Rapporto Invalsi: alle superiori uno studente su due non raggiunge la sufficienza. Bene la primaria, ma cresce il divario tra nord e sud

- di: Barbara Leone
 
Dopo tredici anni di scuola uno studente su due non raggiunge la sufficienza in matematica e in italiano. A rivelarlo è il Rapporto Invalsi 2022 presentato nei giorni scorsi all’Università “La Sapienza” di Roma alla presenza del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Le prove hanno coinvolto oltre 920mila alunni della scuola primaria (classe II e classe V), circa 545mila allievi della scuola secondaria di primo grado (classe III) ed oltre 953mila studenti delle classi II della scuola secondaria di secondo grado. Ne emerge un quadro non esattamente roseo, caratterizzato da più ombre che luci nel nostro sistema scolastico. A cominciare dal forte divario esistente tra nord e sud del Paese. Più nel dettaglio i risultati delle prove Invalsi per la seconda classe della scuola primaria evidenziano che in italiano il 72% degli allievi raggiunge almeno il livello base, con Valle D’Aosta, Umbria, Lazio e Molise in cui si supera la media. La Sicilia è di poco al di sotto della media; in matematica il 70% degli allievi raggiunge almeno il livello base, con il Molise che supera la media mentre per la Provincia Autonoma di Bolzano i risultati sono sotto la media. Per le classi quinte della primaria invece in italiano l’80% degli allievi raggiunge almeno il livello base. Valle D’Aosta e Umbria sono sopra la media, mentre Calabria e Sicilia sono sotto la media; in matematica il 66% degli allievi ha raggiunto almeno il livello base, fra cui Umbria, Marche, Molise e Basilicata sopra la media. Calabria, Sicilia e Sardegna invece non superano la media; in inglese il 94% degli allievi ha raggiunto il livello A1 in lettura, l’85% raggiunge il livello A1 in ascolto. Ed in questo caso le differenze fra nord e sud sono minime. Per quanto riguarda la secondaria di primo grado, quindi le medie, i risultati delle prove Invalsi 2022 evidenziano un miglioramento in italiano e matematica, e una certa stabilità in inglese. 

Le note dolenti arrivano alle superiori, con il 66% degli studenti delle classi seconde della secondaria di secondo grado raggiunge il livello base di Italiano (4 punti in meno rispetto al 2019) e solo il 54% quello di Matematica (8 punti in meno rispetto al 2019). Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna non raggiungono in media il livello base. Nelle classi quinte delle superiori invece in italiano il 52% degli studenti raggiunge almeno il livello base, tuttavia 6 regioni del Mezzogiorno si fermano sotto la media del livello base; in matematica il 50% raggiunge almeno il livello base, ma 7 regioni del Centro-Sud si fermano sotto la media del livello base. Dopo 13 anni di scuola, considerando quindi elementari, medie e superiori, i risultati delle prove Invalsi evidenziano quindi che non raggiungono il livello base in italiano gli allievi di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. I risultati peggiori delle prove Invalsi 2022 ancora una volta riguardano le regioni del Sud, alle quali si aggiunge anche la regione Lazio per quanto riguarda la matematica.

Una nota positiva c’è, e riguarda la dispersione scolastica che è in leggerissimo miglioramento: dal 9,8% del 2021 al 9,7% del 2022. Con un calo della dispersione “implicita”, ovverosia quella che riguarda gli studenti più fragili, che è scesa del 4,3% in Puglia e del 3,8% in Calabria. Un piccolo segno di speranza, soprattutto in quei territori dove prima dell’emergenza scolastica c’è da affrontare una crisi sociale sempre più dura. Il report, infatti, evidenzia che in tutte le materie le perdite maggiori di apprendimento si registrano  proprio tra gli studenti che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli. A riprova che il sistema scolastico non riesce ad attenuare l’impatto del contesto familiare di provenienza degli studenti. Altra nota positiva, infine, riguarda il graduale ritorno alla normalità dopo lo scompiglio creato da due anni di Dad, con la ripresa delle rilevazioni anche nelle classi seconde della scuola secondaria di secondo grado, quindi alle superiori. Che sono poi i ragazzi che per primi si avvicineranno al mondo del lavoro e rappresentano, dunque, il futuro prossimo del nostro Paese.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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