Acea Sustainability Day - Al centro del progetto di rilancio e innovazione del paese

- di: Redazione
 
Un successo la seconda edizione del ‘Sustainability Day’ di Acea dal titolo “Infrastrutture e next city: le opportunità da una crisi”. Un evento, svoltosi quest’anno in modalità completamente digitale, al quale sono intervenuti rappresentanti del mondo delle Istituzioni, della ricerca ed esperti della green economy, che hanno discusso sulle nuove sfide dell’economia sostenibile e sul cambiamento degli attuali modelli urbani di business e sviluppo emersi con la crisi indotta dal Covid-19.

Un parterre davvero di gran rilievo. I lavori della giornata, aperti da Michaela Castelli, Presidente di Acea, hanno visto susseguirsi, nei tre diversi panel, gli interventi della Ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, della Presidente Cabina di regia ‘Benessere Italia’, Filomena Maggino, e del Sottosegretario di Stato per l’Ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Morassut. Con loro ha dialogato l’Amministratore delegato di Acea, Giuseppe Gola. Sono intervenuti anche Enrico Giovannini, Portavoce Asvis; Andrea Guerrini, componente Arera; Gabriella Chiellino, membro Cda e Presidente del Comitato Etica e Sostenibilità di Acea; Carlo Cici di The EuropeanHouse -Ambrosetti.



La mattinata è stata chiusa dalla presentazione delle azioni e dei progetti di Acea per accompagnare il cambiamento, a cui si sono aggiunti i contributi di Rai Per il Sociale - esposti da Serena Rossetto - di Enea con l’intervento di Sabrina Romano e di Vodafone con Marinella Soldi. Al centro degli interventi le nuove prospettive alla luce dell’esperienza del Covid di rilancio e di innovazione del Paese in cui le utilities hanno un ruolo importante e la partecipazione a questo sforzo di un Gruppo importante come Acea, nato nel 1909 come azienda al servizio della città di Roma e che nel corso del tempo è cresciuto fino a diventare una delle multiutility di riferimento nel panorama italiano, con posizioni di leadership come nel servizio idrico. Una partecipazione, quella di Acea, che ha i contorni del Piano industriale 2020-2024, presentato a fine ottobre, in cui il Gruppo prevede entro il 2024 investimenti complessivi per 4,7 miliardi di euro. Di questi, ben 2,1 miliardi sono correlati a specifici target di sostenibilità.

In base alle stime effettuate, è stato calcolato che le azioni che verranno poste in essere dal Gruppo Acea in attuazione del Piano industriale incideranno positivamente sul Pil italiano per circa 6 miliardi di euro, generando occupazione - sia diretta che indotta - per oltre 21 mila persone. Un Piano industriale in cui la crescita e la creazione di valore (tra cui la crescita media annua dell’Ebitda pari a circa il 7%, 1,3 miliardi di euro al 2022 e 1,4 miliardi al 2024, con un incremento complessivo a fine Piano del 38%) sono strettamente correlate al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità che caratterizzano sempre di più gli indicatori di performance.

La sostenibilità, fattore caratterizzante e strutturale per le scelte di business e la gestione operativa di Acea, compie un ulteriore cambio di passo nel Gruppo con la misurazione puntuale dell’avanzamento dei target specifici - scelti per priorità e rilevanza - in relazione ai business. Il tutto nel quadro dell’innovazione come leva di sviluppo trasversale a tutte le attività di Acea, favorendo la diffusione della cultura dell’innovazione attraverso il coinvolgimento di tutte le persone in iniziative interne e, allo stesso tempo, instaurando partnership a livello nazionale ed internazionale per identificare nuove opportunità di business.

"L’esperienza del Covid" – è stato detto al Sustainability Day - "ci dimostra che è possibile e anzi opportuno sperimentare e implementare soluzioni di vita innovative, fondate su logiche più sostenibili. Si va delineando, infatti, una nuova conformazione di città, la next city, basata su un’idea di smart community in cui si modificano le dinamiche di relazione in un modello di socialità più partecipativo, inclusivo e responsabile. Questo ruolo attivo dei cittadini tuttavia necessita di reti che abilitino nuovi servizi".

