EY Future Consumer Index: consumatori italiani in bilico tra speranza e preoccupazione

- di: Barbara Leone
 
Uno stato d’animo borderline, in bilico tra la speranza e la forte preoccupazione per il futuro. E’ questo il quadro che emerge dai dati dell’ultima edizione dell’EY Future Consumer Index, che delineano i principali cambiamenti nei comportamenti dei consumatori italiani, che dopo gli anni bui della pandemia si ritrovano a dover fare i conti con le attuali evoluzioni economiche. Secondo i dati dell’EY Future Consumer Index, che ha sondato le opinioni di oltre 17mila cittadini in tutto il mondo di cui 500 in Italia, se da un lato il contenimento dell’emergenza pandemica ha portato con sé una certa speranza verso il futuro, questa è in parte diminuita per via delle incertezze guidate dallo scenario geopolitico o ancora dall’accelerata spinta inflazionistica. A questa trasformazione si affiancano nuove dimensioni legate all’esperienza d’acquisto, come il metaverso, e un’attenzione sempre maggiore sui temi di sostenibilità intesa come impatto ambientale dei prodotti e da parte dei brand. “Negli ultimi tempi - dice Stefano Vittucci, Consumer Products and Retail Sector leader di EY in Italia - l’impatto della crisi sanitaria e le spinte inflazionistiche stanno trasformando notevolmente le abitudini di acquisto e l’atteggiamento verso lo stile di consumo. In previsione dell’aumento dei prezzi di alcuni prodotti, i consumatori concentrano le proprie spese su determinate categorie come ad esempio cibi freschi e prodotti per la casa ed il personal care. Rimane sempre importante l’attenzione alla sostenibilità nelle scelte d’acquisto, intesa come salvaguardia del pianeta e impatto ambientale, ma emerge rilevante l’interesse verso l’esperienza nel consumo che si sta espandendo sul mondo del digitale, del gaming e del metaverso. È dunque fondamentale per i brand e i retailer - conclude Vittucci - esplorare nuove modalità per rispondere ed anticipare i nuovi bisogni dei consumatori, personalizzando la brand experience e rendendo sempre più accessibile e agevole l’acquisto”.

Entrando nel dettaglio del report possiamo vedere che l’aumento dei costi ha comportato un riorientamento dell’attenzione dei consumatori verso la propria situazione economica-finanziaria che, a sua volta, sta dando forma a modelli di consumo differenti: l’85% degli intervistati in Italia dichiara di essere preoccupato per la propria condizione economica in parte dovuta alla spinta inflazionistica, al rincaro dei prezzi dell’energia e alle incertezze macroeconomiche. Sempre tra gli intervistati italiani, il 51% fatica a causa dell’aumento del costo di beni e servizi e il 39% acquista solo prodotti essenziali. L’aumento dei prezzi sta trasformando le scelte dei consumatori che nei prossimi sei mesi dichiarano di diminuire gli acquisti in abbigliamento (41%), servizi di elettronica (32%), cosmetici e prodotti di bellezza (31%). Inoltre, gli intervistati italiani sono generalmente disposti a ridurre la spesa in tutte le categorie ad eccezione secondo il 27% degli alimenti freschi, a conferma dell’importanza attribuita al benessere fisico, e dei viaggi secondo il 28%, anche grazie al graduale allentamento delle misure di contenimento dell’emergenza pandemica. 

A conferma della generale percezione di incertezza, nel Paese il 90% degli intervistati non pianifica di comprare una casa proprietà immobiliare nel prossimo futuro. Anche le abitudini lifestyle si stanno trasformando, impattate dalla possibilità in alcuni casi di lavorare in modalità ibrida. Si consolidano gli stili di vita più casalinghi, preferiti dal 74% degli intervistati italiani, riducendo secondo l’80% le occasioni di incontro e socializzazione rispetto al pre-pandemia. Nonostante questi trend, dopo gli anni vissuti tra lockdown e limitazioni negli spostamenti, in Italia l’84% degli intervistati ha voglia di tornare alle abitudini pre-Covid e di recuperare, secondo il 72%, le opportunità che non sono state colte durante la crisi. In questa prospettiva, rientra anche la pianificazione per il 67% delle vacanze dei prossimi sei mesi di cui il 22% prevede di spendere più di quanto normalmente stabilito. Sulla sostenibilità si confermano e rafforzano i trend già evidenziati nelle precedenti edizioni dell’EY Future Consumer Index. Infatti, il segmento di popolazione che mette al primo posto l’ambiente corrisponde a quello più grande (1/3 del totale campione) superando coloro che mettono come priorità il superamento delle difficoltà economiche. Si conferma la forte richiesta di prodotti sostenibili anche se solamente 1/4 degli intervistati è disposto a pagare di più per acquistare prodotti sostenibili.

Tra le altre priorità di acquisto è significativo che al terzo posto tra i segmenti dei consumatori vi siano coloro che si focalizzeranno l’esperienza (raddoppiati rispetto al periodo di emergenza pandemica) mentre perde peso il segmento di individui che mette al primo posto la salute. L’importanza attribuita all’esperienza di consumo è legata al fatto che i consumatori cercano delle occasioni per “evadere” dall’incertezza e tensioni, rese possibili anche da una rivalutazione del tempo libero attraverso esperienze come le vacanze, il gaming, lo streaming video o ancora il metaverso. Il 52% degli intervistati italiani infatti intende spendere di più in queste esperienze e il 38% è disposto a spendere in quelle attività che non ha potuto fare, condividendo i propri dati per avere un’esperienza personalizzata secondo il 50%. Salute e benessere rimangono temi importanti per i cittadini e la pandemia Covid-19 ha reso evidente la necessità non solo legata all’aspetto di cura-guarigione ma anche di prevenzione. Infatti, l’89% degli intervistati nel Paese è preoccupato per quella dei propri familiari, il 62% considera i prodotti healthy più importanti e il 57% sarà nel lungo termine più consapevole e attento riguardo alla propria salute mentale. Sul tema invece della sostenibilità, la gran parte dei consumatori italiani afferma di prestare sempre più attenzione all’impatto ambientale (61%) di ciò che acquista e per la maggioranza (58%) il packaging sostenibile rientra trai i criteri di acquisto più importanti anche se il 73% dichiara di non essere intenzionato a pagare un prezzo maggiore per beni o servizi più sostenibili. Si registra inoltre una crescente aspettativa da parte dei consumatori sulle aziende e sulla trasparenza dei processi produttivi e pratiche di sostenibilità. Il 54% in Italia afferma di aver bisogno di più informazioni per acquistare un prodotto sostenibile e il 54% crede che spetti ai consumatori stessi spingere le aziende a sviluppare soluzioni a minore impatto ambientale. Sul fronte invece della qualità dei prodotti, oltre il 50% ritiene che qualsiasi prodotto dannoso per le persone o l’ambiente dovrebbe essere vietato. Infine, si continua a registrare una rapida crescita dell’e-commerce, con il 31% degli intervistati nel Paese che dichiara di essere intenzionato a fare shopping online di prodotti che in precedenza acquistava in negozio e, secondo il 46%, di recarsi nei negozi meno frequentemente. Tuttavia, per sostenere tale crescita è necessario migliorare alcuni aspetti legati alla consegna, alla disponibilità dei prodotti online e ai costi di consegna.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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