Pasqua 2022 all’insegna del viaggio: 14 milioni di italiani in vacanza

- di: Barbara Leone
 
Mare, città d’arte e montagna. Ma anche laghi e località termali. Sono queste le mete preferite dagli italiani, che per le imminenti festività pasquali si metteranno copiosamente in viaggio. Quattordici milioni, stando all’indagine effettuata dall’Istituto Acs Marketing Solutions per conto di Federalberghi. La maggioranza resterà nel Belpaese (l’89,5%), mentre il 10,5% sceglierà di oltrepassare il confine. Uno su quattro, poi, allungherà le vacanze approfittando del ponte del 25 aprile, anche se la durata media delle vacanze sarà di 4,7 notti. “Siamo consapevoli che non si possa cantare vittoria - afferma il presidente della Federalberghi Bernabò Bocca -. Nel nostro settore siamo stati praticamente sotto le macerie a causa dei due anni di pandemia. Oggi, con il conflitto in corso tra Russia e Ucraina che affligge gli animi di tutti noi, è come se avessimo una nube all’orizzonte”. Trapela comunque un filo d’ottimismo perché, dice Bocca, “è  segno che siamo nella direzione giusta per far ripartire un comparto che si conferma strategico per l’economia di tutto il Paese, creando un giro di affari di 7,06 miliardi di euro”. 

Bocca: non si può cantare vittoria ma è un bel segnale

Con una cifra simile, il turismo si conferma essere un driver eccezionale per l’economia del territorio. La spesa media pro capite sostenuta per le vacanze di Pasqua (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti), sarà infatti pari a 504 euro. Chi resterà in Italia spenderà mediamente 474 euro, mentre la spesa aumenta per chi trascorrerà un periodo di vacanza oltre confine (708 euro). Le mete preferite per i viaggiatori che resteranno in Italia saranno il mare (28,9%), le località d’arte (28,7%), la montagna (16,4%) e, a seguire, i laghi (4,6%) e le località termali (2,2%). Per coloro che invece si recheranno all’estero, vincono le grandi capitali europee (57,8%), seguite da località marine in generale (13,3%), dalle grandi capitali extraeuropee (11,1%) e dal viaggio in crociera (10%). Per quanto riguarda l’alloggio, quello preferito sarà la casa di parenti e amici (28,9%); seguito dagli alberghi (25,5%), le case di proprietà (16,6%) e i bed&breakfast (15,5%).

La maggioranza resterà nel belpaese (89,5%) giro di affari di 7 mld

“Dai dati rilevati dall’indagine - fa notare Bocca - si evidenzia che le nostre strutture sono la scelta ideale per oltre il 25% degli intervistati. Ciò fa comprendere che esse sono percepite come luoghi sicuri, in cui si vigila in modo estremamente accurato sul rispetto delle regole sanitarie. Malgrado l’abbattimento delle restrizioni riteniamo sia essenziale procedere con prudenza, dando la possibilità ai visitatori di sentirsi protetti dai nostri protocolli”. Anche se, sottolinea ancora il presidente di Federalberghi, “a giudicare dalla massa critica di persone che si metteranno in viaggio viene spontaneo pensare che ciò sia la manifestazione chiara di una maggiore sicurezza e senso di libertà da parte dei nostri connazionali. L’eliminazione delle più serrate restrizioni dovute al covid e dettate nell’ultimo decreto per il periodo post pandemico hanno senz’altro sortito il loro effetto in termini di pianificazione e maggior predisposizione alle grandi partenze. Per noi - conclude Bocca - la Pasqua rappresenta un test importantissimo in previsione della regina della vacanze che è solitamente l’estate. Quest’anno poi, alcuni di coloro che si metteranno in viaggio (parliamo di un 24,9%) avranno l’opportunità di allungare ancora un po’ il soggiorno fuori casa grazie al calendario che fa cadere, a ridosso della settimana santa, la festività del 25 aprile”. 

Ma secondo l’Istat l’impatto della pandemia sul turismo è ancora forte

C’è da dire che secondo l’ultimo report Istat sulle vacanze in Italia e all’estero nel 2021 l’impatto della pandemia sulla ripresa della domanda turistica è stato ancora forte. I viaggi dei residenti in Italia, infatti, sono stati 41,648 milioni (con 281 milioni e 491mila pernottamenti), prossimi ai livelli del 2020 ma ben lontani da quelli precedenti alla pandemia del 2019. Timidi segnali son stati rilevati per le vacanze di 4 o più notti (+25%), e per le vacanze estive. Mentre le persone che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre sono state il 33,9%, contro il 30,9% del 2020. I viaggi all’estero, invece, pur in ripresa rispetto al primo anno di pandemia (+29%), sono solo il 26% di quelli registrati nel 2019, mentre è stabile la scelta di località italiane (89,3% dei viaggi). Ovviamente nello scorso anno il turismo è stato ancora fortemente limitato dalle restrizioni dovute alla pandemia. E così dopo la caduta del primo semestre, nella seconda parte dell’anno si registra una ripresa sia per i viaggi in Italia (+18% sul secondo semestre 2020), sia per le mete straniere (+30%). Le vacanze sono 38,7 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al 2020 (circa il 93% del totale dei viaggi e il 95% delle notti). Prevalgono le vacanze “lunghe”, di 4 o più notti (59% dei viaggi e 85% delle notti), che nel 2021 salgono a 24,5 milioni (+25%; +24% in termini di notti). Le vacanze brevi, invece, non registrano variazioni rispetto al 2020 e rimangono la metà di quelle registrate nel 2019. Complessivamente, dunque, sono quasi 115 milioni i pernottamenti di vacanza in meno rispetto al 2019 (- 31%). Rimane, invece, sostanzialmente stabile la media nazionale dei viaggi pro capite (0,7). L’area dove risiede la maggior parte dei turisti è il Nord-ovest (21,3%; 30,3% in termini di provenienza dei viaggi), seguono il Nord-est (18,6% dei turisti e 27,3% dei viaggi) e il Centro (15,5% dei turisti e 24,4% dei viaggi); a distanza il Sud (6,8%, 10,8%) e le Isole (8,3% di turisti; 7,2% di viaggi).

Piacere, svago e riposo sono le motivazioni che spingono gli italiani a viaggiare

Piacere, svago e riposo sono le motivazioni principali che hanno spinto lo scorso anno gli italiani a viaggiare (73,1%). Mentre il 25,5% si è spostato per andare da amici e parenti. Il mare è stata la meta dei viaggi preferita anche lo scorso anno (con il 57,7% sul totale dei viaggi), raggiungendo per la prima volta una quota elevata anche per l’estero (61% dei viaggi all’estero). In forte calo (-70,8% sul 2019) le vacanze dedite esclusivamente a visite al patrimonio culturale, alla partecipazione a eventi e spettacoli e al turismo enogastronomico. Un dato sicuramente ascrivibile alle numerose restrizioni che lo scorso anno hanno riguardato le tante attività fruibili durante le vacanze e, più in generale, all’incertezza dovuta alla situazione sanitaria che ha condizionato a vari livelli le scelte degli italiani.
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