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Wall Street rimbalza: tech in festa, l’inflazione fa l’occhiolino

- di: Matteo Borrelli
 
Wall Street rimbalza: tech in festa, l’inflazione fa l’occhiolino
Wall Street rimbalza: tech in festa, l’inflazione fa l’occhiolino

Wall Street rimbalza: tech in festa, l’inflazione fa l’occhiolino.

Micron accende l’AI, i rendimenti scendono e il mercato torna a sorridere. 

La chiusura: il rimbalzo ha un numero e un protagonista

I listini americani hanno salutato la serata di giovedì con il classico “ci voleva”: dopo giorni di nervi tesi, Wall Street ha chiuso in rialzo e lo ha fatto con un copione chiarissimo. S&P 500 +0,79% a 6.774,76, Nasdaq +1,38% a 23.006,36, Dow Jones +0,14% a 47.951,85.

La regia è stata tutta del settore tecnologico, tornato a dare spinta al mercato proprio quando l’umore sembrava incagliato tra dubbi sull’AI e paura di pagare “troppo” la crescita.

Inflazione più morbida: il mercato riscopre la parola “tagli”

La miccia è arrivata dai prezzi: un aggiornamento sull’inflazione statunitense giudicato più leggero delle attese ha riaperto la porta alle scommesse su una Fed meno arcigna nel 2026. Il dato simbolo: CPI +2,7% annuo (con una “core” citata in diverse letture come in decelerazione).

Tradotto: se i prezzi smettono di mordere, i tassi possono smettere di “pungolare” l’economia. E Wall Street, quando sente odore di denaro un po’ meno caro, tende a fare quello che sa fare meglio: riposizionarsi di corsa.

Anche il mercato obbligazionario ha fatto la sua parte: il rendimento del Treasury decennale è sceso in area 4,11%–4,12% rispetto ai livelli della vigilia, offrendo ossigeno alle valutazioni, soprattutto per i titoli “growth”.

Micron, la scintilla: quando i chip rimettono ordine nel caos

Se l’inflazione ha fornito l’alibi perfetto, la spinta emotiva l’ha data un nome preciso: Micron Technology. Il gruppo dei semiconduttori ha sfornato numeri e prospettive capaci di riaccendere la fiducia sulla domanda legata all’AI, e il titolo è schizzato in doppia cifra nella seduta.

Il risultato è stato quasi “meccanico”: dopo il sell-off precedente, il mercato ha colto l’occasione per ricomprare tecnologia e rimettere in carreggiata i big del comparto. In giornata si sono rivisti segni “più” anche su nomi-simbolo come Nvidia, e su titoli finiti recentemente nel mirino dei dubbi, come Broadcom e Oracle.

Il contesto: dal brivido AI al sollievo, in 24 ore

Il rimbalzo ha ancora più senso se letto contro lo sfondo della seduta precedente: mercoledì il mercato era scivolato con forza, trascinato da timori sulla sostenibilità degli investimenti e sul debito necessario a finanziare la corsa all’AI. In quel clima, le parole chiave erano “capex”, “ritorno sull’investimento” e “valutazioni gonfiate”.

Giovedì, la narrativa si è ribaltata: i numeri di Micron hanno dato materiale a chi sostiene che la domanda “AI” non sia solo un’idea brillante, ma anche una filiera che produce ricavi e prospettive. E l’inflazione più morbida ha aggiunto il contorno perfetto: meno pressione sui tassi, più spazio per il rischio.

Le voci dal mercato: tra entusiasmo e prudenza

Il “sentiment” sull’AI viene descritto da più parti come una vera montagna russa, con improvvisi scatti tra scetticismo e fiducia. L’idea che passa, in sostanza, è questa: il mercato vuole credere alla storia, ma pretende prove sempre più concrete sul rapporto tra investimenti e ritorni.

Sul fronte macro, resta un’ombra tecnica che gli operatori non stanno ignorando: alcune letture sottolineano che i dati economici recenti possono essere stati resi più “rumorosi” da ritardi e distorsioni legate a eventi amministrativi delle settimane precedenti. Morale: la seduta è stata un sollievo, ma non un “liberi tutti”.

Oltre le azioni: oro, petrolio e dollaro nel giorno del rimbalzo

Nelle stesse ore, le altre classi d’attivo hanno mandato segnali coerenti con la trama della giornata: rendimenti in calo e maggiore propensione al rischio. L’oro ha oscillato dopo nuovi massimi intraday segnalati in alcune ricostruzioni, mentre il petrolio ha mostrato movimenti più misurati.

Il punto, però, non è l’effetto speciale: è il messaggio. Quando azioni e bond si muovono nella stessa direzione “pro-risk”, Wall Street tende a interpretarlo come un invito: tornare a comprare, ma con un occhio al prossimo dato.

Cosa guardare ora: la linea sottile tra rimbalzo e ripartenza

La seduta del 18 dicembre consegna un mercato che non ha perso la voglia di correre, ma che alterna accelerazioni e frenate con una sensibilità quasi “chirurgica” ai dati. La domanda vera, da qui in avanti, è semplice e spietata: l’AI continuerà a giustificare la spesa? E, in parallelo, l’inflazione continuerà a permettere alla Fed di essere più accomodante?

Per ora, la fotografia è questa: tech di nuovo al volante, macro meno minacciosa e un rimbalzo che ha il sapore del “reset” dopo l’ansia. Ma il mercato non dimentica: la prossima sorpresa, in un senso o nell’altro, è sempre dietro l’angolo. 

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