Arabia Saudita, calo petrolio e pandemia raddoppiano il deficit di bilancio
- di: Emanuela M. Muratov
Il deficit di bilancio dell'Arabia Saudita, colpita duramente dalla crisi sanitaria e dal calo dei prezzi del greggio, è raddoppiato rispetto allo scorso anno, attestandosi a 79 miliardi di dollari per l'anno 2020. Secondo quanto si legge in un comunicato del Ministero delle Finanze, il deficit di bilancio aumenterà a circa 298 miliardi di rial entro la fine del 2020, con la previsione di ridurlo entro la fine del 2021 a 141 miliardi di rial (circa 48 miliardi di dollari). La previsione di spesa per il 2021 è di 990 miliardi di rial (circa 335 miliardi di dollari), in forte calo rispetto a quest'anno.
La più grande economia del mondo arabo e il più grande esportatore mondiale di greggio a maggio aveva annunciato un piano di austerità, che prevedeva una triplicazione dell'imposta sul valore aggiunto e la fine delle indennità mensili ai suoi cittadini, in conseguenza della secca diminuzione del prezzo del greggio, della domanda di petrolio e per effetto della pandemia del Covind-19.
Secondo il Ministero saudita delle Finanze, nel 2021 nel Paese ci sarà una crescita dell'economia del 3,2%, mentre per il 2020 si prevede una contrazione pari al 3,7%. A ottobre, il Fondo monetario internazionale, da parte sua, ha stimato per l'economia dell'Arabia Saudita una contrazione del 5,4% nel 2020.
A causa della pandemia, le autorità saudite hanno ridotto il numero dei partecipanti all'hajj, il grande pellegrinaggio alla Mecca, che si è svolto quest'anno tra la fine di luglio e l'inizio di agosto.
Solamente a poche decine di migliaia di fedeli, residenti in Arabia Saudita, è stato permesso di farlo, contro i circa due milioni e mezzo di partecipanti da tutto il mondo nel 2019. E questo ha privato l'Arabia Saudita di entrate significative, mentre Riad sperava di poter accogliere 30 milioni di pellegrini all'anno entro il 2030.
L'Arabia Saudita è il Paese più colpito dalla pandemia tra le monarchie del Golfo Arabo, con oltre 360.000 casi registrati ufficialmente, di cui oltre 6.000 morti mentre, dopo essere stato a lungo in attivo, il bilancio dello Stato è costantemente in rosso dal 2014.
Per far fronte alla caduta del prezzo del greggio, il regno sta cercando di diversificare la propria economia, investendo in particolare in nuove tecnologie e in progetti di mega infrastrutture.
Grazie alla sua ricchezza petrolifera, il regno ha potuto per decenni fare a meno delle tasse. Ha introdotto solo un'imposta sul valore aggiunto (IVA) del 5% nel 2018, come parte di un piano per ridurre la sua dipendenza dall'oro nero.