Welfare Index PMI 2022: welfare aziendale fattore strategico per le imprese e priorità per le istituzioni
- di: Daniele Minuti
È stato presentata la settima edizione del Rapporto Welfare Index PMI 2022, con cui viene analizzata la situazione legata al welfare delle piccole e medie imprese italiane tramite un modello di analisi organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione, 2) Salute e assistenza, 3) Conciliazione vita-lavoro, 4) Sostegno economico ai lavoratori, 5) Sviluppo del capitale umano, 6) Sostegno per educazione e cultura, 7) Diritti, diversità, inclusione, 8) Condizioni lavorative e sicurezza, 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori, 10) Welfare di comunità.
Generali: presentato il Rapporto Welfare Index PMI 2022
Dallo studio emerge l'alto livello ormai raggiunto dal welfare aziendale, legato a doppio filo al ruolo sociale nelle PMI (oltre il 68% ha superato il livello base, con la quota di quelle con un livello molto alto passato da 10,3% al 24,7% dal 2016 a oggi). La quota di imprese con alto livello di welfare è al suo massimo (70,7%) fra quelle con oltre 250 addetto e molto rilevante (66,8%) nelle PMI con addetti fra le 101 e le 250 unità, mentre raddoppiano le microimprese con standard elevati.
Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha dichiarato: “Il welfare è un volano in grado di far crescere la produttività, grazie ad un migliore coinvolgimento dei lavoratori nei processi aziendali. Conoscere e accompagnare i bisogni dei dipendenti è quell’attenzione che denota una chiara e precisa volontà di dare al lavoro una dimensione più ampia. Un coinvolgimento che quasi sempre è ripagato da una rinnovata dedizione alla mission aziendale in grado di aumentare efficienza e produttività. In quest’ottica, il welfare diventa un’opportunità per le aziende e per i suoi lavoratori e viceversa".
Giancarlo Fancel, Country Manager & CEO Generali Italia (nella foto), ha detto: “Il welfare aziendale è un fattore strategico per le imprese e una priorità per il Paese, anche per raggiungere gli obiettivi del PNRR attraverso una partnership tra il settore pubblico e il privato. Oggi il nostro rapporto Welfare Index PMI certifica come chi ha programmi di welfare evoluti ha maggior successo come impresa, investendo, tra gli altri, in Sanità, Formazione e Inclusione Sociale. Le aziende sono in prima linea nel produrre innovazione sociale a fianco delle famiglie e dei territori in cui operano, intercettando i bisogni emergenti, come dimostrano le migliori iniziative sociali delle realtà presenti in questa edizione”.
Il rapporto mostra come le PMI con welfare più evoluto ottengano maggiore impatto sociale sui propri stakeholder, contribuendo anche alla crescita dell'occupazione di donne e giovani. Quelle che lo vedono come leva strategica per uno sviluppo sostenibile salgono dal 6,4% del 2016 al 14,1% del 2022 (l'87,5% di esse genera un impatto sociale di livello elevato).
Delle dieci aree del welfare aziendale, quelle dove le imprese sono più impegnate sono Sicurezza e condizioni lavorative, Welfare di comunità, Diritti, diversità e inclusione e Formazione e sviluppo del capitale umano.
I dati mostrano la chiara correlazione fra indici di welfare con i bilanci delle imprese analizzate nel triennio 2019-2021, coincidente con la pandemia da Covid-19. Nel 2021, l'utile sul fatturato delle aziende con alto livello di welfare è doppio rispetto a quelle con livello base (6,7% contro 3,7%).
Il welfare inoltre viene evidenziato come fattore di resilienza per le PMI, con la correlazione fra i livelli di welfare e i risultati economici che dimostrano come le PMI con un alto livello abbiano tenuto meglio in periodo di pandemia. Per l'occasione, è stato infine presentato il Position Paper dal titolo “Il contributo del welfare aziendale al rinnovamento del welfare italiano”, firmato dagli esperti del Comitato Guida Welfare Index PMI in cui vengono studiate le soluzioni per sostenere le iniziative delle imprese, in modo da alimentare la crescita del welfare a livello nazionale.
