Nel Natale cinematografico 2025, Buen Camino si è imposto come l’evento del mercato italiano, facendo parlare di sé tanto nei numeri quanto nel modo in cui racconta la società attraverso l’ironia. Il nuovo film con Checco Zalone ha raccolto un’eco formidabile nelle sale, dominando schermi e classifiche e persino superando al box office italiano il kolossal Avatar – Fuoco e cenere di James Cameron
Zalone sbanca il botteghino: Buen Camino supera Avatar e rilancia il cinema italiano
In Buen Camino Zalone interpreta un personaggio lontano dalla caricatura dell’italiano qualunque: è un ricchissimo erede di un impero industriale, abituato a muoversi tra lussi e privilegi. Quando sua figlia Cristal scompare durante il pellegrinaggio del Cammino di Santiago, il protagonista è costretto a seguirla. Quello che inizia come un viaggio all’inseguimento di una giovane ribelle si trasforma presto in un confronto ironico e imbarazzato con chi non ha nulla da perdere, tra ostelli affollati, ritmi faticosi e incontri paradossali.
La semplicità della trama è, in realtà, la sua forza: Buen Camino usa la commedia per mostrare la distanza tra chi vive di rendita e chi vive di fatica, riflettendo su valori, priorità e identità in un’epoca di forti disuguaglianze.
Record di incassi: Zalone batte Avatar
I numeri parlano chiaro: nel primo giorno di programmazione (25 dicembre) Buen Camino ha incassato circa 5,7 milioni di euro, conquistando una quota di mercato del 78,8% e segnando il miglior esordio natalizio per un film italiano di sempre.
il 26 dicembre (Santo Stefano) ha raccolto oltre 7,9 milioni di euro con quasi un milione di spettatori, una performance che ha consentito al film di superare Avatar – Fuoco e cenere nel totale complessivo.
dopo tre giorni di uscita, gli incassi totali hanno superato i 20 milioni di euro, dati che lo collocano tra i più forti esordi nella storia recente del box office italiano e molto vicino ai risultati delle migliori aperture di Zalone come Quo Vado? e Tolo Tolo.
Il confronto con Avatar – Fuoco e cenere è eclatante: nel medesimo periodo il film di Cameron, pur forte del proprio franchise globale, ha raccolto intorno ai 12-13 milioni di euro in Italia, mentre Buen Camino ha già superato questa soglia domestica in pochi giorni.
Cinema italiano: un’iniezione di vitalità
Il successo di Zalone non è solo un trionfo numerico, ma anche una fonte di ossigeno per il mercato cinematografico italiano, tradizionalmente messo alla prova dalla concorrenza dello streaming e dalla frammentazione delle fruizioni. La massiccia presenza di pubblico nelle sale indica che, di fronte a un titolo percepito come evento — capace di unire leggerezza e riflessione — gli spettatori tornano volentieri al cinema.
Paragone con i grandi successi italiani
Nella sua carriera, Checco Zalone ha già dimostrato una notevole capacità di dominare la scena nazionale:
Quo Vado? detiene ancora il primato storico di incasso in Italia con oltre 65 milioni di euro totali.
Tolo Tolo e Sole a catinelle sono anch’essi tra i top performer del box office nazionale.
Buen Camino, pur fermandosi per ora sotto quei livelli, ha una partenza così potente da far pensare che potrebbe riscrivere parte di questa classifica, consolidando Zalone come un autore in grado di coniugare commedia popolare e osservazione sociale su grande schermo.
Ironia e società: la cifra che piace al pubblico
Il vero valore di Buen Camino risiede nella sua capacità di usare il sorriso non come evasione, ma come lente critica: un ricco arrogante messo a confronto con la fatica quotidiana diventa simbolo delle fratture di una società che aspira a rinnovarsi, ma si scontra con le proprie incoerenze. In questo senso, la commedia di Zalone — pur restando vicina a un tono leggero — riflette dinamiche sociali riconoscibili, fotografando un pezzo di mondo contemporaneo con la grazia dell’ironia calibrata.
Con numeri da blockbuster e una trama che mescola risate e introspezione, Buen Camino non solo sbanca il botteghino, ma rimette il cinema italiano al centro del dibattito culturale e commerciale. E, come spesso capita con Zalone, lo fa con un sorriso sornione che nasconde più di quanto sembra.