Gli italiani e l'acqua: un rapporto che vive di paradossi

- di: Germana Loizzi
 
Il rapporto degli italiani con l'acqua vive di paradossi, perché, pur riconoscendola come risorsa fondamentale, non hanno nei suoi confronti un legame ragionato, frutto di considerazioni che guardino oltre al contingente. Gli italiani considerano l'acqua preziosa, ma non riescono a vederla come un bene a rischio. L'Italia, peraltro, vive una condizione potenzialmente molto a rischio, avendo il 21 per cento del suo territorio considerato a rischio desertificazione. Su questo controverso rapporto l’Osservatorio della Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti ha svolto una ricerca a carattere nazionale, in cui sono stati coinvolti mille italiani cittadini, rappresentativi del Paese. 

Community Valore Acqua per l’Italia

Dall’analisi emerge che quasi sei cittadini su dieci ritengono che il costo dell'acqua in bolletta sia troppo oneroso, non considerando che l’Italia è uno dei Paesi con le tariffe più basse d’Europa: 2,08 euro per metro cubo (dato medio nazionale)  la metà di quella francese (in media 4,08 euro per metro cubo). Peraltro, più del 90% dei cittadini non conosce il costo reale, ritenendo comunque di pagare troppo. Per assurdo, poi, quasi un terzo degli intervistati pensa di pagare il doppio in più rispetto alla spesa reale. In base ai risultati dell'indagine, solo il 29,3% dei cittadini beve abitualmente acqua del rubinetto, pur se con grandi differenze tra i territori italiani, perché, specie nel Centro-Nord, sale la percentuale di chi usa quella del rubinetto. La bassa percentuale di chi beve acqua dal rubinetto rimane poco spiegabile, se si considera che la qualità di quella italiana è tra le più alte in Europa. Nonostante ciò, siano i primi al mondo per consumo di acqua in bottiglia.

Se si considera che un metro cubo di acqua di rete equivale a 2.000 bottiglie d’acqua da mezzo litro, ponendo una media di un euro come costo di una bottiglia da mezzo litro, significa che scegliamo di spendere circa 2.000 euro, piuttosto che 2,08 euro (pari al costo di un metro cubo di acqua di rete, peraltro di ottima qualità).
Altro elemento della ricerca che appare rilevante è la consapevolezza della necessità di ridurre l’impatto ambientale del servizio. Tanto che più della metà dei cittadini sarebbe disposta a sostenere un piccolo aumento in bolletta per rendere il servizio più efficiente e sostenibile .L’83% degli intervistati dichiara la sua disponibilità a pagare tra i cinque e gli undici euro in più all’anno per agevolare interventi di efficientamento e di risparmio idrico. 

Scenari, strategie e policy per la filiera dell’acqua in Italia

Secondo l’Osservatorio Valore Acqua, un aumento delle tariffe di soli dieci centesimi a metro cubo, quindi otto euro in più all’anno per famiglia, si tradurrebbe in 900 milioni di euro addizionali di Valore Aggiunto e 400 milioni di investimenti aggiuntivi  Con ricadute sia in termini sociali che ambientali: 3.400 occupati in più nel ciclo idrico e una riduzione di 211 milioni di metri cubi di prelievi di acqua per uso potabile. Un aumento, questo di  otto euro l’anno, che potrebbe essere azzerato se, sottolinea la ricerca, le perdite idriche venissero ridotte di soli 1,1 punti percentuali o se, ad esempio, gli italiani riducessero di circa 16 secondi la durata della doccia giornaliera.
Un altro paradosso che è emerso dalla ricerca è che, sia con le tariffe attuali, che con quelle con l’eventuale minimo aumento, le famiglie conoscono poco degli strumenti di agevolazione economica previsti in bolletta per le fasce più vulnerabili della popolazione. Ad esempio, il bonus idrico e la possibilità di rateizzazione della bolletta risultano sconosciuti al 60% degli intervistati, così come al 40 per cento non sono a conoscenza dell'esistenza di tariffe agevolate. 

Ma, secondo gli estensori della ricerca,  questa disponibilità a pagare costituisce un importante punto di partenza: ''sostenere la resilienza e l’ammodernamento della rete è ancora più urgente in un Paese sottoposto sempre più frequentemente a eventi climatici estremi come il lungo periodo siccitoso degli scorsi mesi di gennaio e febbraio''.
Diventa, quindi, urgente accelerare il processo di transizione, aumentando la consapevolezza dell’urgenza degli interventi, anche se gli italiani, guardando al cambiamento climatico come una priorità, lo  considerano un problema ancora lontano dal proprio territorio. “Lo storico, recente inserimento  della tutela dell'ambiente tra i principi fondamentali della Costituzione italiana introduce per la prima volta - afferma Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House - Ambrosetti – una visione di sviluppo sostenibile nella Costituzione, che tenga in considerazione le future generazioni e definisca con chiarezza la società che vogliamo diventare. È una svolta epocale, che va nella direzione tracciata dal 2019 dalla Community Valore Acqua per l’Italia. Una filiera dell’acqua efficiente e sostenibile, infatti, deve essere in cima alle priorità italiane ed europee dei prossimi anni. La terza edizione del 'Libro Bianco Valore Acqua per l’Italia', che presenterò a Roma il prossimo 22 marzo, nell’ambito della Giornata Mondiale dell’Acqua, analizzerà lo stato dell’arte della gestione dell’acqua in Italia e condividerà un decalogo di proposte e azioni concrete per accelerare, alla pari di altre economie, il rilancio del Paese verso modelli di produzione e consumo sostenibili''.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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