.