Crtv al Mise: indiscrezioni Bando Fsma Tv Locali preoccupanti

 
Se confermate, ingorgo e nuovi ritardi per Banda 700. Direzioni Ministero fermino un momento i motori

Confindustria Radio Televisioni esprime forte preoccupazione per le inedite modalità dirigistiche che si vanno prospettando al Mise nella conduzione di alcune fasi del processo di refarming della banda 700 e che, oltre a generare nuove situazioni di incertezza, potrebbero essere foriere di caos e possibili ricadute in sede giudiziale. Si è avuta, infatti, informale notizia dell’imminente pubblicazione da parte del Mise del bando di gara per la formazione delle graduatorie dei Fornitori Servizi Media e Audiovisivi (FSMA) locali, al fine di poter accedere alla banda trasmissiva dei nuovi operatori di rete, una quindicina dei quali ancora peraltro da individuare, attraverso specifico bando di gara. Un ingorgo pasticciato e dall’incertissimo esito.

Tale notizia giunge inattesa anche in considerazione della scarsa efficacia – per motivi svariati e taluni anche oggettivi – del lavoro del Ministero sul refarming della banda 700 in questi ultimi anni.

Se è comprensibile il tentativo di recuperare in extremis il tempo perduto, sarebbe sbagliato farlo a scapito, non solo delle imprese televisive, ma anche del pubblico mettendo a rischio la tenuta dell’intero processo. Se le indiscrezioni sono fondate, le Autorità del Ministero sospendano un momento la macchina e facciano ordine prima di aprire una fase che può determinare ulteriori inghippi e ritardi

Pesa certamente la circostanza che il dialogo avviato fra le istituzioni e le imprese in questi anni non sia sfociato nella considerazione realistica di tutti fattori del processo, nella definizione aggiornata di iter e regole, rapportate a considerazioni realisticamente oggettive, di un percorso estremamente delicato e complesso per l’intero comparto televisivo.

Dalle Linee Guida già pubblicate dal Mise, risulta evidente che le Tv locali vengono chiamate a partecipare a un bando di gara che non appare coerente con le regole fissate dallo stesso Ministero. Inoltre, se pubblicato così nei prossimi giorni, come prassi, i termini del Bando scadrebbero a Ferragosto. I contenuti, stando a quanto si apprende, penalizzerebbero ulteriormente le Tv locali con dimensione di impresa che garantiscono occupazione e informazione di qualità sul territorio. Tra l’altro, non ci sarebbero più i termini per le tutele richiamate della norma che prevedevano fino a venti mesi per la definizione del nuovo assetto e la successiva negoziazione commerciale con gli operatori di rete. Operatori che ad oggi sono ancora da identificare in molte regioni.

Sì a recuperare quanti più ritardi possibili, ma questa soluzione può determinare l’esatto contrario.

Confindustria Radio Televisioni auspica soluzioni condivisibili e di accertata efficacia e, anche con la sua Associazione Tv locali, su queste basi è pronta a cooperare in ogni sede, mentre in caso contrario dovrà agire con tutti gli strumenti di tutela a disposizione.

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