Il settore dei pagamenti digitali potrebbe essere a un punto di svolta. Volume, startup fintech londinese, ha annunciato di aver chiuso un round di finanziamento da 6 milioni di dollari guidato da United Ventures, con il supporto di Fabrick e Sella Investment Banking. L’obiettivo? Ridurre drasticamente le commissioni sui pagamenti online, rendendoli più accessibili per aziende e consumatori.
Volume raccoglie 6 milioni di dollari per rivoluzionare i pagamenti online
"L'open banking ha creato le condizioni per abbattere i costi delle transazioni, ma molte aziende non sono riuscite a sfruttare appieno questa opportunità," ha dichiarato Simone Martinelli, fondatore e CEO di Volume. "Noi abbiamo affrontato il problema, concentrandoci sull’esperienza utente e offrendo un sistema veloce, sicuro e conveniente."
Il sistema proposto da Volume si basa sui pagamenti account-to-account (A2A), che eliminano i circuiti tradizionali delle carte, riducendo le commissioni a meno dell’1%. "Per i commercianti, il nostro modello può significare un risparmio annuale fino a 44 miliardi di dollari, costi che oggi vengono spesso scaricati sui consumatori," ha aggiunto Martinelli.
Un’adozione rapida e risultati significativi
In soli otto mesi, Volume ha processato un volume d’affari lordo (GMV) annualizzato di 126 milioni di dollari. Questo è stato reso possibile anche grazie a un widget di pagamento facilmente integrabile, che richiede appena cinque righe di codice. "Vogliamo semplificare l'onboarding per le aziende e garantire ai consumatori un checkout rapido e intuitivo, con un’esperienza di pagamento senza interruzioni," ha spiegato il CEO.
Paolo Gesess, Managing Partner di United Ventures, ha sottolineato l’unicità dell’azienda: "Volume ha dimostrato che i pagamenti A2A non solo sono una soluzione scalabile, ma rappresentano un’alternativa concreta ai metodi tradizionali. Simone e il suo team hanno costruito una realtà capace di innovare e crescere in modo sostenibile."
Un mercato da rivoluzionare
Il mercato dei pagamenti online tradizionali, dominato da attori come PayPal, Stripe e Apple Pay, presenta commissioni che variano tra il 2% e l’8%. Questo rappresenta un onere significativo, soprattutto per le piccole e medie imprese. "Le grandi aziende riescono a negoziare tariffe più vantaggiose, ma le PMI pagano il prezzo più alto," ha osservato Martinelli.
Con l’obiettivo di espandersi nel Regno Unito e nel mercato europeo, Volume sta lavorando per ottenere la regolamentazione dalla Financial Conduct Authority (FCA). La startup punta inoltre a rafforzare la propria infrastruttura tecnologica e il team, che già include esperti provenienti da Curve, iZettle e PayPal.
"Il nostro widget consente pagamenti sicuri e immediati, eliminando la necessità di carte, password o ID utente," ha spiegato Martinelli. "Grazie all’autenticazione biometrica e alla partnership con Yapily, siamo in grado di connetterci a migliaia di banche nel mondo, garantendo transazioni veloci e sicure."
Futuro e innovazione
Per Paolo Zaccardi, CEO di Fabrick, l’investimento in Volume rappresenta un passo strategico. "Crediamo nella loro visione e nella capacità di generare valore aggiunto per merchant e clienti finali. La loro tecnologia permette di semplificare i pagamenti e migliorare la customer experience."
Con un team solido e un business model innovativo, Volume si prepara a competere con i giganti del settore. "Proprio come Stripe ha guidato il passaggio dai contanti alle carte, noi stiamo aprendo la strada ai pagamenti bancari tramite open banking," ha concluso Martinelli.
Se le premesse si concretizzeranno, Volume potrebbe ridisegnare il panorama globale dei pagamenti online, rendendo le transazioni più accessibili, economiche e trasparenti per tutti.