Usa 2024, dibattito: i sondaggi premiano Kamala Harris, lei la più convincente

- di: Redazione
 
La faccia scura di Donald Trump, alla fine del primo dibattito televisivo con Kamala Harris, diceva tutto sull'andamento del confronto, dal quale l'ex presidente è uscito male e, comunque, non certo meglio della sua avversaria. Il cui staff ha cercato immediatamente di capitalizzare l'esito positivo del dibattito, cercando di fissare immediatamente la data del prossimo. Anche se i sondaggi non chiariscono con nettezza quale sia oggi la situazione dei due contendenti in termini di consenso tra gli elettori, il confronto di ieri sera a Philadelphia non ha modificato quel che si sapeva.
Kamala Harris, che ha il problema di dimostrarsi una candidata credibile e non più soltanto la vice di Joe Biden, si propone come paladina della difesa dei diritti di tutti (a cominciare da quelli delle donne, come l'aborto) e il suo volere essere la protagonista di un salto generazionale rispetto agli ultimi due inquilini della Casa Bianca.

Usa 2024, dibattito: i sondaggi premiano Kamala Harris, lei la più convincente

Donald Trump ha cercato di riproporre il profilo autoreferenziale che tanto ama, accreditandosi di successi in ogni campo, a dispetto della verità e della Storia, ma ergendosi a paladino di quell'America rurale e delle aree fortemente industrializzate, a suo dire messe in pericolo dalla sua avversaria, per lui una sfegatata comunista.
Insomma, il copione di sempre che questa volta, contrapponendo un esponente dell'élite economica bianca ad una figlia dell'integrazione razziale, ha assunto connotati che alimenteranno i commenti degli osservatori per giorni. Anche se, a dibattito appena finito, Trump ha detto ai giornalisti che i sondaggi sull'esito del confronto gli davano un gradimento sino a più del 90%. Sondaggi di cui nessun altro ha dato notizia.

L'espediente tecnico di silenziare il microfono di chi non aveva la parola doveva servire, nelle previsioni della vigilia, a disinnescare l'irruenza verbale di Trump, tradizionalmente portato e interrompere e a coprire, con la sua, la voce dell'antagonista di turno. Ma ieri sera, piuttosto che disinnescare l'irruenza verbale di Trump, questo accorgimento ha compresso solo temporaneamente la foga del tycoon, impedendogli probabilmente di ricordare gli ammonimenti dei suoi consiglieri. Così, quando ne ha avuto la possibilità, nella turnazione degli interventi, ha tirato fuori dal cilindro il suo tradizionale armamentario di polemiche, condite di bugie o personali interpretazioni dei fatti, cosa che i conduttori dell'Abc hanno cercato di evidenziargli.

Come il fatto che, se Harris dovesse vincere, i democratici autorizzeranno l'aborto fino al nono mese (notizia totalmente falsa), tema questo molto delicato e sul quale Trump ha avuto atteggiamenti ed opinioni non sempre univoci, capendo benissimo che spingersi oltre, sulla linea dell'intransigenza in materia di interruzione volontaria della gravidanza, è argomento sensibile anche tra le donne repubblicane.
Trump, poi, ha tirato fuori ancora una volta alcuni suoi cavalli di battaglia, come il fatto che l'assalto al Campidoglio del gennaio 2021 sia stata una pacifica e giustificata di protesta, dove nessuno s'è fatto male (falso, ci sono stati morti anche tra gli agenti di polizia). O come l'asserzione (negata in più sedi giudiziarie davanti alle quali i repubblicani hanno cercato di farle annullare) che le elezioni del 2020 siano state truccate per sconfiggerlo.

Con la ciliegina finale, quando ha ripreso una spericolata ''rivelazione'' del suo vice, JD Vance, che, per dare ancora maggiore forza alla campagna anti-immigrati clandestini, ha detto, in un evento pubblico, che gli haitiani che risiedono nella città di Springfield (Ohio) rapiscono animali domestici per mangiarli, con una particolare predilezione per gatti e anatre. Cosa che è stata smentita dalle autorità della città.
L'ex presidente ha cercato di battere Kamala Harris sul terreno della dialettica, ricordandone il ruolo nell'amministrazione Biden e, quindi, la sua parte di responsabilità nella mancata soluzione di molti problemi, essenzialmente economici. Un campo questo dove l'attuale vicepresidente è apparsa quasi zoppicante, confermando le critiche che le sono state mosse in queste settimane sul fatto che intenda seguire pedissequamente l'agenda di Joe Biden, anche in campo energetico.

Cosa probabilmente molto vicina alla realtà, ma che non sembra avere spinto gli indecisi (che sono moltissimi) ad avere questo argomento alla base delle loro scelte quando si tratterà di votare. E quando si andrà al seggio o quale che sia lo strumento che si deciderà di utilizzare per esprimere il proprio voto, chissà che peso avrà l'endorsement che ieri, a dibattito appena concluso, Kamala Harris ha incassato da Taylor Swift, che sarà pure una cantante, ma che ha 283 milioni di follower.

''Voto per Kamala Harris" - ha scritto la cantante a chi la segue sui social -
"perché lotta per i diritti e perché credo che ci sia bisogno di un guerriero che li difenda. Penso che sia una leader dotata e dalla mano ferma e credo che possiamo ottenere molto di più in questo Paese se siamo guidati dalla calma e non dal caos. Mi ha rincuorata e colpita la scelte del compagno di corsa, Tim Walz, che da decenni difende i diritti LGBTQ+, la fecondazione in vitro e il diritto di una donna al proprio corso''.

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