E su questo le utilities sono chiamate a svolgere una funzione rilevante nel percorso verso la città del futuro, attraverso gli investimenti finalizzati all’evoluzione delle infrastrutture che sono elemento fondante del nuovo progetto di città. L’impegno del comparto è testimoniato dal piano di investimenti di 50 miliardi di euro da realizzare nei prossimi 5 anni – 30 miliardi nel settore idrico, 12 in quello energetico e 8 in quello ambientale – e dai progetti presentati per il Recovery Fund, vero ‘acceleratore’ di un processo già in atto.

"La seconda edizione del Sustainability Day di Acea"ha affermato Michaela Castelli, Presidente del Gruppo"si svolge in un contesto quanto mai sfidante, quello cioè determinato dall’emergenza sanitaria. La crisi ci spinge ancora di più a considerare la sostenibilità come guida di un nuovo modello di sviluppo per ripensare i territori, con significativi investimenti a supporto delle infrastrutture. Ma per realizzare questa visione bisogna avere il coraggio di fare delle scelte nei tempi utili per ricavarne i benefici attesi. Ad esempio il tema dei rifiuti e della risorsa idrica, fortemente impattati dagli aspetti ambientali, evidenziano l’urgenza di essere gestiti in un’ottica di sistema, di moltiplicazione del valore, condividendo la responsabilità con tutti gli attori".

Per la Presidente Castelli “le imprese sono pronte, ma devono trovare un ecosistema - principalmente in ambito istituzionale, favorevole ad iter autorizzativi più snelli - che agevoli la loro capacità di pianificazione e realizzazione. Questo sforzo collettivo contribuirà a proiettare il Paese nel futuro e a renderlo più resiliente rispetto ad eventuali nuove crisi”. Da parte sua Enrico Giovannini, Portavoce di Alleanza italiana per lo sviluppo Sostenibile (Asvis), ha evidenziato come questo nuovo modello di sviluppo sostenibile “non ha solo una dimensione economico - ambientale ma anche una forte dimensione anche sociale, con la necessità di una inclusione totale di tutte le componenti della popolazione”. Giovannini ha messo in rilievo che “i territori sono fondamentali da questo punto di vista, non solo perché sui territori si vive e quindi è attraverso i territori che si cambia la nostra società, ma anche perché con il piano nazionale di ripresa e resilienza e con i 70 miliardi di fondi europei ordinari, fra cui quelli che andranno proprio alle Regioni, siamo alle soglie di una opportunità straordinaria che non possiamo mancare”.

In questo contesto la Ministra De Micheli ha rimarcato che “Acea può essere straordinariamente utile alla progettualità dei singoli comuni nei quali opera perché può consentire l’implementazione della progettualità del comune oltre il perimetro pubblicistico”. Per De Micheli, “Acea ci può mettere tutto quel fronte di infrastrutture che possono qualificare il progetto e quindi qualificare fette di quartiere o tutto il quartiere”. Per cui, ha proseguito la Ministra, il ruolo dei privati, come quello di Acea, “è da un lato immaginare insieme all’amministrazione pubblica il progetto e poi di attivarsi in termini di risorse per realizzarlo”.

