Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che i negoziatori russi “hanno cominciato a discutere” dell’ipotesi di un incontro diretto con il leader ucraino. Una possibilità che, se confermata, segnerebbe una svolta diplomatica in una guerra che dura ormai da oltre tre anni. “Dobbiamo porre fine a questa guerra, e probabilmente questo inizio può arrivare con un faccia a faccia tra i leader”, ha detto Zelensky in un’intervista rilasciata alla stampa internazionale. Si tratta della prima apertura ufficiale in tal senso da mesi, dopo una lunga fase di stallo nelle trattative e un’escalation sul piano militare che ha prodotto migliaia di vittime e distruzioni su vasta scala.
Zelensky apre a un incontro con Putin, ma la guerra non si ferma
Nonostante il segnale di distensione, la guerra continua a bruciare territori e vite. Nella notte, la Russia ha lanciato un’offensiva aerea su larga scala contro l’Ucraina, impiegando due missili balistici Iskander-M/KN-23 e ben 61 droni. Le sirene antiaeree hanno suonato in diverse città ucraine, tra cui Kiev, Dnipro e Odessa. Secondo quanto riferito dallo Stato maggiore ucraino, le difese hanno intercettato gran parte dei droni, ma si segnalano danni a edifici civili e blackout diffusi, soprattutto nelle aree rurali. Le autorità ucraine hanno denunciato l’uso sistematico di armi a lungo raggio su obiettivi civili, sostenendo che si tratta di una strategia per fiaccare la resistenza psicologica della popolazione.
Mosca: “Abbattuti 105 droni ucraini”
Dal canto suo, il ministero della Difesa russo ha reso noto di aver abbattuto, sempre nella notte, ben 105 droni lanciati dall’Ucraina su vari obiettivi nel territorio della Federazione. Secondo la versione di Mosca, i droni sarebbero stati neutralizzati nelle regioni di Belgorod, Bryansk, Kursk e Crimea, evitando vittime ma causando lievi danni a infrastrutture logistiche e impianti industriali. Le autorità russe accusano Kiev di voler colpire le linee di approvvigionamento energetico in vista della stagione fredda, replicando in anticipo la strategia utilizzata dalla Russia durante gli inverni passati.
Una pace lontana ma sul tavolo
L’ipotesi di un incontro diretto tra Zelensky e il presidente Putin resta fragile e condizionata da molte variabili. In primo luogo, c’è da capire se l’apertura russa rappresenti una reale volontà politica o una manovra tattica per guadagnare tempo e fiaccare il fronte occidentale. Dall’altro lato, Zelensky non può permettersi di apparire debole agli occhi del suo popolo, soprattutto dopo aver ribadito per mesi che nessuna trattativa è possibile senza il ritiro delle truppe russe dai territori occupati. La finestra diplomatica potrebbe però riaprirsi, complici la pressione di alcuni Paesi alleati e la crescente difficoltà ucraina nel sostenere un conflitto a oltranza con risorse limitate.
Le reazioni internazionali
Le principali capitali europee e gli Stati Uniti osservano con prudente interesse lo sviluppo. Fonti diplomatiche a Bruxelles confermano che un’eventuale apertura a un dialogo diretto non solo sarebbe auspicabile, ma potrebbe rientrare in una nuova strategia di contenimento dei danni, soprattutto per l’Ucraina, sempre più dipendente dagli aiuti occidentali. L’ipotesi di una mediazione, forse con la partecipazione attiva della Turchia o della Cina, è allo studio in ambienti riservati. Il presidente Trump, che segue con attenzione l’evoluzione del conflitto, avrebbe espresso il desiderio che l’incontro avvenga in un contesto multilaterale e con “la massima trasparenza”.
Lo spettro dell’imprevedibilità
Mentre il presidente ucraino lancia un segnale di distensione, sul campo il conflitto continua ad alimentarsi con ritmi incalzanti. La diplomazia si muove sul filo della tensione, tra interessi geopolitici divergenti e il timore che qualsiasi cedimento venga interpretato come una sconfitta. Il quadro resta incerto, con una possibile finestra di dialogo che potrebbe richiudersi rapidamente se non sostenuta da azioni concrete. Per il momento, l’unica certezza è che la guerra non si ferma, e il bilancio umano continua a crescere ogni giorno.