Alluvioni in Spagna: sale ancora il bilancio di morti e dispersi, come la rabbia della gente
- di: Redazione
Sono 158 i morti ufficiali delle inondazioni che hanno devastato, in Spagna, le regioni di Valencia e Castellon, ma il numero dei dispersi resta molto alto e, comunque, incerto, vista la difficoltà delle autorità locali di fare controlli attendibili, visto che molte delle persone coinvolte nell'eccezionale evento atmosferico hanno lasciato le loro case e non si sono messe in contatto con parenti o amici.
Alluvioni in Spagna: sale ancora il bilancio di morti e dispersi, come la rabbia della gente
Peraltro le previsioni meteorologiche per le prossime ore non rassicurano certo la popolazione. Già oggi il fenomeno atmosferico conosciuto come "Dana" sta portando forti piogge nella Comunità Valenciana e nell'Andalusia occidentale. Oggi diverse zone delle province di Valencia e Castellón, così come il sud di Tarragona, sono sotto allerta arancione da parte dell'Agenzia Meteorologica Statale. In Andalusia, è allarme rosso nelle zone costiere di Huelva, Andévalo e Condado. Una forte tempesta d'acqua, infatti, ha allagato parte del capoluogo di Huelva e zone di altri comuni vicini.
C'è un'allerta gialla nelle Isole Baleari e in Estremadura e in altre zone della Comunità Valenciana e della Catalogna. A Valencia, il bilancio delle vittime è salito giovedì a 155 persone, oltre ad altre tre persone morte in Castilla-La Mancha e Andalusia. Oggi 500 soldati si uniranno alle missioni di ricerca dei dispersi, insieme a 1.200 soldati dell'Unità militare di emergenza, due ministri del Governo si uniranno al Centro di Coordinamento Operativo Integrato che segue la situazione presso la Generalitat valenciana. Più di 150 strade, la maggior parte delle quali della rete secondaria, continuano a risentire degli effetti dei danni. Molte sono rimaste impraticabili a causa della pioggia, dei veicoli schiantati e dei sedimenti trasportati dall'acqua.
La città di Paiporta, alla periferia sud di Valencia, 25 mila abitanti, colpita da un'improvvisa ondata di fango alta quasi due metri, nella notte tra martedì 29 e mercoledì 30 ottobre, è diventata il simbolo della tragedia. Gli abitanti di Paiporta deceduti sono almeno 62, annegati o schiacciati dagli oggetti che la forza delle piogge torrenziali e del fango hanno tramutato in veri e proprio proiettili: auto, alberi diventi, pezzi di metallo, elettrodomestici, pietre, blocchi di cemento, pezzi di catrame e automobili, che nella loro folle corsa hanno portato morte e distruzione.
Davanti alla massa di fango e acqua e quando ancora i soccorsi non erano potuti intervenire, la gente ha cercato di salvarsi salendo ai piani superiori delle case o, organizzando catene umane, di postarsi in altre abitazioni ritenute più sicure. Per ironia del destino, le case che avevano cancelli di sicurezza si sono trasformate in una trappola mortale perché i residenti non li hanno potuto aprire, per la morsa del fango, restando prigionieri di una trappola mortale.