Su tale linea l’Ad Giuseppe Gola ha messo in risalto che “Acea è impegnata in un percorso di sviluppo nei settori delle infrastrutture idriche, del fotovoltaico, della mobilità elettrica e dell’economia circolare. Le utilities possono svolgere un ruolo decisivo per l’auspicata ripartenza del Paese in chiave sostenibile. In questo senso è molto importante un impiego efficace delle risorse del ‘Recovery Fund’ per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali strategiche. Acea, come primo operatore idrico in Italia, può svolgere un ruolo di rilievo in questo ambito, soprattutto nel Centro-Sud Italia, dove è necessario recuperare il divario infrastrutturale per una migliore gestione della risorsa a vantaggio dell’ambiente e della collettività”. Ma Gola ha avvertito che “anche il più ampio piano di interventi non sarà tuttavia totalmente efficace se parallelamente non si innesterà un cambiamento culturale. Un nuovo approccio, orientato all’efficienza e ad un alleggerimento della burocrazia che garantisca tempi certi e rapidi deve, infatti, essere necessariamente parte della strategia del nostro Paese e dell’Europa, in quanto essenziale alla messa a terra delle azioni da realizzare”. E Roberto Morassut, sottosegretario per l’Ambiente e la tutela del territorio e del mare, ha ribadito che “Acea sta realizzando una grandissima opera per Roma che è il raddoppio del Peschiera. Un’opera straordinaria che vale un investimento di diverse centinaia di milioni di euro. Ne abbiamo parlato con Acea, c’è il procedimento aperto al Ministero dell’Ambiente, lo stiamo seguendo con particolare attenzione perché quell’opera, in un contesto di attenta gestione dal punto di vista ambientale e costruttivo, garantirà la sicurezza idrica di Roma per il futuro. È molto importante perché l’acqua è al centro del discorso della sostenibilità”.



Gabriella Chiellino
, membro del cda e presidente comitato ‘Etica e Sostenibilità’ di Acea, ha parlato del Gruppo come esempio di resilienza e trasformazione: “Lo dobbiamo essere sia verso i territori italiani che verso i cittadini a cui eroghiamo il servizio e che diventano dei collaboratori nel cambiamento. Resilienza vuol dire che le reti che gestiamo devono reagire ai cambiamenti climatici, perché non erano state costruite per affrontare queste sfide”.

E ancora: “Acea inoltre può essere un grande fattore di trasformazione per gli stakeholder, poiché può agire su un gran numero di persone. Vorremmo infatti incidere sul modo di pensare e lavorare collettivamente, è da lì che parte la trasformazione. Per questo stiamo puntando anche sul tema educativo, a partire dalla nostra azienda e dai nostri dipendenti, con cui abbiamo avviato delle start-up sulla sostenibilità”. Tra i progetti presentati da Acea nel corso del ‘Sustainability Day’, in ottica di waste transition la nuova release dello ‘Smart Comp’, un mini-impianto che trasforma in compost i rifiuti organici nel luogo in cui sono prodotti (mense, ospedali, centri commerciali, aeroporti, stazioni) con la finalità di abbattere sia gli impatti ambientali che quelli di trasporto, riducendo anche le emissioni di CO2, e la tecnologia ‘Plastic to Methanol’, che consente di ricavare metanolo dalle plastiche non recuperabili.

Nell’ambito della transizione energetica, Acea ha promosso un piano di sviluppo per la mobilità elettrica che prevede l’installazione di oltre 2mila 200 colonnine di ricarica entro il 2024, e il progetto ‘PlatOne’, che abilita meccanismi di flessibilità energetica e un approccio di gestione alla rete elettrica in grado di garantire maggiore stabilità e resilienza. Il Gruppo inoltre, che come detto è il primo operatore idrico in Italia, sta lavorando ad un innovativo modello gestionale in grado di ottimizzare i flussi idrici, salvaguardando l’acqua e prevedendo in anticipo la disponibilità della risorsa. Da citare anche Waidy, l’app ‘amica dell’acqua e dell’ambiente’. Una piattaforma semplice, pratica e divertente che, grazie alla digitalizzazione di circa 6mila punti di erogazione di acqua potabile attivi nei territori serviti dalle società idriche del Gruppo Acea e alla loro geolocalizzazione, rende possibile individuare quelli più vicini, conoscerne la storia e la qualità dell’acqua erogata. Un servizio che ha uno sguardo attento alla sostenibilità.
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