Moneyfarm - beni rifugio e petrolio sotto osservazione dopo l’attacco a Israele

- di: Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm
 
Le tensioni in territorio israeliano hanno portato alla corsa degli operatori finanziari verso beni rifugio come il dollaro Usa, che, complici la stretta monetaria della Fed e la resilienza dell’economia statunitense, quest’anno è già salito del 2,1%. Se chiudesse al rialzo per il terzo anno consecutivo, il biglietto verde metterebbe a segno la più lunga serie di aumenti dal 2016, con conseguenti pressioni sui Paesi importatori di energia, in particolare gli Emergenti come India e Cina.

Allo stesso tempo, le ostilità in Israele hanno determinato anche un’impennata dei prezzi del petrolio, dal momento che il coinvolgimento dell'Iran e di Hezbollah fa temere potenziali ripercussioni sul fronte della produzione: questa mattina il prezzo del petrolio è salito del 3%, con il Brent in recupero rispetto alla scorsa settimana. Beni rifugio come il dollaro Usa e l’oro, nonché il prezzo del petrolio saranno tre indicatori chiave da tenere sotto attenta osservazione nelle prossime settimane.
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