G20. Sbarra (CISL) a Draghi: “La guida italiana ragione di orgoglio ed opportunità da non sprecare”

 
“La guida italiana del G20 è una ragione di orgoglio ed una formidabile occasione per il nostro Paese, a cui corrisponde una altrettanto grande responsabilità ed una opportunità che non possiamo sprecare, tanto più in questa delicatissima stagione di ripartenza dell’economia nazionale e mondiale”. È quanto ha sottolineato il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, nel corso dell’incontro oggi a Palazzo Chgi con il Presidente del Consiglio Draghi in vista del G20. “La ripresa va sostenuta e consolidata mettendo in priorità l’obiettivo di una più equa distribuzione della ricchezza e delle opportunità. Al centro di questo nuovo corso deve esserci la persona ed il lavoro dignitoso, ben tutelato, contrattualizzato e retribuito, realmente partecipe della costruzione del bene comune. Sarà essenziale capitalizzare l’esperienza della leadership italiana per promuovere una nuova sensibilità sociale diffusa che affermi, anche nei prossimi anni, le ragioni di una partecipazione allargata dei corpi intermedi e del sindacalismo internazionale in particolare, alle dinamiche di decisione e di cambiamento globali. Bisogna dare continuità a questa modalità che deve essere sempre più strutturata ed “istituzionalizzata”per riconoscere il ruolo degli Attori sociali internazionali. Le grandi transizioni in atto, a partire da quella digitale, ambientale, energetica, ecologica, industriale, a cui dobbiamo aggiungere quella di natura sociale, possono determinare occasioni di crescita condivisa solo dentro una nuova economia sociale di mercato. Dobbiamo approfittare di questa chance per rafforzare la bussola del dialogo sociale e della sostenibilità, per opporci a quell’economia dello scarto denunciata da Papa Francesco e che per decenni ha associato la persona, il lavoro, la natura ad elementi residuali e sacrificabili sull’altare del profitto speculativo. L’epocale fase di transizione accelerata dalla pandemia rende ancora più urgente questa operazione e ci chiama a lavorare insieme per costruire standard sociali e legali internazionali, in grado di assicurare maggiore inclusione, equità, giustizia sociale, di rispondere ai bisogni emergenti delle tante nuove marginalità (oltre 100milioni di poveri in più in tutto il mondo). Su questa base chiediamo al Governo italiano di lanciare un appello insieme a noi affinché i Grandi del Mondo trovino le ragioni di una convergenza verso una nuova stagione partecipata di sviluppo e coesione che non lasci indietro nessuno”.
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