Dai Futuristi a Pistoletto, l’arte del weekend

- di: Samantha De Martin
 

Un’atmosfera sospesa, densa di malinconia e mistero, accompagna il visitatore della Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo in un teatro di infinite e indecifrabili allusioni. Qui ogni tela di Felice Casorati, seppure aderente al vero, nei più minimi dettagli, è talmente realistica da tradursi in un’esperienza straniante.

Pochi chilometri a nord, i linguaggi d’avanguardia nell’Italia dei primi decenni del Novecento fioriscono a Lecco, nell’ambito di una mostra che si concentra sull’esperienza futurista, nelle sue molteplici espressioni, attraverso le opere dei suoi più illustri rappresentanti, da Giacomo Balla a Luigi Russolo, da Gino Severini a Enrico Prampolini, da Filippo Tommaso Marinetti a Tullio Crali.

Sfogliamo insieme l’agenda di questo weekend d’arte che anticipa la primavera.

A Lecco arrivano i futuristi

Dal 18 marzo al 18 giugno il Palazzo delle Paure ospita FUTURISTI. Una generazione all’avanguardia, una mostra dedicata alla presenza di linguaggi d’avanguardia nell’Italia dei primi decenni del Novecento.

Fulcro del percorso a cura di Simona Bartolena è l’esperienza futurista nelle sue molteplici sfaccettature, attraverso le opere di maestri come Giacomo Balla, Filippo Tommaso Marinetti, Antonio Sant’Elia, Fortunato Depero.

La rassegna mette in luce come il Futurismo sia riuscito a portare la sua ventata di novità e rivoluzione tanto nelle arti visive, nella letteratura, nella musica, come nel vivere quotidiano, oltre a raccontare, nelle sue diverse declinazioni, i rapporti di uno dei movimenti d’avanguardia più importanti d’Europa con la scena europea e con la società italiana del tempo.

Sotto la lente anche il ruolo che il Futurismo ha avuto nella nascita dei nuovi linguaggi sperimentali di inizio secolo scorso, in particolare il Cubismo, anche attraverso la figura di Gino Severini, trait d’union tra i due mondi.

A Forlì l’arte incontra la moda

Un intreccio di oltre 300 opere, tra quadri, sculture, accessori, abiti d’epoca dà vita ai Musei San Domenico di Forlì a una mostra dedicata all’affascinante rapporto fra arte e moda. L’incontro tra questi due mondi, dall’Ancien Régime al secondo Novecento, va in scena dal 18 marzo al 2 luglio grazie alla mostra dal titolo L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni, 1789 – 1968.

La moda dipinta, ritratta, scolpita, realizzata dai grandi artisti si mostrerà attraverso capolavori in arrivo da musei italiani e internazionali oltre che da collezioni private e dagli archivi di celebri maison, da Armani a Prada, da Valentino a Dior.

Dal canto suo l’arte si farà largo attraverso i pennelli di Tintoretto, Francesco Hayez, Silvestro Lega, Giacomo Balla, Piet Mondrian, Umberto Boccioni, solo per citare alcuni dei cento protagonisti del percorso ideato e realizzato da Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

Da non perdere il Ritratto dell’avvocato Carlo Manna (1907) di Umberto Boccioni, il Ritratto di Emiliana Concha de Ossa (1888) di Giovanni Boldini, la Grande composizione A con nero, rosso, grigio giallo e blu (1919) di Piet Mondrian, Donna e anemoni (1920-1921) di Henry Matisse a cui fanno da contrappunto due completi ricamati di Giorgio Armani, il Panciotto di Marinetti (1923 – 1924) di Fortunato Depero, e un abito da sera inedito di Elsa Schiaparelli.

L’universo di Felice Casorati in mostra a Parma

Oltre ottanta opere chiave in mostra dal 18 marzo al 2 luglio alla Fondazione magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo raccontano l’uomo e l’artista Felice Casorati, ripercorrendone le figure e i temi prediletti dal 1907 al 1960.

Il viaggio ha inizio con il Ritratto della sorella Elvira, che segna il debutto alla Biennale di Venezia del 1907, per proseguire con Le ereditiere del 1910 e Notturno, intrise di pacata misura, che rivelano la sofisticata cultura visiva di Casorati, derivata dallo studio dell’antico, dai modelli del naturalismo e del simbolismo fino al confronto con Klimt e con l’ambiente delle Secessioni.

Se Le signorine, nel 1912, annuncia una svolta nella sua pittura, con la tavolozza luminosa popolata da figure femminili, gli anni Venti - quando il richiamo del Ritorno all’ordine porterà nell’arte europea una nuova classicità - si fanno strada con opere come Fanciulla col linoleum, Maschere, Concerto, Conversazione platonica, con le loro atmosfere metafisiche e silenziose.

Il celeberrimo dipinto Silvana Cenni del 1922 è un omaggio a Piero della Francesca.

A Roma Michelangelo Pistoletto “infinito”

Un’esperienza, più che una mostra, accompagna gli ospiti del Chiostro del Bramante in un viaggio emozionante dentro la poetica e gli infiniti mondi di Michelangelo Pistoletto.

Dal 18 marzo al 15 ottobre la “mostra collettiva di un unico artista”, come la definisce il curatore Danilo Eccher, accoglie le opere simbolo dell’artista di Biella realizzate tra il 1966 e il 2023, da Metrocubo di Infinito a Venere degli Stracci, da Orchestra di stracci e Labirinto ai quadri specchianti degli anni Duemila, oltre ai progetti legati alla formula della creazione, Love Difference – Mar Mediterraneo e il Terzo Paradiso.

Per celebrare i 90 anni del maestro dell’Arte povera il Chiostro accoglierà Michelangelo Pistoletto INFINITY, un percorso che è anche un’occasione per condividere con il pubblico i lavori storici del maestro in dialogo con l'architettura rinascimentale, rendendo gli spettatori parte integrante dell’esperienza artistica.

Tags: arte
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