Giulio Natalizia, Vice Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria con delega allo sviluppo dei territori, ha dichiarato: “Siamo fermamente convinti che il welfare aziendale sia una delle leve strategiche del Paese per rispondere ai nuovi bisogni sociali in materia di assistenza sanitaria, previdenza, istruzione, formazione e conciliazione dei tempi di vita-lavoro. Le imprese stanno riconoscendo sempre più la centralità del capitale umano facendo, proprio del welfare, uno strumento di crescita dell’impresa. Strumento che incide positivamente sulla competitività delle aziende virtuose che, favorendo la creazione di una migliore occupazione, contribuiscono ad aumentare la ricchezza e lo sviluppo dei territori”.
Sandro Gambuzza, Vice Presidente di Confagricoltura, ha dichiarato: “Confagricoltura è orgogliosa di partecipare in prima linea anche quest’anno all’iniziativa di Generali Italia. Mai, infatti, come in questo delicato periodo storico il welfare aziendale è importante. L’incertezza legata dapprima alla pandemia e ora al conflitto russo-ucraino, ma soprattutto il caro energia e l’aumento dei costi di produzione gravano pesantemente sul bilancio delle famiglie. Dare loro sostegno attraverso il welfare aziendale è quindi fondamentale. Confagricoltura è da tempo impegnata con le sue imprese all’attenzione per le persone, consapevole del ruolo determinante che le aziende, grazie anche allo stretto legame con il territorio e la popolazione, possono giocare nel supportare i propri dipendenti e le loro famiglie”.
Fabio Menicacci, Presidente Welfare Insieme Confartigianato, ha dichiarato: “La cultura del welfare aziendale è un ‘patrimonio’ storico di Confartigianato ed è sempre più diffusa tra gli artigiani e i piccoli imprenditori. Siamo convinti che il benessere in azienda conviene a tutti. Per questo Confartigianato ha promosso WelFare Insieme, impresa sociale costituita nel 2018 per offrire agli imprenditori e ai loro dipendenti, alle persone, alle famiglie e alle comunità servizi di welfare strutturati, permanenti, collegati ai bisogni dei territori. Il nostro impegno consiste nel soddisfare le molteplici e differenti esigenze delle persone e delle imprese con l’obiettivo di creare le indispensabili condizioni per uno sviluppo sociale ed economico equilibrato e sostenibile”.
Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni, ha dichiarato: “Anno dopo anno il welfare si sta dimostrando una leva strategica fondamentale per la crescita sostenibile degli studi professionali. Lo dimostra la nuova edizione del Welfare Index Pmi 2022, promosso da Generali, che si conferma ancora una volta il principale strumento di riferimento della cultura del welfare aziendale e della sostenibilità in Italia. Dal nostro punto di vista, possiamo osservare come il welfare contrattuale sia entrato a pieno titolo nella gestione organizzativa degli studi professionali, favorendo la cultura del benessere e una maggior produttività. In una fase economica estremamente difficile per il settore libero-professionale, sono aumentati gli investimenti nell’assistenza sanitaria e nella formazione del capitale umano, confermando quindi il senso di responsabilità e la consapevolezza dei professionisti – datori di lavoro verso modelli di sviluppo innovativi e sempre più inclusivi”.
Marco Abatecola, Responsabile Settore Welfare Pubblico e Privato di Confcommercio, ha dichiarato: “Il welfare, in questi anni difficili, ha rappresentato una chiave importante per interpretare in modo efficace i nuovi bisogni di imprese e lavoratori. Diffondere quindi una maggiore consapevolezza degli strumenti di welfare messi a disposizione dal nostro sistema, continua a rappresentare per Confcommercio una priorità alla quale vengono dedicate importanti iniziative, sempre con l’obiettivo di dare una risposta più efficiente alle esigenze delle nostre imprese ed ai profondi cambiamenti del contesto lavorativo ed economico. Il welfare, così, non è semplicemente una politica retributiva, ma può essere una leva strategica per incrementare la resilienza, la competitività e le performance aziendali, anche migliorando il benessere dei dipendenti destinatari sia degli strumenti contrattuali che delle sempre più numerose azioni di welfare aziendale nate in questi anni”.