Federcostruzioni: spalmacrediti in 10 anni danneggia intera filiera

 
“Danni pesantissimi per la filiera delle costruzioni, che conta 3 milioni di occupati, 40 mila imprese e un valore della produzione che si aggira attorno ai 600 miliardi, se sarà confermato l’obbligo di spalmare i crediti Superbonus in 10 anni e non più su 4 per le spese sostenute nel 2024, come annunciato in questi giorni dal Governo”. È il commento di Paola Marone, presidente di Federcostruzioni sulle nuove che il Governo si accinge a introdurre in materia di Superbonus.

“Si tratta – continua Marone – di un intervento che va ad intaccare contratti già sottoscritti e in corso di esecuzione che inevitabilmente saranno oggetto di aggravi di costi e probabili contenziosi. Un duro colpo con effetti che ricadranno a cascata su tutte le imprese della filiera impegnate nei cantieri Superbonus”.

“Comprendiamo la necessità del Governo di tutela dei conti, ma ancora una volta ci troviamo di fronte a un cambiamento delle regole in corsa, senza confronto con il sistema produttivo, destinato a gettare scompiglio e panico tra cittadini e imprese che si sono affidati a una legge dello Stato e oggi rischiano di pagarne le conseguenze”, conclude la presidente di Federcostruzioni.
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