Usa: contro penuria semiconduttori, Intel annuncia due nuove fabbriche

- di: Brian Green
 
Davanti alla penuria di semiconduttori, componenti elettronici essenziali per la case automobilistiche come per altri settori dell'industria, Intel ha annunciato l'imminente costruzione di due fabbriche negli Stati Uniti.
A darne l'annuncio è stato un comunicato a firma del nuovo Ceo del colosso americano del settore, Pat Gelsinger, che ha anticipato che l'investimento iniziale sarà di 20 miliardi di dollari (16,9 miliardi di euro) per i nuovi siti che saranno realizzati in Arizona e che vengono ritenuti un aspetto essenziale della strategia di produzione di Intel negli Stati Uniti ed in Europa.

"Intel"
- ha tra l'altro affermato Gelsinger - "è l'unica azienda con una tale vasta esperienza in software, chip, packaging e processi industriali (...) su cui i clienti possono fare affidamento per le loro innovazioni". Al timone di Intel da febbraio, Gelsinger ha anche annunciato la formazione di una nuova divisione negli Stati Uniti e in Europa, la "Intel Foundry Services", che si occuperà del ramo di servizi per le fonderie.

Per Pat Gelsinger, che vuole sia rafforzare le proprie capacità di produzione che il ricorso ai subappaltatori, che producono i componenti necessari per le tecnologie informatiche di Intel, l'obiettivo è "guadagnare in flessibilità e dimensioni per ottimizzare il percorso di Intel in termini di costi, prestazioni, tempi di consegna e fornitura".
I nuovi stabilimenti in Arizona dovrebbero creare tremila nuovi posti di lavoro qualificati a tempo indeterminato e circa 15.000 locali a lungo termine.
La carenza di componenti elettronici in Asia sta attualmente costringendo le case automobilistiche a rallentare la produzione nei loro siti in tutto il mondo. A conferma del problema, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato a fine febbraio un ordine esecutivo per vagliare le catene di approvvigionamento di beni ritenuti "essenziali" , compresi i semiconduttori.
La nuova strategia di Intel è stata commentata positivamente dalla Segretaria al Commercio, Gina Raimondo: "Si tratta di un ottimo esempio dei vantaggi degli investimenti nazionali nelle fabbriche di semiconduttori. Possiamo creare posti di lavoro, rafforzare la sicurezza nazionale e la sicurezza e la resilienza delle nostre catene di approvvigionamento".

Intel ha battuto il record di vendite nel 2020 (78 miliardi di dollari), grazie alle implementazioni 5G e all'aumento delle esigenze di prodotti elettronici e informatici legati alla pandemia. Ma ha anche attraversato un periodo societario turbolento alla fine dell'anno, quando il miliardario statunitense Dan Loeb, il cui hedge fund Third Point ha una quota di un miliardo di dollari in Intel, ha chiesto alla società di separarsi dalle attività di produzione per concentrarsi sulla progettazione dei chip .
L'iniziativa di Loeb ha avuto come conseguenza l'esautorazione, dalla carica di ceo che deteneva dal gennaio del 2019, di Bob Swan e la sua sostituzione con Gelsinger. Il quale, pur promettendo "più agilità", non ha proceduto alla scissione richiesta da Loeb.
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