Il boom della prostituzione maschile a Roma

- di: Barbara Bizzarri
 
Ah, come sono lontani i tempi in cui ai mariti fedifraghi bastava l’amante (donna): adesso i diversivi sono altri, come potrebbero testimoniare gli agenti del distretto del Casilino chiamati a sgominare una banda di insospettabili nascosti tra i cespugli mentre si riallacciavano i pantaloni al grido flaianesco di “tengo famiglia!”. Ebbene sì, prendiamone atto: nella Capitale aumenta e va alla grande la prostituzione maschile, tanto da indurre la prima dirigente Isea Ambroselli a mettere in campo agenti in divisa ed in borghese, con le pattuglie del reparto prevenzione crimine Lazio e dei cinofili, per fermare il fenomeno allarmante degli adescamenti sulla pubblica strada che si trasformano in orge nei bagni oppure nei giardini e tra le auto in sosta. «È un’operazione per prevenire i reati e contro il degrado e l’insicurezza», sottolinea un poliziotto ad un uomo che viene bloccato mentre cerca di allontanarsi senza essere visto.

PROSTITUZIONE MASCHILE A ROMA

Se per qualche tempo, al Casilino, dopo il blitz della polizia negli autogrill e nelle piazzole di sosta dove si consuma la prostituzione maschile ci sarà una tregua per gli scocciatissimi viaggiatori costretti ad assistere allo spettacolo, resta però che si tratti di un trend in crescita, come testimoniato anche da donzelle incredule. È il caso di Chiara (nome cambiato per proteggere la privacy), imprenditrice, non esattamente l’ultima arrivata né una adolescente ingenua, reduce da una sofferta rottura: “Era bellissimo - dice con occhi sognanti – intelligente, era anche sposato con due figli ma si sa che l’uomo sposato infioretta il curriculum di qualsiasi brava ragazza di belle speranze…”. Verrebbe da chiedersi quale fosse il problema: presto detto. “Gli piaceva vestirsi da donna e farsi chiamare Isabella”. Bene, un crossdresser: ce ne sono, a partire dal fulgido esempio di Dennis Rodman, però, a quanto dice Chiara, a Isabella non piaceva soltanto vestirsi da donna quanto cercare fidanzati così, a suo piacere. Appena lo ha scoperto, ha mollato subito: la moglie non è un deterrente, l’amante maschio sì, eppure non dovrebbe essere più rassicurante, visto che non c’è competizione? Chissà quante Isabella conosciamo che dismessi gli abiti dei bravi mariti ne indossano di più trasgressivi e corrono nelle piazzole di sosta del Casilino e dintorni. A questo punto è legittimo chiedersi se non avesse ragione Pedro Almodovar dall’alto della sua saggezza quando nel film “Tutto su mia madre”, alla domanda su cosa davvero vogliano gli uomini, fa rispondere alla divina Agrado: “molto semplice. Grandi tette e una mazza notevole”. 
 
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