CGIL: Autonomia, da contrastare con tutti gli strumenti democratici a disposizione

 
“Sette mesi di discussione in commissione Affari costituzionali sul Ddl Calderoli, e le irrilevanti modifiche che ne sono conseguite non hanno cambiato la sostanza dell'Autonomia differenziata disegnata dal Governo e approdata all'aula del Senato. A partire dai Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, la cui definizione serve a ben poco se, come espressamente previsto, non vengono stanziate le risorse necessarie per garantirli effettivamente in ogni territorio”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari.

“Del resto - prosegue il dirigente sindacale - la presidente del Consiglio, nella conferenza stampa dello scorso 4 gennaio, è stata molto esplicita sul punto: non ha alcuna intenzione di recuperare, attraverso la lotta all'evasione e una maggiore progressività fiscale, i fondi necessari a finanziare il welfare pubblico e universale, a cominciare dalla sanità. Preferisce piuttosto tagliare la spesa sociale”.

“Ribadiamo quindi - aggiunge Ferrari - tutta la nostra contrarietà rispetto a un provvedimento destinato, inevitabilmente, ad aumentare i divari tra le diverse aree del Paese; ad aggiungere alla competizione sociale anche quella territoriale; a far crescere ulteriormente le diseguaglianze; a frammentare le politiche pubbliche su materie di straordinaria rilevanza strategica (come ambiente, politiche energetiche, infrastrutture, ricerca, eccetera) e perfino sulla scuola, assestando un colpo definitivo alla stessa unità culturale dell'Italia”.

Per il segretario confederale “una cosa è certa: le persone che rappresentiamo, lavoratori e pensionati, non hanno nulla da guadagnarci, come dimostra la messa in discussione del contratto nazionale di lavoro (hanno addirittura rispolverato le gabbie salariali) e l'intenzione di trattenere nelle Regioni più ricche il cosiddetto residuo fiscale, impedendo così qualunque politica industriale e di coesione nazionale”. “Per tutte queste ragioni, insieme alle tante associazioni e realtà con cui condividiamo un giudizio fortemente critico su questa scelta, utilizzeremo tutti gli strumenti democratici a disposizione per contrastarla”, conclude Ferrari.
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