2 giugno, Mattarella: "Affermare il primato della persona contro logiche di profitto o dominio"

- di: Redazione
 
"C’è la necessità di connettere le trasformazioni dei modelli economici in atto, in ragione dell’evoluzione tecnologica, con la formazione necessaria per interpretarle, governarle per affermare il primato della persona contro mere logiche di profitto o di dominio''. E' questo uno dei passaggi significativi dell'intervista che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della festività del 2 giugno, ha concesso in esclusiva al magazine Postenews.
''Il costituzionalismo ispirato dall’illuminismo - ha detto ancora Mattarella sui contenuti della Costituzione italiana - inseriva nelle Carte il diritto alla ricerca della felicità. Il preambolo alla dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti reca questo inciso, peraltro suggerito da un grande pensatore italiano, Gaetano Filangieri. Da quel bellissimo richiamo – presente in qualche Costituzione ai giorni nostri – la nostra Carta indica il diritto al lavoro che, a ben vedere, è un altro modo di declinare la dignità umana, fatta di realizzazione personale e di strumenti di sostentamento, sulla strada della felicità. Questo è un impegno impresso come incipit nella nostra Costituzione e ripreso nei primi quattro articoli con una chiarezza e una forza eccezionali. Sono anche articoli pieni di speranza e proiettati verso le nuove generazioni. Sono articoli – e principi – che indicano una permanente azione politica, legislativa e di governo che riesca a guardare oltre l’immediato per disegnare l’approdo migliore per le giovani generazioni. Il lavoro, fondamento della Repubblica, è un obiettivo che ancora manca per troppi giovani e troppe donne''.

2 giugno, Mattarella: "Affermare il primato della persona contro logiche di profitto o dominio"

Il presidente Mattarella, parlando appunto dei giovani, ha detto che essi ''devono partecipare alle trasformazioni in atto nel Paese e non subirne gli effetti. Lavorare in un Paese diverso dal proprio deve essere una scelta e un’occasione per accrescere la propria formazione. Non può essere una fuga necessaria''. Giovani che, ha aggiunto il presidente della Repubblica, ''chiedono di essere ascoltati. Sono l’energia vitale che va velocemente reintrodotta nel motore dell’Italia''.
Rispondendo alle domande di Postenews, Mattarella, ricordando l'articolo 3 della Costituzione, ha sottolineato come esso assegni alla Repubblica ''il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica economica e sociale del Paese. È la nostra declinazione di un diritto alla felicità. Quanto alle donne, vi sono dinamiche vecchie e nuove che influiscono nelle scelte di vita. Sono ancora presenti gli ostacoli da rimuovere per permettere loro una piena realizzazione nella dimensione lavorativa e nel vissuto privato. Quando il diritto di un singolo viene negato è tutta la comunità a risentirne. Fino a quando esisterà un solo ambito precluso di fatto a una donna il principio di uguaglianza sarà tradito''.

Rispondendo alla domanda se ''democrazia è ascolto'', Mattarella ha spiegato che essa è ''ascolto da parte delle istituzioni e partecipazione da parte dei cittadini, anche attraverso le formazioni sociali che costituiscono la forza delle società civili contemporanee. Talvolta, sul dialogo tende a prevalere il conflitto e, peggio – un fenomeno non nuovo ma non per questo meno deprecabile, aggravato oggi dall’uso distorto dei social – è il manifestarsi nella dimensione pubblica di espressioni di odio, ancor più inquietanti se espressione di lotta politica. La violenza anche solo verbale crea fossati non colmabili, mina e rende sterile ogni senso di comunità''.

Quando il discorso è caduto sull'Europa, il presidente Mattarella ha detto che l'unità ''rappresenta uno degli eventi di maggior successo della storia del nostro Continente. Nel quadro delle istituzioni europee e col loro concorso è stato possibile realizzare i maggiori progressi sociali, garantire democrazia e sistema delle libertà, assicurare una condizione di pace dopo i continui conflitti dei secoli precedenti. Nel contesto odierno, in cui la dimensione dei protagonisti della vita internazionale è determinante, nessuno dei singoli Paesi che appartengono all’Unione Europea sarebbe capace, da solo, di svolgere un ruolo efficace. Nei momenti di crisi si riscoprono i valori del patto fondativo europeo per affrontare uniti le emergenze. Anche per la costruzione della casa comune i processi di avanzamento sono stati più rapidi nei momenti difficili. La risposta alla pandemia ne è stata un esempio. Nel mondo globalizzato affermare che nessuno si salva da solo non è una mera affermazione di rito. Il prossimo anno ci saranno le elezioni del Parlamento europeo. Una straordinaria occasione di democrazia per i cittadini di ventisette Paesi. L’Europa siamo noi''.
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