Agritalia: incrementa le vendite sostenendo le pmi italiane nonostante la pandemia

 
L’azienda napoletana da 35 anni rappresenta per i piccoli e medi produttori italiani di qualità un importante gate di accesso ai retailer d’Oltreoceano.
 
In un anno davvero critico per l’economia mondiale, ci sono aziende che, unendo una lunga esperienza nel campo delle esportazioni ad un forte spirito di iniziativa ed innovazione tutto italiano, sono riuscite non solo ad aumentare il proprio fatturato, ma soprattutto a mantenere salda la sinergia con i propri fornitori per garantire al proprio parterre di clienti continuità di fornitura nonostante la congiuntura sfavorevole.
 
È il caso di Agritalia, l’azienda napoletana che da oltre 30 anni rappresenta una vetrina privilegiata sugli Stati Uniti per molti piccoli e medi produttori italiani del settore food e non food. Nel 2020, complice la pandemia che ha rafforzato le vendite nel canale GDO in USA, i volumi guidati da Agritalia verso il nuovo continente sono aumentati del 37% rispetto all’anno precedente. Un volano importante anche per gli oltre cento fornitori certificati che collaborano con l’azienda e che, grazie al “sistema Agritalia”, hanno, con grande impegno e collaborazione, notevolmente incrementato i loro ritmi produttivi per assicurare disponibilità dei loro prodotti anche nei momenti più complessi dell’emergenza.
 
“Agritalia apre le porte del mercato statunitense anche ai produttori più piccoli o di nicchia che da soli non avrebbero la forza o le competenze per approdare sul suolo americano” afferma il CEO Sergio Massa. “Siamo gli unici ad offrire un servizio di questo tipo e siamo orgogliosi di scoprire sempre nuove eccellenze che la nostra terra ha da offrire e portarle sugli scaffali dei supermercati USA”.
 
Infatti, Agritalia – che nel 2020 ha raggiunto un fatturato di 70 milioni di euro (+29% sull’anno precedente) – si occupa principalmente di sviluppare programmi di private label per alcuni dei retailer più importanti del panorama americano: ai rivenditori esteri interessati ad inserire nel loro catalogo prodotti ‘made in Italy’, l’azienda di Napoli propone soluzioni chiavi in mano, dalla individuazione dei fornitori più adatti, al posizionamento a scaffale, fino al riordino. Attualmente i prodotti a catalogo sono oltre 700 e spaziano fra pasta, sughi, aceto balsamico di Modena, couscous, surgelati (prevalentemente pizza e gelato italiano), prodotti biologici e olio EVO, di cui Agritalia detiene il 5% delle esportazioni verso gli Stati Uniti. Tutte specialità provenienti da oltre 100 fornitori certificati (per il 90% composto da piccole e medie imprese), distribuiti su tutto il territorio italiano.
 
Pasta, olio EVO, aceto e sughi pronti sono da sempre le merceologie di punta dell’azienda, nonché i prodotti più esportati nel corso degli oltre 30 anni di attività. La lunga permanenza a casa dovuta alla situazione di emergenza ha sicuramente favorito la crescita di alcune tra queste categorie: tra marzo ed agosto dello scorso anno la pasta ha registrato un aumento del fatturato (rispetto al 2019) pari al 60% mentre l’aceto, categoria che abbraccia sia il balsamico di Modena che gli aceti di vino, del 45%. Incrementi probabilmente dovuti ad una maggiore propensione dei consumatori a provare nuove ricette e preparazioni più complesse nel corso del lock-down. Nonostante il trend delle preparazioni home-made, la categoria dei piatti pronti è stata comunque oggetto di un interessante incremento delle vendite rispetto all’anno precedente, in particolare la pizza surgelata (+70%) e i meal kit (+66%). Il dato più interessante è sicuramente il boom del comparto biologico, cresciuto del 48% rispetto al 2019, a testimonianza del fatto che – nel corso di una emergenza sanitaria – i consumatori hanno in qualche modo modificato le loro abitudini di consumo e hanno optato per prodotti più naturali, che potessero in qualche modo aiutare a salvaguardare la salute del corpo. 
 
“L’anno di pandemia ha sicuramente impresso una accelerazione al nostro business” spiega Massa, “questo grazie anche al fatto che negli Stati Uniti il canale della GDO ha sofferto meno il lockdown anzi, se possibile, ha incrementato il giro d’affari, portando così, di riflesso, a un aumento anche del nostro lavoro non solo in termini di fatturato ma anche di fornitori”. Nell’ultimo anno, dal porto di Nola, piattaforma logistica di 5.000 mq dotata delle più avanzate tecnologie, sono partiti 3.000 container ottimizzati fino ad un massimo di 50 items diversi per contenitore, permettendo ad Agritalia di incrementare il proprio fatturato del + 29%.
 
Alla base del successo di Agritalia c’è l’Automated Replenishment Program (Arp), una piattaforma logistica avanzata basata sull’innovativo Cloud Sourcing Intelligence (CSI), un software proprietario che consente di efficientare il sistema produttivo analizzando i dati delle vendite per poter pianificare in maniera puntuale il lavoro dei fornitori, ottimizzare e consolidare i carichi di merce in partenza e garantire un prodotto sempre fresco e mai in ritardo. Grazie a questo sistema oggi Agritalia può proporre un programma “just in time” che permette ai fornitori di avere un maggiore controllo sulla produzione e ai clienti sullo stock di merce disponibile.
 
“La nostra visione – spiega Leo Nucera, Direttore Sales e Marketing di Agritalia - prevede una logistica smart che evita tutte le inefficienze e fa sì che ogni prodotto, prima di arrivare nelle case dei consumatori, segua il percorso più breve e rapido possibile dalla produzione al consumo, riducendo i costi e fornendo prodotti più freschi. Questo vale tanto per il Nord America che per progetti futuri in Europa o Asia”.
 
Pandemia a parte, il modello di business creato dai fratelli Massa 35 anni fa è un esempio lungimirante di imprenditoria. Sono i numeri a testimoniarlo: ad esempio, le categorie trattate erano solo 6 nel 2010 e sono diventate 25 nel 2020; negli ultimi 5 anni il fatturato è aumentato del 65%, così come le risorse del gruppo, che oggi vanta una significativa quota rosa (il 62% dei dipendenti sono donne) e un’età media di 39 anni.
 
A riprova che il Made in Italy continua a piacere e, in particolare per il settore agroalimentare, è un modello di business che funziona.
Notizie della stesso argomento
Trovati 167 record
27/06/2024
The London Tunnels si sono quotati su Euronext Amsterdam
27/06/2024
Fiducia di nuovo giù per le imprese e su per i consumatori
27/06/2024
Il campione di ciclismo Vincenzo Nibali Brand Ambassador di Crédit Agricole Italia
27/06/2024
Natalie N. Trevithick, responsabile delle strategie US Investment Grade di Payden & Rygel
27/06/2024
Fiducia consumatori e imprese, Codacons: da dati Istat ancora luci e ombre
Trovati 167 record
Il Magazine
Italia Informa n° 2 - Marzo/Aprile 2024
Newsletter
 
Iscriviti alla nostra Newsletter
Rimani aggiornato su novità
eventi e notizie dal mondo
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli