In Italia, Paese dal patrimonio immobiliare datato, come se la cava il nuovo? È quanto si è chiesto Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, che tramite la sua business unit specializzata in studi di mercato, Immobiliare.it Insights, ha analizzato l’andamento di mercato degli immobili nuovi o in costruzione negli ultimi 5 anni.
Attualmente il 7% dello stock in offerta è costituito da abitazioni di recente costruzione, una cifra in aumento del 16% rispetto al 2017. Sebbene nello Stivale il numero di nuove costruzioni sia sempre cresciuto nel periodo considerato, con la sola eccezione del 2018, in rapporto al totale dell’offerta la percentuale del nuovo è diminuita negli anni. In particolare, nel Nord-Ovest oggi ci sono meno abitazioni nuove o in costruzione rispetto a 5 anni fa, il 7% in meno.
«Risparmio energetico, investimento sicuro e possibilità di personalizzazione: sono questi i tre plusvalori del nuovo che spingono sempre più utenti a guardare a questo mercato per l’acquisto di casa – racconta Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it – Prendiamo ad esempio Milano, la città più in fermento del nostro Paese: qui, dei 130 cantieri in commercializzazione, il 70% è già stato venduto sulla carta. Un interesse che non accenna a scemare, nonostante i costi più alti al metro quadro, che però con la nuova sensibilità degli acquirenti sono visti come facilmente ammortizzabili negli anni a venire, in particolare per la garanzia di costi in bolletta meno pesanti della media di questi tempi».
Prezzi e classi energetiche
Oggi il prezzo medio al metro quadro per un immobile di nuova costruzione è di 2.652 euro, circa 300 euro in più rispetto al 2017, per un aumento del 13% nell’arco di tempo analizzato.
Oltre i due terzi (71%) delle abitazioni di questa tipologia sono in classe A o superiore, in crescita di oltre il doppio rispetto a 5 anni fa, segno che il tema dell’efficienza energetica ha progressivamente acquistato importanza nel settore. Un 20% circa poi è in classe media, la metà rispetto al 2017.
«Come già evidenziato altrove, la casa “green” oltre ad essere un tema di sostenibilità ambientale e urbana, sta diventando sempre più un tema di portafoglio – commenta Carlo Giordano – Un immobile ad elevata efficienza, infatti, oltre a garantire un risparmio in termini di utenze, è anche molto più appetibile per il portafoglio immobiliare di banche e istituti di credito, quindi una scelta in questo senso da parte dell’acquirente faciliterà l’accesso al mutuo».
Si costruiscono case più piccole. Terrazzi e balconi costano come una stanza
E gli spazi esterni, come giardini, balconi e terrazze, al centro del desiderio degli italiani, specialmente dopo la pandemia? Sono in crescita. Nell’ultimo anno la percentuale di immobili nuovi che gode di questo importante plus è vicina al 40%, in aumento di 10 punti percentuali rispetto al 2017. A non essere cambiata è la superficie media dello spazio esterno a disposizione del proprietario, che rimane di poco superiore ai 25 mq. Sono diminuiti invece i metri quadri calpestabili dell’abitazione, che passano da 133 a 117, il 12% in meno.
«Dal momento che il progetto del nuovo è anteriore alla pandemia, possiamo dire che la visione di prevedere degli spazi all’aperto è stata premiata dagli acquirenti – continua Giordano – Abbiamo visto infatti che gli italiani hanno attributo grande importanza a questa specifica caratteristica, tanto che il valore della superfice esterna si è molto avvicinato a quello della superficie calpestabile, segno che il balcone o la terrazza non vengono più considerati un “di più” ma un vero e proprio ambiente della casa. Osserviamo poi come le unità immobiliari nuove si siano ridotte di dimensione, seguendo la contrazione dei nuclei famigliari».
Al contrario, sebbene oltre la metà (53%) dei nuovi immobili in vendita includa nella proprietà anche il box o il posto auto, questo tipo di proposta ha subito un decremento di circa 10 punti percentuali dal 2017 ed è così più complesso che in passato trovare questa pertinenza insieme a un appartamento.