Valentino Shock: Pier Paolo Piccioli lascia dopo 25 anni, saltano le sfilate di giugno

- di: Barbara Bizzarri
 

Come se non fosse stato già traumatico il divorzio da Pierpaolo Piccioli, creativo storico dell’altrettanto storica Maison fondata da Valentino Garavani, simbolo di eleganza in tutto il mondo, un laconico comunicato ha annunciato che Valentino “non presenterà le sue prossime sfilate di moda maschile e di alta moda nel giugno 2024. La creatività continuerà a guidare l'azienda come pilastro chiave, plasmando nuove collezioni future in entrambi Pret-to-porter da donna e da uomo e Haute Couture, elevando il DNA del marchio, i suoi codici iconici, a patrimonio italiano senza rivali”.

Valentino Shock: Pier Paolo Piccioli lascia dopo 25 anni, saltano le sfilate di giugno

Tuttavia, la prassi è inusuale: generalmente, in attesa della nomina di un nuovo direttore creativo, è l’ufficio stile a realizzare le collezioni.  È stato così per Givenchy all’indomani dell’addio di Matthew M. Williams, così come da Gucci dopo il tramonto dell’era Alessandro Michele e prima dell’arrivo del nuovo direttore creativo Sabato De Sarno (che alcune voci vogliono in arrivo proprio da Valentino). Rinunciare alle sfilate è quasi impensabile, tanto che neppure nei giorni più bui da pandemia si è mai ricorsi a una soluzione simile, preferendo piuttosto sfilare a porte chiuse. Un vero scossone per il brand che più di tutti ha scandito le epoche del Made in Italy con uno stile inconfondibile di cui Piccioli raccolse il testimone sedici anni fa, quando inizialmente con Maria Grazia Chiuri, ora in forze da Dior, e in seguito da solo, ha guidato la Maison in un’era di trasformazioni epocali.

Intanto, tra gli addetti ai lavori continua il totonomi sul successore del designer, che tanti vedono in Alessandro Michele: ma perché Kering, che nel 2022 fu direttamente responsabile dell’allontanamento, dovrebbe tornare su decisioni già prese? Si ipotizza che artefice delle trattative sia il gruppo Mayhoola, proprietario del brand, che avrebbe contattato lo stilista romano per proporgli la direzione creativa del marchio: anche se finora i contatti hanno portato a un nulla di fatto, potrebbero ancora essere in atto dei tentativi di pacificazione. Inoltre, Kering ha recentemente comunicato una previsione di calo delle vendite nel primo trimestre del 2024, in particolare per le difficoltà del marchio di punta, Gucci, che perderebbe il 20%. Se le responsabilità non sono del tutto da attribuire a De Sarno, tuttavia Michele, almeno nei primi tempi della sua direzione creativa, aveva fatto registrare numeri notevoli. Gli altri indizi a favore: il designer non ha nessuna intenzione di allontanarsi dalla Capitale, e Palazzo Mignanelli potrebbe diventare il suo regno. E poi, l’Amministratore Delegato, Jacopo Venturini, lo conosce da anni in virtù dei suoi trascorsi da Gucci come responsabile di mercati e prodotti.

Eppure, ammesso che si volesse procedere a una sostituzione in corsa, sarebbe alquanto improbabile che il novello direttore creativo possa approntare una collezione in un tempo tanto limitato, in particolare se si trattasse di una rottura con il passato per creare un presente sotto una nuova egida. “Sei l’unico designer che conosco che non ha provato a distorcere i codici di un grande marchio imponendone di nuovi e la megalomania di un ego ridicolo”: così l’imperatore della moda, il grande Valentino, ha salutato il suo amico, e finora erede creativo, Piccioli, che si è congedato dal brand con un messaggio denso di poesia su Instagram: “Non tutte le storie hanno un inizio e una fine. Alcune vivono una specie di eterno presente che brilla di una luce intensa, così forte da non lasciare ombre. Sono stato in questa azienda per 25 anni, e per 25 anni sono esistito ed ho vissuto insieme alle persone che con me hanno intessuto le trame di queste storia bella che è mia e nostra. Tutto è esistito ed esiste grazie alle persone che ho conosciuto, con cui ho lavorato, con cui ho condiviso sogni e creato bellezza, con cui ho costruito qualcosa che appartiene a tutti, e che resta immutabile e tangibile. Questo patrimonio d’amore, di sogni, di bellezza e di umanità, lo porto con me, oggi e per sempre. Restano con me, voi sapete chi siete perché è a voi che sto scrivendo, a voi che devo questo patrimonio d’amore che è inossidabile e perpetuo. In fondo questa è la bellezza, è vita, speranza, opportunità e gratitudine, è la mia gente, il mio cuore, è l’amore che ti regala tutte le possibilità del mondo, soprattutto quelle che da solo non potresti immaginare. Grazie al Sig. Valentino e a Giancarlo Giammetti che mi hanno consegnato i loro sogni. Grazie a ogni singola persona che ha reso possibile in un modo o nell’altro tutto questo, è stato un privilegio e un onore condividere il mio percorso, e i miei sogni, con voi. Stella aveva due anni quando è venuta a vedere la mia prima sfilata, sta per compierne 18 e l’altra sera mi ha chiesto: ‘Come ti senti?’ ‘Giovane e libero’ ho risposto. Vi regalo gli occhi miei per vedervi come vi vedo io. Giovani e liberi. E pieni di sogni. Sempre. Con amore, pp”, aveva scritto.

E con uguale amore, i professionisti dell'Atelier della Maison Valentino sono scesi in cortile, nel quartier generale del marchio, a due passi da piazza di Spagna, per celebrare l’ormai ex direttore creativo: i sogni, orizzonte di riferimento di Piccioli, menzionati nel suo messaggio ufficiale di commiato, sono anche protagonisti delle scritte sugli striscioni esposti dai dipendenti di Valentino. Nell'emozionante saluto allo stilista condiviso sul suo profilo ufficiale, seguito da oltre un milione di follower, il designer è stato accolto dagli applausi scroscianti di una folla in camice bianco, la stessa cui lui ha costantemente espresso la sua gratitudine a sottolineare che le magnifiche creazioni viste in passerella erano dovute al lavoro di persone speciali. Adesso che è giunto il tempo di andare, i fidati collaboratori di Piccioli lo celebrano con magliette con le sue iniziali stampate e con striscioni che raccontano la sua eredità. “Giovani e liberi. E pieni di sogni”, così Piccioli vede le persone che lo hanno apprezzato in tutti questi anni e così vede sé stesso, alla vigilia di quello che per lui è, a tutti gli effetti, un nuovo inizio.

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