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Tre azzurri agli ottavi: Sinner, Cobolli e Sonego conquistano Wimbledon

- di: Marta Giannoni
 
Tre azzurri agli ottavi: Sinner, Cobolli e Sonego conquistano Wimbledon

Italia dominante sull’erba di Londra: Jannik imperiale, Flavio in crescita, Lorenzo eroico. È la prima volta nella storia che tre italiani centrano la seconda settimana del torneo.

(Fotomontaggio: Jannik Sinner al centro, a sinistra Flavio Cobolli, a destra Lorenzo Sonego)

Un’impresa mai vista: Italia da record a Wimbledon

Certe pagine, nel tennis, non si scrivono per caso. Quella che gli italiani stanno scrivendo sull’erba di Wimbledon nel 2025 è una di quelle da mettere in cornice. Per la prima volta nella storia del torneo più prestigioso al mondo, tre tennisti azzurri accedono contemporaneamente agli ottavi di finale. Jannik Sinner, Flavio Cobolli e Lorenzo Sonego firmano un’impresa senza precedenti, dando all’Italia un ruolo da protagonista in quella che, fino a pochi anni fa, sembrava una terra straniera per il nostro tennis.

Il dominio silenzioso di Sinner

Leader del movimento e numero 1 del seeding, Jannik Sinner ha spazzato via ogni incertezza demolendo lo spagnolo Pedro Martínez con un netto 6-1 6-3 6-1. In tre turni ha lasciato per strada appena 17 game, eguagliando un record che resisteva dal 1972, quando fu Jan Kodes a compiere un cammino simile nei primi tre match.

“Non penso ai record, guardo avanti”, ha dichiarato il campione altoatesino con il consueto low profile. E infatti già si prepara per la sfida degli ottavi contro Grigor Dimitrov, l’elegante bulgaro rimasto uno dei pochi a usare il rovescio a una mano. Nessuna distrazione, nemmeno per la Formula 1: “Mi allenerò per bene e cercherò almeno di vedere gli ultimi giri di Silverstone alla tv”, ha spiegato, confermando quella sobrietà che tanto piace anche al pubblico britannico.

Cobolli, talento romano e voglia di riscatto

Flavio Cobolli, 22 anni, romano trapiantato a Firenze, ha vissuto una stagione di crescita costante. Dopo i titoli a Bucarest e Amburgo, ha sorpreso anche sull’erba, dominando il ceco Jakub Mensik, testa di serie numero 15, in tre set secchi (6-2 6-4 6-2).

“Dio non mi ha dato il servizio, ma le gambe sì”, ha scherzato a fine partita, con quella faccia da romano vero che strappa simpatia prima ancora della stima tecnica.

Una curiosità ha aggiunto un tocco tragicomico al suo torneo: Cobolli è stato sfrattato dalla casa che aveva affittato per il torneo e ha dovuto trovare un nuovo alloggio in corsa. Ma la disavventura non l’ha scalfito. Ora lo aspetta Marin Cilic, il croato finalista di Wimbledon nel 2017: un test che metterà alla prova la sua maturità e la sua resilienza.

L’epica di Sonego: cuore e testa dopo 5 ore

Lorenzo Sonego non si arrende mai. Contro Brandon Nakashima ha vinto una partita folle, durata 5 ore e 4 minuti, con quattro tie-break e un finale da brividi. Ha vinto di tenacia, coraggio, cuore. E ha raccontato un tennis che si gioca anche nei nervi, non solo nei colpi.

Agli ottavi troverà Ben Shelton, talento americano in ascesa, capace di servire a oltre 230 chilometri orari. Il match si preannuncia durissimo, ma Sonego non ha paura. “Ho seguito la partita di Flavio, e so che Jannik guardava la mia: mi ha caricato tanto. Siamo amici veri. E mi spiace che non ci siano più Musetti e Berrettini. Con Jannik siamo un attacco a tre punte: lui fa il centravanti, la mette sempre dentro”, ha detto con ironia e sincerità.

E Djokovic non molla

Mentre gli italiani scrivono la storia, Novak Djokovic raggiunge la sua centesima vittoria a Wimbledon. Ha battuto Miomir Kecmanović e continua a inseguire il suo ottavo titolo sull’erba londinese, che sarebbe il venticinquesimo Slam della carriera. Un record assoluto. La solidità del campione serbo, anche a 38 anni, resta un riferimento per tutti.

L’Italia in cammino: presente e futuro

Il cammino dei tre azzurri non è solo una fotografia del presente, ma anche un’anticipazione del futuro. Dopo le affermazioni degli anni scorsi di Berrettini e Musetti, oggi sono Sinner, Cobolli e Sonego a trainare la nuova ondata. Ognuno con un percorso diverso: la montagna e il silenzio di Jannik, l’istinto romano di Flavio, la tenacia piemontese di Lorenzo. Insieme, formano un quadro compatto, variegato, vincente.

Lunedì 7 luglio scenderanno di nuovo in campo, con l’Italia incollata agli schermi. Ma al di là dei risultati, questa edizione di Wimbledon ha già regalato qualcosa di unico al tennis azzurro: la consapevolezza di potersi giocare tutto, su qualsiasi superficie, contro chiunque. E con uno stile che sa mescolare talento e umiltà.

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