YouTube caccia Donald Trump e taglia i guadagni di Rudy Giuliani

- di: Brian Green
 
YouTube ha sospeso Donald Trump a tempo indeterminato, mentre il suo ex avvocato, Rudy Giuliani (tra i due ora ci sono storie tese a causa delle elevate parcelle che l'ex sindaco di New York ha presentato per l'assistenza legale prestata nel dopo elezioni presidenziali, di cui, davanti a più corti e magistrati del Paese, sosteneva l'irregolarità) non potrà più sfruttare commercialmente il suo programma sullo stessa piattaforma.

Il sito internet il 13 gennaio aveva sospeso per la prima volta il canale del presidente uscente (che contava 2,77 milioni di abbonamenti), dopo le violente proteste a opera di sostenitori di Trump, culminate con l'assalto al Campidoglio. Una settimana fa la piattaforma aveva annunciato, alla vigilia dell'insediamento di Joe Biden, una proroga di almeno sette giorni della sospensione.
YouTube era stato oggetto di critiche per non avere adottato immediate misure dopo le vicende di Capitol Hill, mentre la risposta di altri social network era stata immediata. YouTube ha semplicemente sospeso tutte le pubblicazioni di nuovi video sul canale ufficiale dell'ex capo di Stato, per il timore di nuovi atti di violenza.

La piattaforma ha anche confermato di aver temporaneamente sospeso Rudy Giuliani: La contestazione è di avere infranto ripetutamente le regole della piattaforma sulla disinformazione, in relazione agli interventi da lui fatti sulle elezioni presidenziali. Il canale di Giuliani aveva 600.000 abbonamenti. Dopo la decisione di YouTube, l'ex sindaco di New York non ha più accesso a determinate funzioni in merito all'utilizzo del canale e non riceve più entrate dalla vendita di annunci pubblicitari nelle sue emissioni. Giuliani è stato tra i più accesi sostenitori della teoria che, dietro l'elezione di Joe Biden, ci fosse un complotto attuato con la manipolazione delle elezioni.

In particolare, Giuliani aveva in particolare affermato, nel suo programma su YouTube, che le macchine elettorali della società Dominion Voting Systems avevano contribuito a modificare il reale esito delle elezioni. Affermazione che gli è costata una causa per diffamazione da parte della Dominiom che gli chiede un miliardo e 300 milioni di dollari di danni per aver danneggiato la sua reputazione e messo in pericolo il suo personale.
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