Giornata Mondiale della Bicicletta, Ipsos: in italia riscuote l’81% dei consensi. E il governo ne incentiva l’uso

- di: Barbara Bizzarri
 
Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Bicicletta, istituita dall’Onu nel 2018 come riconoscimento dei benefici sociali nell’uso di un mezzo ecologico e sostenibile, e l’IPSOS indaga sul rapporto fra i cittadini di 28 Paesi, fra cui l’Italia, e le due ruote. Lo studio ha registrato le principali opinioni in merito all’utilizzo della bicicletta e offre per il nostro Paese risultati interessanti, che tutti gli occupanti dell’altra parte della barricata, vale a dire automobilisti e pedoni, possono facilmente immaginare. In particolare, la stragrande maggioranza degli italiani (88%) ritiene che la bici svolga un ruolo chiave nella riduzione delle emissioni di carbonio e il miglioramento del traffico, ma oltre la metà degli intervistati sostiene che andare in bicicletta nella propria zona sia troppo pericoloso (62%). Il 57% degli intervistati afferma di saper andare in bicicletta e il 49% di possederne una da poter utilizzare personalmente per i propri spostamenti. Il 26% afferma di utilizzare la bicicletta per fare attività fisica e soltanto il 10% per raggiungere il proprio posto di lavoro o studio e l’8% afferma di utilizzare il bike sharing. Tuttavia, è necessario sottolineare che soltanto il 6% degli italiani non ha accesso a un’automobile da poter usare (la percentuale più bassa tra tutti i Paesi esaminati). In linea di massima, il 37% degli italiani va in bicicletta almeno una volta alla settimana, percentuale ridotta al 13% tra quanti dichiarano di utilizzare la bici come mezzo di trasporto principale per un tragitto di due chilometri; preceduta dalla camminata a piedi (42%) e dall’utilizzo dell’automobile (29%). L’88% degli italiani ritiene che l'uso della bicicletta svolga un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica e del traffico (85%), però la prevalenza dell'uso della bicicletta per fare commissioni o per spostarsi è maggiore nei Paesi in cui è maggiormente percepita come un mezzo di trasporto sicuro (ad esempio in Cina, Giappone e Paesi Bassi). Il 57% degli italiani considera la bicicletta una tendenza urbana e, nonostante l’alta percentuale di accordo, rimane tra le più basse dei 28 Paesi esaminati, occupando la venticinquesima posizione dopo Corea del Sud (56%), Giappone (47%) e Ungheria (41%). Gli italiani sono tra i cittadini maggiormente d’accordo con il fatto che i ciclisti spesso non rispettano le regole del Codice della strada e, quindi, possono rappresentare un pericolo per pedoni e automobilisti. In particolare, il 76% degli intervistati ritiene che i ciclisti della propria zona spesso non rispettino le regole del traffico (percentuale più alta tra tutti i 28 Paesi esaminati e superiore di 12 punti alla media internazionale), e il 70% degli intervistati sostiene che i ciclisti rappresentino un pericolo tanto per i pedoni quanto per le automobili o moto/motorini (soltanto in Giappone si registra una percentuale più alta pari all’82% e un distacco di 11 punti con la media internazionale del 59%). Il 68% ritiene che i ciclisti rappresentino un pericolo per gli automobilisti (soltanto in Giappone e Corea del Sud si registrano percentuali più alte - rispettivamente 82% e 69% - e un distacco di 13 punti con la media internazionale del 55%). Il 43% degli italiani considera l’infrastruttura ciclistica della propria zona eccellente, e una solida maggioranza di cittadini, pari al 71%, è d’accordo sul fatto che i nuovi progetti di infrastrutture stradali nella propria area dovrebbero dare priorità alle biciclette rispetto alle automobili. Inoltre, nella maggior parte dei mercati esaminati, la bici gode di un livello di favore più elevato rispetto a tutte le altre forme di trasporto. In Italia, la bicicletta riscuote l’81% dei consensi e la bici elettrica il 77%, a seguire si posizionano l’automobile (68%), moto/motorini (60%), monopattino (39%) e camion (34%).

In ogni caso, il governo spinge per un maggior utilizzo della bici: il PNRR prevede investimenti per 600 milioni di euro atti a finanziare la realizzazione delle ciclovie turistiche (400 milioni) e delle ciclovie urbane (200 milioni), per un totale di 1.800 chilometri; un progetto nazionale per collegare attraverso le piste ciclabili le stazioni e le Università che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili sta realizzando insieme a Rete Ferroviaria Italiana e che coinvolge 45 Comuni in tutto il Paese; la definizione entro l’estate del Piano Generale per la Mobilità ciclistica, che per la prima volta viene emanato in Italia e che conterrà le linee guida attraverso le quali il Mims intende promuovere la mobilità a due ruote. Oggi, per l’occasione, il Ministero guidato da Enrico Giovannini sottolinea gli interventi avviati nell’ultimo anno per potenziare e integrare la mobilità ciclistica nel sistema dei trasporti:” E’ in atto un cambiamento culturale nel nostro Paese – sottolinea il Ministro – che porta a un uso sempre più diffuso della bicicletta, sia nella mobilità urbana che in quella turistica. Il cambiamento, agevolato dalla crisi pandemica, è accompagnato da interventi e investimenti destinati a realizzare le infrastrutture necessarie allo sviluppo di questa forma di mobilità. Mi riferisco non soltanto alle piste ciclabili, ma anche a tutte le interconnessioni possibili con le stazioni ferroviarie, con porti e aeroporti, allo sviluppo dello sharing, al progetto mobility as a service. Voglio ricordare, in particolare, il progetto di mobilità sostenibile che stiamo realizzando con Rfi, recentemente premiato alla Conferenza Esri Italia 2022, che permetterà di collegare le stazioni ferroviarie alle sedi universitarie attraverso le piste ciclabili. Le risorse sono state già ripartire ai Comuni e i primi 200 chilometri, su un totale di 565, dovranno essere realizzati entro il 2023 a Bari, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pisa e Roma. Il Piano Generale per la mobilità ciclistica, ormai in dirittura d’arrivo, permetterà una programmazione degli interventi sulla base di una visione integrata e condivisa con le comunità locale”.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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